La stanza oblunga era tappezzata di piastrelle bianche,illuminate dai tubi al neon secondo una forza che aveva qualcosa di alienante e al tempo stesso metafisico.
La stanza aveva un soffitto alto e una sottile finestrella ogivale di cui mi sfuggiva il significato.
La ragazza era bloccata da catene su una una specie di lettino di marmo con un un'incavo a 'mo di lavabo e delle tubature atte a drenare qualcosa.
Sangue?
Cazzo vogliono andarci giù duri...ma non credo, ce n'è un massimo di 5 litri per corpo umano.
Io stavo zitto, mi era stato concesso di vedere l'esperimento e dovevo rispettare l'onore.
Tutto era pronto, scienziati principalmente tedeschi e dell'est europa armeggiavano lungo il corpo della donna con elettrodi e pietre nere dalla forma ovalare che deponevano con cura lungo il corso del corpo della giovane donna.
Mi disse lo scienziato:''non puoi vedere i simboli, si vedono solo alla lampada di wood, anche perchè non sono occhi umani a doverli vedere.''
''Ora parte l'esperimento'', date un po' di elettricità per preparare i tessuti.
La tizia si inarcò stranamente anziché avere scariche, con una forza che sembrava far cedere i legacci.
''Illuminazione di wood''.
Ora potevo vedere un'infinità di simboli che circondavano il suo corpo, più il una sorta di immagine come due occhi non umani, profondi perfidi sopra il suo capo.
Il mio respiro si fece affannato, quelli che erano a tutti gli effetti degli scienziati in camice bianco iniziarono una nenia incomprensibile.
Facevo fatica a stare in piedi, mi fischiavano le orecchie.
Le luci incominciarono a traballare, improvvisamente dalla finestra ogivale incominciò a scorrere un liquido nero.
Ne fui ipnotizzato, le mattonelle bianchissime e la finestra nera avevano qualcosa di metafisico.
Mi avvicinai, cercai di guardare fuori dalla finestrella mentre dai lati il il liquido nero come la notte scivolava copiosamente.
Vidi un cielo vuoto di stelle, tranne 5 messe a pentacolo che circondavano una luna completamente deformata in un urlo silenzioso, incoronata di uno strano diadema di legno.
Da una parte del cielo sembrava agitarsi qualcosa fino a renderlo stranamente ''convesso'' che sembrava sputare questo liquido nero, e al suo interno come in un sacco amniotico nero si agitava violentemente ''qualcosa''.
Improvvisamente vengo distratto dalla donna, le sta succedendo qualcosa di violento,lo scienziato tramite una siringa inserisce il liquido nero nella sua carne.
Lei si inarca, diventa chiazzata, improvvisamente capisco il senso di quegli anelli di acciaio massiccio, anche ben più lunghi della sua statura: ha contrazioni violentissime, che fanno vibrare gli anelli come un treno in corsa, poi la parte inferiore del corpo si allunga a dismisura a mo' di quello che potrei definire un ventre di scorpione vero e proprio.
Senza troppi problemi lei stacca gli anelli metallici di più di 5 cm di diametro e con il ventre di scorpione prende lo scienziato lo solleva, lo sbatte contro il muro, infine, infila una proboscide nella gola dell'uomo iniettando un succo nero.
Uno tira un pugno e spacca l'allarme che suona per tutta la struttura.
Mi domando quanto siano pazzi, davvero pensavano che avrebbero mantenuto il controllo, sopratutto dopo quello che lui aveva visto fuori dalla strana finestrella ogivale?
Ora accorrono con mitragliatori e lanciafiamme, lei ''o meglio quello che rimane di lei'' si divincola del tutto, è alta in tutto più di 7 metri.
Inizia la sparatoria, la sua carne traslucida reagisce elastica a qualsiasi proiettile, il fuoco non la sfiora minimamente, lei li guarda con qualcosa di simile a un sorriso, poi mentre questi giocano, lei in un decimo di secondo li falcia via con un colpo della sua agilissima coda di scorpione.
Il colpo è talmente violento che sfonda le pareti e probabilmente anche quelle portanti perché l'edificio ondeggia paurosamente.
Infine mi rivolge l'attenzione,sono perplesso disgustato ma stranamente non terrorizzato,anzi ne sono attratto.
Lei da alta 7 metri dotata di di occhi e corpo di scorpione, torna umana,e si avvicina con me e come se non riuscisse a comunicare con me in un qualsiasi idioma,mi sorride e mi mostra il ventre.
Io mi lascio condurre dentro il suo ex giaciglio che oramai è semplicemente una vasca di quel liquido nero.
La penetro è bellissima, ma più che altro è uno sfogo al terrore, come se cercassi di sublimare in eccitazione il terrore per lei,e per quanto avevo visto.
A un certo punto non mi capacito neanche del piacere intensissimo,non umano che lei mi arreca.
Improvvisamente vedo un fulmine e nel giro di pochi secondi un'onda d'urta è così violenta da scoperchiare la copertura della struttura.
Noi incominciamo a fare l'amore sotto questa fitta pioggia nera che viene da questo cielo alterato,io guardo verso l'alto e vedo che la convessità a mo' di nebulosa sta per partorire qualcosa di enorme,e sono sconvolto dall'orrore.
In breve tempo le vengo dentro.
Ho un attimo di stordimento, poi realizzo come se ci fosse una sorta di telepatia, che per me c'è una sorta di via di fuga.
Infatti lei mi guarda, soppesando i miei muscoli carnei mollicci, così distanti dalla perfezione invincibile del suo corpo ibrido.
Poi mi chiede:
''Vuoi essere dei nostri,bere il succo nero dalle profondità del cielo?''
Alzo gli occhi verso di lei, scuoto la testa,poi la abbasso in attesa di ciò che so che mi aspetta.
Lei mi accarezza la testa fino alle carotidi, dove le sue dita si arcuano e diventano taglienti.
In un attimo me le ha recise e il mio collo reclina all'indietro, a quel punto incomincia a suggermele,poi prima che purtroppo il velo della morte giunga pietoso a risparmiarmi l'orrore, lei si ritrasforma nell'essere precedente e porta la mia testa sempre più vicino alla protuberanza che a come bocca,la apre e io sono paralizzato ancora purtroppo vivo,nell'orrore che deve avere accompagnato gli ultimi attimi su questo mondo nero e malato quelle creature sfortunate finite nelle mani dei predatori.
Un'ultimo pensiero: non c'è posto per Dio in questo lordume,non c'è davvero posto,non posso credere a nulla di simile dopo questo orrore,l'unico Dio è....
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