Polvere di stelle
angeli resi ciechi
dalla luce,
cadono nell'abisso
dell'angelo ribelle,
trovano il sommo duce.
Cadono
su pianeti lontani
incidono segni sacri
scrivono libri profani,
disegnano segni arcani
spezzano i simulacri.
Io
sono un angelo caduto
o un demone innalzato?
Sarà solo un dio muto
che pronuncerà
il verdetto,
che pronuncerà
il mio fato.
Cristo ebbro
di vuoti
cieli tersi
i tuoi occhi
contemplano
milioni
di universi.
E se le le piramidi
verranno
corrose dal vento,
il faraone nero
troverà il momento,
di risorgere
in nuove forme
di trovare la tana
di Cerbero
seguendone le orme.
Nell'ade
noi cadremo
vuote cattedrali
dove echeggia
per sempre
il nome di chi amo,
il mistero
di chi siamo.
Nessun commento:
Posta un commento