Stelle maligne
opache
silenti,
come occhi di serpenti,
sgusciate
dal nero utero della notte
per spiare le rovine
della mia città.
Mi nascondo
tra i blocchi di marmo
gigantiche ossa di morti.
Unica pace
la brezza notturna
è soffice anelito di fantasmi
ceri mai spenti,
ondeggiano,
mentre dal nero tuo cuore
o abisso,chiamato mondo,
sgorga il sangue nero della vita.
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