Procedevo lungo la statale con un ritmo regolare di 90 km/h quando vengo preso da un colpo di sonno quando l'ultima volta che riapro gli occhi è per vedere il fiume,il fiume in cui sto per precipitare.
Vengo sparato fuori da me stesso come un missile supersonico all'interno dello spazio,
Le stelle si tunnellificano e io ci passo dentro a velocità sempre più enorme a un certo punto sono sparato dentro il tunnel ad una velocità così forte che rapidamente vedo emergere una luce al di là fino a che ne sono fuori.
Di fronte a me non Dio,nè Buddha,nè Allah,solo 3 sfere sospese su un un abisso di cui non riesco a vedere il fondo.
Cerco di interagire con loro,con fatica perchè sono autorecluse nel loro mondo.
Si scambiano colori,si scambiano emozioni con rapidità inusitata a un certo punto mi inquadrano e scoppiano in una risatina.
''Non
esiste
nulla''
Dicono una completando la frase dell'altra.
Poi ridono.
''Chi sono io,che ci faccio qui?''
''Guarda
l'abisso
profondo''
Non c'è
senso
al tuo dolore''
Voglio morire.
''Sei
già
morto''
''AhAhHah'''
Povero
idiota.
Fanculo vuoi vedere come un cervello umano fotte queste stronze?
''Voi passate l'eternità a masturbarvi qui da fuori l'universo,non avete capito l'essenza delle cose se no non vi comportereste come ebeti''
''Ah si e tu come lo sai?''
''Dammi la possibilità e io moltiplicherò il vostro universo a dismisura,ma in cambio mi farete tornare sulla terra.''
''Cosa vuoi?
''3 specchi'''
Stettero silenziose e si avvicinarono quasi che avessero intuito che c'era qualcosa in tutto questo che gli sfuggiva.
''Eccoti''
Lui prese i 3 specchi e circondò a triangolo le 3 sfere.
Queste immediatamente lanciarono un caleidoscopio di colori,incominciarono quasi impazzire,vedendosi riflesse tra i tre specchi che ne moltiplicavano l'immagine all'infinito le 3 sfere impazzirono.
Dissero:''io sono infinita''.
''Sì è vero gli risposi''e non hai neanche bisogno delle tue altre compagne.
Avevo trovato il modo di illuderle e dividerle.
Le 3 sfere andavano allontanate di lì a poco il loro delirio poteva significare che sarebbero esplose.
Lui le disse:
''Ora in virtù del mio dono fatemi ritornare sulla terra''.
Si aprì un occhio azzurro all'interno del quale lui si buttò.
Precipitò con una sensazione di vertigine orribile,in un crescendo di velocità che lo faceva vibrava e ritunnellizzava l'universo.
A un certo punto si svegliò con il corpo metà dentro l'acqua e la macchina rovesciata.
Strisciò fuori e nonostante i dolori sentì il piacere dell'aria fresca della notte,della luce quieta della luna,della normalità riconquistata agli strani demiurghi dell'universo che pretendono di dominare l'universo senza conoscere sè stessi.
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