mercoledì 18 dicembre 2019

Chernobyl's love race

Pronti partenza via.
Chernobyl race, l'ultima trovata di chi ha sprezzo del pericolo.
Il campionato non era fra di loro, ma direttamente contro la morte.
La mafia russa lo organizzava per vedere se eri veramente un duro.
Se percorrevi la città in più di un quarto d'ora eri morto distrutto dalla radioattività.
Yuri Chernavski stava facendo la gimkana tra gli alberi che avevano perforato l'asfalto riappropriandosi del terreno che un tempo era loro.
I fari illuminavano le amplie vie dell'era sovietica e gli scheletri di cemento che un tempo erano stati abitazioni.
Quando vide una cosa stranissima.
Una via buia come tutte le altre tranne un lampione,l'unico lampione acceso della via.
Sotto quel lampione una stranissima bellissima donna mostrava le sue grazie vestita senza troppa eleganza con una minigonna ascellare di cuoio nero e un vertiginoso tacco 12.
Sembrava proprio una...
puttana.
Ma a Chernobyl?
E così bella?
Bella bellissima.
Fin troppo per essere vera.
Decise di fermarsi perché la cosa l'aveva sconvolto.
Era in tempo e gli avanzavano dodici minuti era riuscito a fare la città abbandonata in tre minuti,un vero record.
''Scusa bellezza,me la fai una pompa in dieci minuti poi ti carico e ti porto fuori,altrimenti ti lascio qui,prendere o lasciare''.
Yuri non era tenero con le donne,era un boss della mafia e quando era fuori di galera e la vodka gli dava alla testa non ci pensava due volte a gonfiare di botte le sue molteplici consorti.
''Stronzo paga, a me le radiazioni non fanno un cazzo anzi ,mi migliorano''
E passandosi la lingua sulle labbra si denudò.
Aveva quattro tette.
Quando si tolse la gonna,rimase sconcertato,aveva due vagine.
''Scegli tu quale penetrare se sbagli rimarrai qua per sempre''.
Anche per un uomo scafato dalle prigioni russe quello spettacolo era troppo.
''Va bene vediamo chi vince''.
''Io tanto rimango qua tu non so...''
Si slaccciò i pantaloni e rimase incerto destra o sinistra.
''Io ti penetro tutte e due puttana''.
''Sono io che comando,con chi cazzo credi di avere a che fare?''
''Penetrò la prima quella di sinistra ed era troppo calda e confortevole,pensò ci rimango per dieci minuti poi penetro l'altra''
''Passarono più di dieci minuti e quando guardò l'orologio era troppo tardi doveva andare''.
Provò a far fuoriuscire il membro,ma era troppo duro e la sua vagina stretta come una morsa gli impediva di farlo fuoriuscire.
''Hai scelto quella sbagliata''.
''No hai scelto tu il tipo sbagliato.''
Estrasse la pistola e le sparò in testa schizzandosi la faccia di sangue.
Ma non aveva calcolato una cosa i cadaveri si irrigidiscono.
Il suo pene fu estratto a forza ma non riusciva a divincolarsi dall'abbraccio.
Decise di entrare a fatica nell'abitacolo e di portarsi fuori dalla città.
Divelle i sedili e lanciò la macchina follemente verso il ponte che conduceva fuori dalla città del'incubo.
Ma guidare in quelle condizioni con un corpo attaccato è problematico e si schiantò a 200 km orari contro una quercia cresciuta dall'asfalto.
L'indomani le guardie preposte alla sorveglianza di Chernobyl trovarono due corpi incastrati tra le lamiere.
Quello di un tizio che era avvinghiato ad un cinghiale.
''Oh merda è il decimo che muore così''
''Si quello che si è salvato dice di aver visto una donna bellissima''.
''Strano che le radiazioni facciano quell'effetto su tutti''.
''Già io devo provare con quella cinghiala di mia moglie,magari mi pare chissà che cosa''.
Cosparsero i due corpi di benzina e li bruciarono.
Un funerale non era dignitoso.

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