C'era un bambino dietro una finestra
chiuso dentro un natale non celebrato,
chissà cosa ne resta...
chissà perché per molti quel giorno
è una festa.
Un sole asfittico si andava a nascondere
dietro le montagne
dopo aver illuminato i parcheggi
dei supermercati,
i denti del buio
mordono l'asfalto nero,
e rimangono solo cristalli ghiacciati.
E le onde del mare continuavano a infrangersi.
Un cielo grigio.
C'erano poveri demoni sventurati,
c'erano amanti sulla riva
del mare che portava ai loro occhi
i corpi morti degli affogati.
E cosa può dire una lacrima?
Concedimi un cristallo di giovinezza,
finirà nel mare,
lo sappiamo,
fra nuvole grigie, le onde,
il mio profumo, la tua brezza.
Profonde,
statue di angeli piangenti,
sui sepolcri di marmo
ostentano fra i rovi,
la grande recita della tristezza.
Se cerchi stelle cadenti,
in questo carme
e le trovi,
piangi , sciogliti
dolcezza.
E le onde del mare,
continuavano a infrangersi.
E un giorno
accenderemo una candela,
quando il sole sarà spento,
tu mi dici che credi nel ritorno,
io ti dico che le onde
si infrangeranno comunque,
anche dopo la fine del giorno,
tu senti la brezza
e salpiamo già nel buio,
si gonfia la nostra vela.
Oh sapore del vento
nella notte.
Che altro dissi che non è stato?
Assapora la brezza,
assaporala,
il sole è tramontato.
E noi saremo polvere
della sabbia di una spiaggia,
l'universo la clessidra
del tempo si svuota,
e la nostra nave viaggia,
la grande solitaria galassia,
è un solo un povero demonio
che negli abissi
cerca di non affogare
e disperatamente
nuota.
E si baciano gli amanti,
dinanzi agli universi affogati,
è solo un breve attimo
l'eternità,
così breve che
nei nostri destini incrociati,
un solo respiro
e il nostro occhio si riaprirà.
E le onde del mare
continuavano a infrangersi.
Nessun commento:
Posta un commento