venerdì 13 dicembre 2019
Bunker dell'amore
''Noi dobbiamo fuggire dal bunker,le stelle ci aspettano l'aria di fuori è libera''.
''No il fuhrer ha ordinato di rimanere,di resistere fino all'ultimo colpo'',disse Eva Brown
''Ma io sono una semplice cameriera non capisco,proprio non capisco''.
''Capirai meglio quando i russi ti avranno stuprato Helga''.
''Si ma ti sfugge un dettaglio:la guerra è persa''
''Non importa,dobbiamo resistere'' disse Eva.
''Sei pazza entro 48 ore i viveri sono finiti,e i bombardamenti sono cessati''
''Tu sei libera di andare Helga,io rimango,ci tengo alla purezza del mio sangue,a differenza di te''.
Dicendo questo sputò per terra.
Helga se ne andò battendo forte i suoi tacchi senza dire niente,deglutendo per l'offesa e la paura,era rossa in volto,ma 5 anni di bombardamenti avevano rafforzato i suoi nervi.
Non disse nulla,ma non alzò mai lo sguardo da terra.
''Voglio respirare aria pura e rivedere le stelle,non importa se un russo mi stupra,ho l'anima devastata dai tubi al neon e dai topi,voglio respirare l'aria di fuori,rivedere le stelle''.
Eva aspettò che il rumore dei tacchi di Helga si disperdesse nelle vastità del bunker,poi tirò un respiro di sollievo.
''Bene il fuhrer è solo ora posso ottenere quello che non ho ottenuto finora''.
Dalla porta semiaperta della stanza del fuhrer filtrava una tenue luce.
Eva si tolse le scarpe e sgusciò dentro come un felino nell'atto di ghermire la preda.
Il fuhrer giaceva addormentato con la testa abbandonata sul tavolo, una bavetta dalla bocca,una pistola posata sulla scrivania.
''Ora compirò la mia vendetta,sangue ariano un cazzo,mi sono legata a un impotente,non mi ha scopata una singola volta sto vecchio pazzo,un impotente di merda,mi teneva relegata in una stanza,ma non mi ha mai nemmeno sfiorata''.
''Ti piace atletico il sangue ariano?''
''Ora ti faccio vedere,anzi sentire''.
Legò le sue mani dietro la schiena e fissò un cappio al collo del fuhrer profondamente addormentato dopo dieci giorni di veglia,le pastiglie di pervitin,la metamfetamina che lo teneva sveglio erano terminate.
Sollevò un ogiva di 50 chili con incredibile vigore ariano,o meglio con il vigore di chi aveva passato il tempo a fare esercizi di ginnastica per sfogare l'astinenza.
La legò alla corda e la posò sulla trave sotto il soffito.
Lo svegliò con una sberla,o meglio con più di una perché il fuhrer era profondamente addormentato.
''Dove sono?''chiese Hitler.
''Nella stanza del nostro amore,mein fuhrer''.
''Cosa?''
''Sai quell'ebreo di nome Freud,io l'ho letto''
''Eva cosa dici?''
''Bhe c'era un passo sull'isteria in cui una moglie trascurata gridava a suo marito impiccati perché la trascurava e non riusciva ad avere un erezione''.
''Sapeva che agli impiccati viene duro''.
''Eva amore cosa dici,non crederai a quelle sciocchezze,cosa sono queste corde?''.
Il fuhrer realizzò e deglutì.
''Eva ti prego,non è una morte dignitosa,non è saggio da parte tua,ti prego liberami voglio morire,ma non così''.
''Dovresti essere orgoglioso io voglio avere un figlio da te''.
''E questo è l'unico modo di averlo''.
Con un movimento della corda lasciò cadere l'ogiva il fuhrer fu trascinato all'insù per il collo penzolando come un impiccato.
Lei con furia pazza gli strappò i pantaloni e si accinse a spogliarsi.
Quando vide che il suo membro non si gonfiava,lo prese in mano flaccido e lo soppesò,poi disse:
''Ora ho capito perché ti sei sposato la Germania e ti piace tanto la guerra''.
''Neanche così riesci a venire.''
Hitler soffocava nella morsa letale del cappio.
Eva tagliò la corda e il corpo del fuhrer fece un tonfo per terra,era vivo.
Eva prese la pistola e se la infilò nella vagina.
''Solo così riesci a penetrare la gente?Con un colpo di pistola?''
''Eva ti prego,no!''
''Infatti no,io muoio in modo decoroso,ma sono una fallita mi sono sposata un impotente''.
Si tolse la pistola dai genitali e la posò sul tavolo.
''Ora sai cosa fare''.
Si rivestì e se ne andò.
Hitler si rialzò e chiuse la porta.
Dopo neanche due secondi un colpo echeggiò nella stanza.
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