C’era un uomo che vagava nei deserti.
Il cielo era la sua coperta, e la luce accecante del sole il vestito sulla sua pelle.
Neri i suoi occhi.
Il pozzo del cielo aveva per ogni stella un sorso del suo sguardo.
Egli parlò alle pietre e le pietre gli risposero:
“Necessitate forse di azioni, per esistere, voi?”
Ascoltò.
E si addormentò cullato dalla loro dolcezza.
“Signori delle tombe e angeli, ogni pietra ebbe una coscienza e quella coscienza è l’acqua che le ha lisciate, il vento che le ha fatte franare, e per i granelli di sabbia il tuo stesso piede sotto cui sprofondano.”
“Non senti il profumo della terra?”
Si lasciò sprofondare e scivolo giù dalla duna.
Ma chi?
Il suo cuore ora si era davvero pietra e fratello delle stelle.
Il suo petto era una galleria sotterranea delle sue viscere e l’anima era uscita fuori di lui a lavarsi i vestiti nel catino della notte.
Dormiva profondo simile a pietra.
Un filo d’erba nacque dalla pietra, e un papavero rosso sulla cima della duna.
“Li devo cogliere o no?”si domandava mentre dormiva, e tutto l’universo era la sua domanda.
Il sonno era meravigliosamente dolce ma egli si impose di destarsi per andarli a cogliere, quando salì sulla duna non li trovo’.
Ebbe fame e vago’ fino alle tende.
Il riso bollente fece ribollire le sue viscere.
Dormi di nuovo e vide il cielo, c’erano tante stelle e una rossa a sud.
Il sonno era così dolce ed egli non si destò.
Mori’ quella notte.
Nessuno scrisse nulla, ma chi passa in quella vallata conosce il significato.
Aldebarain ha cominciato a brillare rossa da allora nel cielo e un papavero rosso spunta per davvero sulla duna da allora tutte le sere, e tu finalmente puoi coglierlo.
Nel buio catthemicius say : j am sleeping e tomorrow j am going to the workshop in topoliniatorna.
RispondiEliminaThet is the true.
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