si muoveva verso l'ospedale,
io ero sfinito
esausto il mio cuore,
foderato di dolore,
chiuso nelle vergini di Norimberga
delle notti di solitudini,
con il pupazzo che mi avevi regalato.
Eppure ti ho amata
i miei occhi sfiniti
erano chiusi,
mentre vedevo una rosa
una rosa che risplendeva
oh se risplendeva,
nei suoi colori
era pura meraviglia,
mentre i contorni del dolore
si fondevano a quelli
dell'amore
e si scioglievano nei riflessi cangianti
di lei assisa
così vicina al sole
e del mio amore
che si apriva
come il cielo azzurro al di sopra.
E sempre più azzurro
si apriva
sempre più immenso e libero
mentre le spine del cuore
cessavano di sanguinare
io chinavo la testa
in quella visione.
Tu mi parevi il sole stesso
e io ti amavo
nell'immensità dell'azzurro che si apriva
sopra quella rosa.
Sfinito.
Il deserto del dolore,
si è riempito.
Oceani e cieli
sempre più grandi,
riempiono i deserti,
e quella misteriosa rosa
a brillare sempre più vicino al sole,
che brillava,
finalmente con un senso,
mentre le foglie gialle,
si staccavano
dal viale alberato
già in piena estate.
Forse folgorate
dalla potenza
di quella luce?
Che i tuoi capelli biondi
possano brillare per sempre.
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