Se Socrate fosse nato a Sparta, probabilmente lo avrebbero buttato giu' dalla rupe tarpea, ma lui sarebbe rimbalzato su, e loro in quanto guerrieri avrebbero capito il filosofo, era elastico, non era molle.
Quanto piu' lo comprimevi, quanto piu' lui si lasciava comprimere e poi ti rimbalzava addosso.
Gli avrebbero detto che non era un filosofo e che la filosofia era una stronzata, e che lui era un nuovo tipo di guerriero.
Siccome è nato ad Atene quegli stronzi costui gli stava sulle balle, lo esaltavano volevano anche dargli incarichi politici ma lui diniegava sempre e diceva sempre che lui non era nessuno, e sapeva di non saperlo.
Gli Ateniesi che ritenevano di essere dei dotti, dei fini, non lo riuscivano ad inquadrare, per una semplice ragione era un cerchio e non si può inquadrare un cerchio.
Quando lo dileggiavano invece lui sorrideva contento, diceva ''grazie mi state facendo il migliore complimento.''
Loro rispondevano :''Quale complimento?''
''Che siete degli stronzi se non piaccio a voi per me è una gioia.''
Rimanevano sempre perplessi.
Un giorno Socrate si svegliò e gli avevano detto che non era gradito, Socrate non aveva bisogno della Cicuta per uccidersi, non voleva proprio uccidersi.
A dire la verità Socrate coltivava diverse piante tra le quali la Cicuta.
La coltivava anche lei perché era quella piu' sofferente e voleva aiutarla.
Ma non ci riusciva.
Toccava le piante e riusciva sempre in qualche modo a capire cosa volevano.
E il basilico, e l'erba cipollina, e la mandragora, e la canfora, e la betulla, e il fico sacro, e la pianta dell'incenso, buttate contro il nemico!I persiani, I persiani.
Ma sapete che non potrete mai sapere cosa albergava nella mente di Socrate non lo sapeva neanche lui e l'ha detto a chiare lettere.
Però aveva il pollice verde ed aveva creato un orto botanico, perché si era reso conto di una cosa lui sapeva di non sapere, ma le piante sapevano benissimo di cosa avevano bisogno, chi erano, da dove venivano, e gli confessavano spesso i loro drammi esistenziali incompresi dai piu'.
E Socrate le interrogava sui suoi, ma non capiva quando le toccava se la pianta stesse comunicando con lui o lui stesse umanizzando la pianta proiettando se stesso in lei.
Fatto sta che tramite le piante lui veniva a capo dei loro problemi pratici, ma non dei loro probelmi esistenziali e viceversa le piante gli davano le giuste dritte per sfangarsela nella vita di tutti i giorni, ma non riuscivano a rispondere al suo dramma esistenziale, perchè anche loro erano...
Come lui.
Tranne una pianta.
La cicuta.
La cicuta non sentivi niente.
Era enigmatica.
Totalmente chiusa in se stessa.
A quel punto però provò rabbia nei confronti di quella stronza, e disse:'' sei come quegli stronzi di Atene! Democrazia un cazzo, guarda cosa ne penso della democrazia, guarda, ecco cosa ne penso!''
La prese e la spezzò, e lei diede luogo all'odore piu' nauseabondo mai sentito.
A quel punto lui comprese il dubbio, o meglio che quella pianta era il dubbio e poteva dirgli qualsiasi cosa.
Tanto se dubitava a prescindere, come faceva a sapere se era la verità?
Ma gli disse una cosa sola:
A dirla tutta, contrariamente a quanto si potrebbe pensare la pianta gli disse nient'altro che questo: ''Sei il guerriero, il guerriero piu' tosto che Sparta avrebbe potuto avere, ma sei nato ad Atene in questa democraziucola ipocrita dove comandano i soliti noti, fanno finta che il popolo qua, il popolo là, credono alle sciocchezze della filosofia, e non sanno che l'unica filosofia possibile è la guerra.''
A quel punto Socrate finalmente capì che non era uno sfigato, era l'uomo che avrebbe potuto preservare la Grecia dall'invasione dei Persiani, ma non di certo con la filosofia (in cui i Persiani erano più bravi), non di certo con la guerra (in cui i Persiani erano più bravi), ma con ''il dubbio''
Prese la cicuta e la mangiò.
Tutti pensarono si fosse suicidato.
Ma a me è venuto un dubbio...
...
I persiani stavano schiacciando i greci, ma un drappello di valorosi spartani (mica ateniesi) 300 si dice, tentò l'impresa disperata di fermarli, non ci riuscivano, era una tragedia immensa e combattevano come ossessi contro un nemico invincibile.
Invece il loro condottiero un certo Leonida, stava fermo immobile a braccia conserte ed era talmente insolente che quando li hanno ammazzati tutti e 299 tranne lui, non sapevano neanche se ucciderlo, erano guerrieri ma anche filosofi i persiani, c'era qualcosa di strano in lui.
Non sapevano come comportarsi.
Lo uccidiamo o non lo uccidiamo.
I persiani erano guerrieri, ma erano anche filosofi.
Un ragazzino innocente provò ad ucciderlo ma prima che lo trafiggesse con la spada fu centrato dalla freccia di un soldato piu' vecchio.
''Attenzione'', disse, ''noi non sappiamo con chi abbiamo a che fare, lui dice di non saperlo, ma a me questa situazione non mi convince, e se uccidendolo facessimo il suo stesso gioco?''
Un altro soldato lo attacco' duramente:''ma tu hai ucciso un bambino persiano per un greco di merda sei un vigliacco!''
''Razzista!'' gridò un soldato persiano di colore.
''No è un saggio, gridò un altro soldato persiano!''
''E' un filosofo!'' grido' uno.
''E' un guerriero!'' grido' un altro.
''Puo' benissimo essere sia un filosofo che un guerriero.'' grido' un altro ancora.
''Nessuno dei due seconde me''. grido' un altro.
Ci fu un attimo di silenzio, poi un soldato cieco lo guardò e disse: ''Secondo me non esiste proprio!''
''Ma se tu sei cieco!Come fai ad arrrogarti il diritto di dire se c'è o non c'è, non sei un vero guerriero!''
''E tu sei zoppo'', rispose il cieco, ''non sei tu il vero guerriero''.
Un persiano che si pensava piu' buono degli altri provò persino ad abbracciarlo.
''In fondo non è diverso da noi, non discriminiamolo, disse.''
Lui non si muoveva, facevano e dicevano tutto gli altri.
E alla fine si divisero nessuno si fidava piu' di nessuno.
I persiani così si persero fra sterili dibattiti, mentre l'esercito greco si preparava all'attacco.
Mentre loro dibattevano l'esercito greco li attacco' a sorpresa e li sterminò tutti, lasciando vivo malignamente solo l'imperatore Serse.
L'imperatore Serse volle conoscere chi era questo strambo personaggio che aveva distrutto un esercito potentissimo con un arma che dicono essere nuova, ma è l'arma che è stata sfoderata dal serpente nel Genesi contro il genere umano.
''Sei tu il messia che deve nascere predetto dal nostro profeta Zaratusthra?''
''Di messia ce ne sono fin troppi. Io so solo di non sapere.''
Serse lo guardò dubbioso.
''MMhh, non mi convinci, allora provero' ad ucciderti''.
Si arrabbio' e lo spinse in un baratro urlando!
''Questa è Persia!''
In quel momento sentì un odore nauseabondo, come di Cicuta.
E nel momento in cui lo toccò, fu come ''contagiato.''
E allora Serse andò in totale confusione.
''Non so se c'è la verità, questo ci ha fatto credere di essere un filosofo, ma era un guerriero, il suo scopo semplicemente di lasciarci nell'illusione che il filosofo possa anche essere un guerriero come credevamo noi, però lui ha vinto utilizzando la filosofia, ma come ha fatto?''
''Ma allora si può fare guerra con la filosofia, o filosofia con la guerra?''
''O tutte due o nessuna delle due, o dipende dal nemico con cui hai a che fare?''
''Non lo so, mi sta esplodendo la testa.''
Lui diceva di sapere di non sapere, ma alla fine ha saputo come sconfiggerci.''
Lui saprà anche di non sapere, ma direi che sa il fatto suo.
Ma qual è l'arma che ha utilizzato?
Sai io non ci capisco piu' niente, ma di una cosa sono sicuro, se costui è morto di qualsiasi cosa e ci ha sconfitti, io so di cosa è morto, chiamalo come vuoi, cicuta, veleno (in latino virus), ma questo veleno ha confuso tutti, no, non può di certo essere la cicuta il vero veleno, il veleno è quello del dubbio, e ora oddio sai che vorrei un po' di cicuta?
Non ne posso piu' non so piu' cosa sia vero e cosa sia falso...
...
Anno 2019...
to be continued...
by you.
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