Le strane coincidenze
della mente,
offuscano
il ricordo
di chi non parla,
non vede,
non sente.
Fra i templi
e le colonne
di pietra di stella,
ho innalzato
una scala
sino ai tuoi occhi,
la cosa più bella.
E il lamento antico
della bestia ferita,
non sente la gioia
del'acqua nei rivi
e vaga smarrita.
Si inoltra la sera
e brilla il cielo
di cristallo di rocca
mentre i fiori
nascono
e tu sorseggi
questo miele
alla tua bocca.
Indicibili orrori
ha causato
la bestia umana,
di tutto l'universo
la più grande puttana.
Ma l'acqua gioisce
sotto i ponti.
E continua
a scorrere
lenta e inarrestabile.
Consumata
è la pietra
del mio cuore
nel fango.
Verrà lavata
dalla gioia
perpetua
delle acque lustrali.
E se potessi trasmetterti
un pò della mia gioia,
un fiore ti donerei,
prima che sfiorisca
prima che il cuore muoia.
Ho scelto di pensare a te
nel'immenso azzurro,
di innaffiare
con le tue lacrime
il mio deserto brullo.
La cosa
a me più cara
sono i tuoi occhi,
la pietra preziosa,
quella più rara.
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