domenica 13 agosto 2023

Il Buddha albero (polemica sul Buddhismo)

 E l'albero incontrò l'albero Buddha e così volle istruirlo:

''tu non sei le foglie, tu non sei le radici, tu non sei i fiori, tu non sei i rami, tu non sei il profumo, e nemmeno la terra.''

''Sono forse il sole che risplende sulle mie foglie?''

''No'' disse l'albero Buddha.

''Sono forse la pioggia che cade sulle mie foglie?''

''No'' disse l'albero Buddha.

''Tu non sei, non hai un sé indipendente, nulla in te è la sede legittima della tua identità''.

L'albero discepolo si indispettì e disse:

''Orbene io non sarei né le foglie, né le radici, né i rami, né i fiori, né i semi, né i frutti, né la pioggia, né il sole, se tu mi facessi la grazia di dirmi chi sono sarei contento.''

L'albero Buddha sedette tranquillo e rispose domandando:

''Se ti cadono le foglie d'inverno, tu cessi di esistere?''

''No poi ricrescono in primavera.''

''Se i tuoi fiori petalo dopo petalo si sfaldano tu cessi di esistere?''

''No tanto poi crescono le foglie e i frutti.''

''Se un frutto e i suoi semi cadono da te, tu cessi di esistere?''

''No anche quello certamente fa il suo ciclo e si riforma.''

''E se ti segassero del tutto, e togliessero anche le radici, tu cesseresti di esistere.''

''Si credo.''

''Vedi'', disse l'albero Buddha....

''Se una foglia o un seme e un frutto, ricresce su quello che chiami un tuo ramo, secondo te tu non cessi di esistere, se invece quel seme e quel frutto ricrescono su qualcosa che tu non pensi di essere tipo un altro pezzo di terra, secondo te tu cessi di esistere, eppure finora qui è pieno di alberi, e ognuno discende dai tuoi semi.''

L'albero non parve molto contento della risposta.

Per niente.

''Sai qual è il punto?'' gli rispose:

''E' che per gli dei e il mondo, si, il punto è semplicemente, che ogni cosa tagliata ricresce, che ogni frutto caduto e marcito porta in terra i semi e ricresce e ogni volta che il frutto muore, ed egli sul serio muore e crede di essere morto per poi dare vita a nuovi alberi agli dei e anche a me, viene sempre un sorriso, ed è con dolore che  lascio andare i miei frutti, ma se li tenessi sulla mia pianta essi marcirebbero e basta, e così per i miei fiori, io li amo, ma che amore sarebbe se non li lasciassi andare?''

''Tu forse non capisci, è che tutto ha un senso e se muore, è proprio per la semplice ragione che ha un senso, un fiore eterno, non porterebbe frutto alcuno.''

''Per ogni inverno una primavera, e per ogni primavera un inverno e credimi il vento è così carico di felicità anche e sopratutto d'autunno, perché è quello il momento in cui la vita rientra nel grembo di sua madre.''

''Quel che noi abbiamo imparato è che il mondo è in pace e dunque non ha fretta alcuna di mostrare ai semi e ai frutti che gemono e languono nelle pozzanghere d'autunno i fiori della primavera.''

''E' per questo che tace e non gli da risposte.''

''Tace perché è in pace.''

''Noi sappiamo che quando è il tempo è il tempo e che anche e sopratutto l'autunno e l'inverno sono belli e necessari''

''Chi sono o chi non sono è solo un problema semantico di linguaggio, non mi interessa della tua idiosincrasia per il verbo essere, io ti dico solo, che per ogni frutto che si stacca e fiore che cade, tutto ricresce, anzi, quello che il frutto chiama morte perché si stacca dal ramo, la terra e il bosco lo salutano come nuova vita con grande gioia, e a dirla tutta, anche con molta indifferenza dei suoi lamenti, e forse ora capisci il perché.''

''Questo io so, questo sa il bosco, questo sanno le foglie, il vento e la pioggia e credimi, pur non sapendo chi siamo questo per noi è sublime beatitudine.''

''E tu anziché coglierne la meraviglia vorresti bloccare tutto questo chiamandolo samsara solo perché ogni essere geme e si lamenta ad ogni nuovo cambiamento?''

Il Buddha albero chiese pacatamente quale fosse la religione dell'altro e non fu più così convinto della sua.

In compenso nel suo intimo sorrise sul serio.




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