che le nuvole
non sentono le campane,
ti tacerei che serbano le ore,
per nevicare lentamente
dentro il nostro cuore.
Abbaiano cani
dietro le vie.
Maturano i frutti
sugli alberi.
Il silenzio è sovrano
alle porte del cielo.
Si allungano le ombre,
fra gli ulivi
ed il tempio,
bianca è la nuvola,
bianco è il marmo,
bianca è l'anima
silenziosa.
Se ti cercheranno fra i cipressi,
sentiranno solo il tuo profumo,
bianca nuvola nel sole,
d'oro i tuoi capelli
ineffabile,
la mia mano
serba una lucciola,
e tu sei lì.
Accarezza un gatto
e tu sei li.
Curiosi fra le finestre
che si accendono la sera,
ma io accarezzo il vuoto,
e allora ti tengo per mano.
Il vino ebbro
e le erbe gialle
che ti ho offerto al fondo della valle,
sono cipria rosa,
sulle tue gote al tramonto,
mentre la collina imbrunisce.
Se vorrai, attenderemo
le stelle nelle dimore
degli dei.
I fuochi quieti
sull'Olimpo
giacciono spenti,
gli dei sono fuggiti da questo mondo
per andare in altri castelli
su altre stelle.
Io ti offro il profumo dell'olivo
sul mare,
la pace serena del fuoco.
Il fumo acre
sale nel vento,
le campane continueranno
a suonare
dammi la mano
e voliamo nella notte
le sentiremo nel tempio
che si affaccia
nell'eterno immenso mare.
E la Luna piena
proietta ombre,
potremo solo dimenticare.
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