Si erano fatti beffe di lui, il vecchio mendicante cieco dopo aver bevuto un pò di sakè sembrava giocare con le mani.
I due samurai fecero una scommessa.
Chi dei due sarebbe riuscito con la spada a mozzargli il nodo del kimono.
Si fece avanti Yocho.
Si avvicinò prese la mira e gli mozzò il nodo del vecchio kimono sporco.
Si girò con aria tronfia per la sua abilità.
Improvvisamente non vide piu' nulla, il vento aveva preso con sè il kimono del vecchio mendicante cieco e con esso gli aveva avvolto il volto e il busto.
Il vecchio mendicante cieco a torso nudo si avvicinò a Yocho.
Prese la spada al samurai e mozzò la sua testa.
Sul petto del vecchio mendicante c'erano tatuate delle nuvole.
Prese la testa inviluppata nel kimono e la gettò via.
''Cibo per i gatti'' disse.
Sfilò il suo kimono e se lo mise addosso.
L'altro samurai Toyotomo lanciò un grido.
''Come osi vecchio pazzo uccidere un samurai? Verrai giustiziato!''
Il vecchio mendicante sembrava non sentire o meglio sentiva qualcos'altro.
Toyotomo si fece avanti furente a colpo sicuro e sferrò il colpo.
Il vecchio mendicante si chinò per raccogliere un soffione.
Mentre l'altro sferrava il colpo lui da dietro gli infilò la katana nel petto e intanto raccolse il soffione.
Toyotomo rimase alcuni istanti agonizzante cadde in ginocchio davanti a lui.
Il vecchio mendicante parlò: ''Cosa vedi, tu hai la disgrazia della vista, dimmi cosa vedi''
La spada gli era caduta davanti con il riflesso del sole, improvvisamente il riflesso sparì, alzò gli occhi e vide che una nube lo oscurava.
In quello stesso istante il vecchio mendicante gli mozzò la testa di netto.
''Una nube, quella che hai visto dev'essere come voi vedete le nubi, io sono una nube le nubi si notano solo quando oscurano il sole, le nubi sono cieche.''
Soffiò nel soffione i cui petali si dispersero nel vento.
Mise la spada nel fodero e ricominciò a manipolare il vuoto, camminando lentamente fra la gente incredula.
Non era forse Zaitochi il vecchio mendicante cieco? Per quel che ne sapeva la gente aveva piu' dimestichezza con le bottiglie che con le spade.
Lui procedeva lento fra la gente.
Improvvisamente la nube si ritirò dal sole, la gente guardò di nuovo il sole, e guardò lui, non c'era piu'.
La notizia che il vecchio Zaitochi aveva ucciso due valenti giovani samurai si sparse per la provincia.
Subito il clan dei Nabekura si mosse alla ricerca del vecchio per vendicarli, ma nessuno lo trovava.
Una sera mentre dei vecchi salici ondeggiavano al vento e le lanterne rosse danzavano in un gioco di ombre che si rincorrevano Zaitochi emerse lento dall'ombra.
Era sempre lui.
Il vecchio Zaitochi, eppure questa volta non passò inosservato come al solito.
Si avviò verso il banco e prese una busta con del riso dentro lo lasciò cadere sul tavolo e chiese in cambio del sakè.
Il proprietario della locanda glielo porse, lui lo prese lentamente.
Mentre faceva questo, credendo di non essere vistoil locandiere fece cenni agli altri perché avvisassero i Nabekura della presenza del vecchio.
Il vecchio prese il sakè e lo versò per terra.
''Io non baratto il mio riso con chi non sa farsi gli affari propri, ridammelo indietro.''
''Tu vedi un vecchio.''
''Io non vedo nulla.''
Il proprietario della locanda scappò.
Il vento era sempre più forte ed egli uscì alla luce delle lanterne sballottate dal vento.
Gli uomini del clan di Nabekura erano arrivati.
''Non bisogna mai farsi trovare in ritardo con l'appuntamento con la morte.''
Disse il vecchio.
''Sono d'accordo con te'' esordì Yamamoto.
''Ti stai preparando alla tua morte.''
''Che almeno sia degna.''
''Temo tu abbia equivocato il senso delle mie parole.''
Disse il vecchio cieco.
Lui stava immobile mentre le luci delle lanterne gli danzavano intorno.
Gli sferrò un colpo con molta cautela ma forte e preciso.
Il kimono si accasciò.
Rise esultante, aveva vendicato il clan dei Nabekura.
Da dietro di lui una voce lo interrogò.
''Cosa vedi?''
Lui guardò il cielo limpido senza nubi.
''La morte è come un cielo limpido, questo tu vedi e io non posso vedere.''
Il vecchio nudo lo sventrò con un colpo di Katana.
Riprese il suo kimono e se lo mise.
Camminò lento verso il Toro dell'ingresso del cimitero.
Entrarono nel cimitero, l'intero klan dei Nabekura.
Nessuno ne uscì.
Per ore.
Il vento continuava a sferzare il bosco e la locanda, la gente era impaurita.
Dal Toro uscì il vecchio cieco ciondolante.
''Ho visto molte cose, io non posso vedere come voi.''
Un avventore si fiondò nel cimitero a vedere, erano tutti morti.
''Chi sei?''
Gli chiese un altro vecchio.
''Nemmeno io so bene chi sono, lo imparo ogni giorno, io non posso vedere.''
''Io vengo a vedere con i vostri occhi.''
L'abate del monastero si fece avanti.
''Lasciatelo in pace''.
''Egli è solo un mendicante, non può vedere, mendica i vostri occhi.''
''Lasciatelo andare.''
Il vecchio sparì dalla luce incerta delle lanterne e si fece ombra fra i rami urlanti nel vento del vecchio bosco.
Il ventò cessò.
La Luna emerse dalle nubi.
''Chi è costui?''
Gridò la folla.
''Dobbiamo ucciderlo o ci ucciderà tutti.''
''Sciocchi'' li interruppe l'abate, ''voi volete uccidere la morte e vi lamentate che lei uccide voi, volete vedere cosa è la morte e vi lamentate che essa ruba i vostri occhi siate il cielo limpido e il vento e non abbiate paura degli antri oscuri del bosco, la morte è cieca ma non vuole vedere, smettetela di cercare di vedere, così importunate la sua pace e la vostra o essa avrà i vostri occhi.''.
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