Pietra su pietra
nei cimiteri
delle nuvole morte
hanno preso
dimora i ragni.
Dentro una cripta,
Il veleno
con cui ogni anno
avvelenano il sole.
Ma la luna
trascorre interminabili
orbite.
L'affanno delle
creature
asciuga
di madido argento.
Si,
i ragni hanno
intrappolato la luce
nelle ragnatele
di asfalto
e cemento.
Ascolta il lamento
di un fiore:
Voglio solo
sentire
l'odore della terra.
E la amo
a tal punto
che le mie foglie
saranno
nell'umida pioggia
del prossimo autunno.
E io chiedevo
la chiave
dello scrigno
dell'oro.
E la luna silente
mi ricordava
di amare
il suo riflesso.
Tu o astro...
Iside,
candida rosa
porta del mare,
che ne e' delle notti?
Degli oceani soli?
Ed ecco tu
già ti rispondi,
io risalto
sull'abisso
giocoso,
le spume e la verde
salsedine,
i popoli della terra
e del mare
mi amano.
Io la loro
amante.
Ma tu cerchi la luce
del cerchio d'oro?
Il biondo grano
il cielo tumido
di calore?
Rosso e' il deserto.
In verita' la vita
egli la brucia.
Se tu mi credi,
abbi fede nelle lacrime
solo esse hanno
sciolto
lo scrigno d'oro
del sole.
Ama figlio mio
le mie creature
ama figlio mio
anche i ragni
dentro le pietre
diroccate.
Ama tutto
e nulla abbandona,
ama te stesso
sei il mio chicco
di grano.
Cresci
e lievita
fermenta,
ti aspetto ad Ottobre
ti aspetto
nella fragranza
del vino
e del fuoco
che brucia.
Foglie rosse
il mio vero
amore.
Lascia cadere
dalle tue mani
l'umido fieno.
Io saro' lì,
sorseggeremo
il Vino
ebbrezza
di terra
di fuoco
di mare
e di vento.
Guarda la mia luce
e siine contento.
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