La città si stagliava fosforescente formando una skiline di denti pronti a inghiottire la notte e a esalarla in milioni di vapori che creavano un'atmosfera di strana luminescenza nella nebbia.
Ogni notte milioni di macchine passavano gridando sull'asfalto un urlo senza pietà.
Ji Cheng aveva avuto un grande amore venti anni fa, poi per tutta la vita aveva lavorato quindici ore a l giorno per dimenticarla.
Aveva fatto uno strano rito invocando il dio dei morti Yama,ma non aveva funzionato,o almeno così pensava lui.
L'aveva fatto vent'anni fa e dimenticato.
Il rito consisteva nel versare un po' del proprio sangue nel sigillo di Yama,per poi dargli fuoco.
Ji Cheng stava guidando la sua auto nel tunnel che collegava il downtown a Manhattan quando un copertone di un tir prese fuoco per l'attrito dei freni.
Ci fu uno scoppio e il tir che conteneva nafta prese fuoco e rovesciò il suo contenuto all'interno della galleria.
Lui frenò ma oramai le fiamme avevano riempito la galleria.
Era a trecento metri dall'esplosione ma questa fu così violenta da sfondare il parabrezza e i vetri laterali.
Lui era salvo ma vide uno strano spettacolo.
Improvvisamente le fiamme si trasformarono in un iride a formare un occhio.
Dalle pareti giunse una vibrazione.
''Yama''.
''Yama è venuto a prendere le vostre anime''
''Entrate nell'occhio di fuoco''.
La gente come ipnotizzata nonostante il calore uscì dagli abitacoli.
''Dirigetevi nell'occhio di Yama lui vuole vedere dentro di voi''.
Lui a differenza degli altri voleva salvarsi ma le auto ostruivano completamente il passaggio verso l'esterno.
Vide un camion che conteneva azoto liquido.
Il conducente l'aveva abbandonato dirigendosi come gli altri verso l'occhio di fuoco di Yama il dio dei morti.
Entrò nell'abitacolo deciso a fermare Yama.
Accese il motore e schiacciò acceleratore e frizione.
Il tir con 900 cavalli di potenza venne lanciato contro l'occhio di fuoco.
Ma quando fu sul punto di attraversare l'occhio di fuoco e spegnerlo con l'azoto liquido gli angeli di Yama si pararono davanti con lance di metallo le incrociarono a formare il sigillo di Yama.
Il camion che aveva agevolmente divelto e schiacciato le altre macchine si schiantò contro le lance che immobili fermarono il tir.
Fu sbalzato fuori dal parabrezza.
Entrò nell'occhio di fuoco come tutti gli altri.
Attraversato l'anello di fuoco si trovò nel regno di Yama,quello dei morti.
I corpi dei morti formavano la corteccia di immensi alberi di un macabro giardino.
I rami erano di braccia e tutti gli alberi avevano occhi.
Yama sedeva su un enorme trono nero.
Rideva di gusto mentre gli angeli posizionavano i corpi a formare piante di un immenso giardino a labirinto al centro del quale si trovava Yama.
Enorme troneggiava fra gli alberi di carne umana
''Disse chi mangerà del frutto della vita non morirà''
''E chi ha invocato la mia protezione otterrà ciò che vuole''
Quando vennero gli angeli della morte a prenderlo per posizionarlo in una parte del giardino,prese una lancia all'angelo e tagliò un ramo umano.
Ne uscì del sangue e lui lo inghiottì.
Yama disse:''Bene ora sei dei nostri''.
Gli angeli gli porsero le lance.
''Ora vai e prendi l'anima di chi aneli''
''Sarà con te per sempre''.
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