Domanda sfuggevole.
Credo che se noi ci poniamo in un'ottica ''osservazionale'' finiremo solo per categorizzarla.
Intelligenza come ''capacità di adattamento''.
Intelligenza come ''pensiero strategico''.
Intelligenza come capacità di risolvere i problemi ecc..
Ma il pensiero classificativo non penetra nell'essenza dell'intelligenza descrive solo i suoi prodotti,perdipiù si pone in un'ottica esterna,guarda dall'esterno i prodotti dell'intelletto e semplicemente li descrive.
Io mi sono posto la domanda su che cosa sia l'intelligenza e me la sono posto come potenziale creatore di intelligenza ovvero riflettendo sulla cosidetta intelligenza artificiale.
So che esiste un test elaborato da Turing per riconoscere un computer intelligente da uno non intelligente.
Io credo che il computer intelligente sappia fare quella che in fondo è davvero l'unica peculiarità che distingue l'essere umano dalle altre specie:
mentire.
Perchè la menzogna presuppone una sorta di trascendenza.
Io so quali sono i dati corretti,ma scelgo di negarli.
Ed'è proprio qui il punto:la scelta.
La scelta,il libero arbitrio dipendono in questo caso dalla menzogna.
La menzogna ovvero la negazione dei fatti,poi crea il seme dell'intelligenza:il dubbio.
Ma sopratutto la menzogna presuppone un processo di trascendenza:
Perchè la menzogna è e rimane un mistero.
In base a quale processo un elaboratore di dati sceglie di negarli?
La menzogna è un processo sconosciuto all'informatica,ovvero,il computer risponde meccanicamente e fornisce dati ''reali''.
Ma un computer che elabora dati e sceglie di darne di ''non reali'' (per il momento non esiste) ha elaborato il libero arbitrio e sopratutto ha elaborato il concetto di ''verità''.
Senza la negazione non c'è libero arbitrio,senza libero arbitrio non c'è intelligenza.
Teorizzare la verità presuppone teorizzare la menzogna e dunque nasce la chiave dell'intelligenza:il dubbio.
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