Se si fa ricorso a varie teorie economiche,inclusa la ''supposta'' nobile teoria economica austriaca la realtà diventa incomprensibile.
I tassi allo zero rappresentano un'azzardo morale folle?come sostenuto dagli austriaci,in cui i perfidi banchieri centrali gettano in avanti il sistema economico senza curarsi se di fronte c'è un burrone,oppure parafrasando Marx i tassi allo zero rappresentano una conseguenza del crollo della redditività del capitale cui le banche centrali si adeguano?
Il problema di questi tempi è che ci sono troppi ''filosofi'' marxisti,e nessun economista Marxista,eppure Marx era un economista,non un filosofo,o meglio tendeva ad interpretare la realtà secondo le sue dottrine economiche ma questo lo rende a maggior ragione un economista.
Lentamente tutti prima o poi capiranno:
non c'è nessuna exit strategy,nessuna bolla sul debito pubblico,non c'è nessun rischio di inflazione all'orizzonte,nessun crack up boom.
Questo non significa che non ci siano bolle,il pianeta è pieno di bolle,destinate a sgonfiarsi,ma i tassi rimarranno allo zero per tutta la durata del capitalismo,fino a che in qualche modo non crollerà.
Non so se per la rivoluzione proletaria o la seconda venuta di Gesù Cristo,queste sono prospettive soteriologiche,cioè presuppongono che un sistema votato all'autodistruzione troverà il modo di rinnovarsi e liberarsi dai suoi impedimenti come un farfalla che vola via leggera e bella,lasciandosi indietro la condizione schifosa e umiliante di essere bruco,poco più che un verme...
Marx,pace all'anima sua era un ottimista,aveva fede non in Dio,ma nell'uomo,credeva che l'uomo,anche dopo un ciclo di esaurimento delle proprie risorse,umane,morali,economiche,sociali e finanche materiali,avrebbe trovato una via d'uscita.
Io non voglio essere coinvolto nel calderone della colpa marxiana (sì mi definisco un libero battitore d'ispirazione marxista,almeno a livello economico,perchè Marx è la mia chiave di lettura) che immediatamente dopo essersi definiti tali vengono imputati di 100 milioni di morti e chi più ne ha più nè metta.
Se Marx fosse stato interpretato come economista quale era,e non come filosofo nessuno si sarebbe sognato di mettere in pratica il ''socialismo reale'',in quanto questa costituiva una prospettiva soteriologica suggerita da Marx ma del tutto arbitraria e fideistica.
Significava aver fiducia nell'uomo,nella sua capacità di mettere da parte le differenze etnico religiose e persino individuali,per aggredire i pochi privilegiati che quelle differenze in nome del profitto,le hanno GIA' messe da parte.
Tutto quanto vediamo,ovviamente non corrobora questa tesi.
Nella profezia di Marx tutte le classi medie sarebbero state abbattute e l'umanità sarebbe stata divisa in un'unica infinita massa di proletari insignificanti,e una minoranza sempre più esigua ''anche 5 o 6 famiglie'' che avrebbero detenuto le ricchezze dell'umanità.
Da ciò l'instabilità del sistema e la reazione delle masse verso questi pochi potenti.
Finora abbiamo visto il primo passaggio,non abbiamo mai visto il secondo.
La rivoluzione bolscevica avvenne in un ambiente contadino dove c'erano sì gravi ineguaglianze,ma non si trattava di un sistema capitalistico.
Il capitalismo è un processo entropico,sfrutta le differenze di ricchezze nel mondo,le differenze di produttività,le differenze di retribuzione per procedere avanti come una reazione chimica,ma una volta che tutto è fuso,appiattito,che l'entropia ha raggiunto il suo livello massimo,che le razze sono mescolate,che lo stipendio del cinese,dell'indiano e del rumeno diventeranno gli stessi del tedesco e dell'americano,il suo potenziale residuo verrà esaurito.
Non è di sicuro un processo dall'oggi al domani,ma la tendenza è quella.
Il socialismo reale ha rappresentato semplicemente un blocco della reazione,come una specie di freezer che ha bloccato la reazione,che ha fermato il tempo.
Il socialismo reale,questo è difficile spiegarlo ai vari papi anticomunisti come Woitiwa è stato la più grande forza conservatrice sulla terra:
A Cuba girano ancora con macchine degli anni 50,il tempo si è fermato nel momento stesso della rivoluzione,l'entropia è stata bloccata,temporaneamente.
Ma non è nato un sistema nuovo come un'araba fenice dalle ceneri di quello vecchio.
La tendenza asintotica di tutti i rendimenti di qualsiasi cosa a valere zero rappresenta il segnale dell'approssimarsi di una grave crisi,e dell'esaurimento del potenziale introdotto dalla globalizzazione.
RENDIMENTO TITOLI GIAPPONESI
Da notare la sostanziale sovrapponibilità delle 2 curve.
Ma i giapponesi non sono l'eccezione
Qui invece il rendimento dei titoli tedeschi
Grafico andamento titoli inglesi
Allo stesso modo la crescita economica tende a un livello massimo e poi lì si stabilizza è un asintoto rovesciato rispetto al tasso d'interesse
L'incremento della massa monetaria nell'asse delle ascisse raggiunto un livello critico genera un incremento minimo del tasso di crescita economica.
Complimenti, molto bello il suo articolo...!
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RispondiEliminaChe onore avere Michele Nista sul mio blog,sono diventato famoso!
RispondiEliminaSAREMO SEMPRE PIU' FORTI DI OGNI BASTARDO COMPLOTTO BERLUSCONAZISTA, PADANAZISTA, MASSONAZISTA. IO SONO UN BANCHIERE NOTO DI ZURIGO, NON CERTO ANTI CAPITALISTA, MA GRIDO E GRIDERO' SEMPRE: HASTA LA VICTORIA SIEMPREEEEEEEEEEEEEEEE!
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