Se io dovessi descrivere cosa sono i social rispetto alla cosiddetta Internet 1.0 farei questo paragone.
Oggi non si ''naviga'' piu' in in internet.
Internet è stata una rivoluzione enorme nella storia dell'umanità.
Forse la seconda dopo l'invenzione della scrittura.
Il mondo è entrato in un' altra era.
Se la scrittura ha consegnato il mondo alla storia, internet lo ha strappato a questa dimensione ''storica'', per lanciarlo in una nuovo percorso di cui non capiamo pienamente la portata.
Io ho cominciato a navigare su internet quando non esistevano ancora i social.
Internet non ha complessivamente avuto un bilancio netto positivo sulla storia della mia vita.
Tuttavia riconosco l'enormità di questa rivoluzione.
Abbiamo cominciato a navigare su internet con il fascino di poter essere connessi con chiunque sul globo attaccando un modem 56k alla presa del telefono.
Siamo entrati in questo oceano.
Un oceano di informazioni, contraddittorie, abbiamo capito (noi pochi veri navigatori) che la ''verità'' non può essere ''cercata su google''.
Che internet da l'illusione di potere sapere ''tutto''.
E' solo un illusione.
Internet contiene molto, ma francamente internet è solo un modo per fornire spunti per accrescere realmente la propria cultura personale, a proprio rischio e pericolo.
Perché chi ha tentato di capire fenomeni storici su internet si è imbattuto dibattititi altamente complessi e tecnici, in cui non si poteva anche sacrificando intere notti capire pienamente ciò che veniva dibattuto.
Internet ha anche creato l'esigenza di sottrarre alcune verità ''storiche'' dall'oceano di internet, questa realtà che è sorta dopo l'umanità storica, in cui ogni nave può affondare negli abissi piu' che della conoscenza, ma dell'ignoranza umana.
Se la storicità di Gesu' Cristo puo' essere questionata ed è (era) pieno dibattiti su ciò, se c'è chi persino ha questionato la storicità di Maometto, chi ha voluto gettare il seme del dubbio pure sul monolite coranico, insinuando che non si tratta di un corpo unico, ma di un testo evolutosi nel tempo, si è deciso che alcune verità storiche andavano sottratte a questo processo corrosivo, in cui si dubita di tutto, per poi in effetti credere solo alla propria parrocchia, come è sempre accaduto.
Per cui la shoah non può essere questionata per legge, e ciò ha creato risentimento in molti storici, per varie ragioni.
La storia non puo' essere definita a norma di legge.
La legge Mancino però interessava solo un argomento specifico: la shoah.
Evito di entrare in quel dibattito non è questo lo scopo di questo post.
Internet era ed è tutt'ora, un oceano.
Chi si avventura in questo oceano, lo fa a proprio rischio e pericolo, si utilizza il termine ''navigare'' su internet.
Noi abbiamo creduto nel progetto internet ne coglievamo i limiti, ma ci piaceva perché sembrava un processo di libertà, in cui si ricreavano seppure virtualmente, le agorà greche, i cosiddetti ''forum'' in cui ognuno argomentava, e credevamo che prima o poi, il mondo dell'informazione ''ufficiale'' , ''superato'' da internet avrebbe tentato la mannaia della censura.
E' accaduto per pochi, pochissimi siti.
Su miliardi di navi, la polizia della terra, ne ha arrestate solo una o due.
Non è mai stato questo l'atteggiamento, come i francesi nell'era immediatamente successiva alla rivoluzione, abbiamo temuto che l'ancien regime calasse la sua scure su di noi.
Ma non è successo questo.
E' arrivata una specie di Napoleone che ha cavalcato la tigre di Internet.
Facebook.
I social.
Cosa sono i social?
Internet non poteva non attrarre tutti a se.
Ma i social cosa sono?
Sono immense megalopoli, slums, favelas, baracche, grattacieli, sorte sulle rive dell'oceano di internet.
La gente non cerca piu' la verità su internet, la gente non cerca piu' di capire su internet, di inserirsi in dibattiti, feroci, lunghi, estenuanti, con ovviamente insulti, solite divisione politiche e religiose di sempre, in cui poi alla fine ognuno rimane della sua idea.
Ma la gente non è interessata piu' a questo.
Questi eterni immensi dibattiti sono, non dico sorti, ma ''riscoperti'' se qualcuno ha ritrovato il gusto del dibattere sia pure in agorà virtuali, quest'epoca è finita.
La maggior parte dell'umanità si accalca pullulante negli slums, nelle baraccopoli dei social, che in fin dei conti volgono le spalle all'oceano di internet.
Nessuno di costoro si imbarcherà.
Gli abitanti degli slums o dei grattacieli non si bagnano neanche i piedi nell'oceano di internet.
Avete presente New York?
E' una città sul mare ma avete mai visto foto che la ritraggono in prospettiva sul mare?
Questa cosa da da riflettere.
Se vedi una miserrima parte di oceano è per fotografare quella cavolo di statua della libertà.
Un epitaffio a chi ci ha creduto.
A chi ha solcato gli oceani e trovato nuovi continenti, per cercare di essere libero.
Ora la gente ha volto le spalle all'oceano.
Immensi grattacieli lo nascondono.
Eppure dico, dalla cima dei piu' alti si vedrà sicuramente.
Ma nella cima dei piu' alti, si preferisce guardare con disprezzo e sentirsi padroni e piu' importanti dell'umanità che brulica sotto.
I social sono qualcosa di simile.
Facebook decide cosa dovete vedere.
Immense carrellate di torte, gatti, auto nuove, auto vecchie, battute che non fanno ridere, gente che non riesce altro che postare aforismi (che non capisce) di ''santi moderni'', e quindi se faccio il culturale, la frase di Gandhi, non di certo quegli strani sulfurei scambi epistolari che oggi provo a cercare ma non riesco piu' a trovare, in cui un gerarca nazista prediceva a Gandhi stesso che l'India post-coloniale sarebbe precipitata nel bagno di sangue fra musulmani e induisti.
Cosa che puntualmente si è verificata.
Difatti Gandhi ne è stato la prima vittima.
Ma c'è spazio per queste riflessioni?
A dir la verità, la carrellata di foto, news, idiozie varie ed eventuali, impedisce agli abitanti di questa torre di babele del nulla, di fare qualsiasi tipo di riflessione.
Come una mitragliatrice questi post mitragliano il cervello di chi li segue ''i follower'' lasciandolo ancora piu' morto di quanto potrebbe fare quel superato archibugio che sono la carta stampata, le radio, e le televisioni, il quale ritmo, nonostante qualche tentativo di velocizzazione operato su reti destinate ai ''giovani'' come Mtv, è rimasto lento, fedele a se stesso.
Tu puoi ancora fare come chi parlava col televisore insultando quello o quell'altro giornalista, è una cosa superata, ma il ritmo dell'informazione televisiva ti permette un seppure non dico spirito critico, ma dubbio e un certo senso di fastidio verso alcuni personaggi e verso alcune tipologie di informazione televisiva.
La natura mitragliante dei social impedisce e neutralizza qualsiasi carica di vecchi soldati della ragione.
Se Lev Tolstoj avesse postato i suoi romanzi su facebook, se Niezstche, avesse fatto lo stesso, sarebbe sato rimpiazzato da un'ondata di like su un post di 10 secondi successivo su qualche animale domestico, torta, vignetta che non fa ridere ecc...
Veniamo alla questione terra piatta.
Tendenzialmente gli abitanti degli slums dei social e delle vecchie case coloniali del telegiornale disprezzano qualsiasi viaggio nell'oceano di internet sostenendo che ''ci vanno solo quelli che credono che la terra sia piatta''.
Un movimento pressochè inesistente, ma sbandierato dagli slums come se definisse l'intero mare di internet.
La terra piatta e' un gommone che galleggia davanti all'oceano antartico, di spazzatura c'è n'è un immensità sull'oceano, ma ci sono navi da guerra, isole tropicali, immensi arcipelaghi, atolli, barriere coralline, continenti, tutto questo viene liquidato dicendo :''là in quell'oceano c'è un gommone che galleggia, e se galleggia, che oceano è?''
E' l'oceano! cretino! e sarà stato un abitante degli slums a scaricare quella rumenta.
Che poi di rumenta per carità, ci sono intere isole.
Ma l'oceano non è il gommone.
E l'oceano non è nemmeno, TUTTO, perchè tu sei e solo e sempre, SULLA SUA SUPERFICIE.
Ogni volta che vuoi capire sprofondi negli abissi.
Ma tralasciamo questa discussione.
Quelli del 5g.
Il sigillo al fallimento di Internet, che mi irrita molto piu' della ''terra piatta'', è il largo movimento ''anti 5g''.
E' una stramba cosa di cui si parla negli slums, una nuova nave che l'oceano di internet non l'ha ancora neanche mai vista.
Questa feroce campagna è partita dagli slums.
Ricordo quando un abitante di quegli slums mi ha voluto far vedere qualcosa che avrebbe rivoluzionato la mia vita, obbligandomi a stare li a sorbirmi questo orgoglio della propria ignoranza.
Il 5g, il nuovo demone, che minaccia tutti, che ha causato la pandemia, ma non si capisce bene come , c'entra pure con i vaccini, che, ''controlla le nostre vite...' che...
Sei un totale barbaro, idiota, ogni tua argomentazione anche se fondata, crolla se tiri fuori le minchiate del 5g.
Perché quelli contro il 5g, mi stanno sulle balle?
Ho cercato con fatica di spiegare che è solo un nuovo protocollo di trasmissione dati, tipo il passaggio da 56k ad ADSL.
Preistoria di internet, si è perso completamente il gusto di, sebbene in modo superficiale, tentare di sondare il mistero con cui così tanta informazione viene trasferita.
A dir la verità, il popolo del 5g scrive rigorosamente i suoi post su smartphone.
Ammesso che le onde radio possano danneggiare l'organismo umano, cosa anche plausibile, che senso ha criticare il 5g quando ti tieni lo smartphone nelle mutande?
A dirla tutta la minaccia alla libertà è proprio lo smartphone in sé.
Le app che tracciano ogni tuo movimento.
Che zelanti genitori hano installato sullo smartphone dei figli, i pagamenti tramite il cellulare, non è necessario il microchip nella pelle, andato un po' fuori moda, vecchia gloria della vecchia internet.
Lo smartphone basta e avanza.
In fondo i primi pionieri di internet erano interessati a capire il funzionamento delle loro navi.
Oggi non piu'.
Che cos'è il 5g?
E' il sorpasso tecnologico della Cina sull'occidente.
Sento gente che continua a sblaterare di uscire dall'euro, che così torniamo a esportare...
Cosa?
E a chi?
Google, quando manda messaggi pubblicitari all'Italia per coinvolgere aziende nel suo business, manda messaggi di ragazze che fanno torte, ma che belle torte, e le vendono in Australia.
Qualcosa che sarebbe possibile solo se la Terra fosse piatta.
Eppure ci cascano.
Ma cosa cazzo possiamo esportare in questo paese, orgoglioso di sta minchia di cucina, con centinaia di trasmissioni, milioni di post di gente che cucina, cucina ,cucina, cucina.
E intanto i ristoranti chiudono per i lockdown.
Ma la gente continua a cucinare, a cucinare, a cucinare, e fa torte, e il massimo che riesce fare è una torta.
E io dico, in un mercato moderno, supertecnologico, dove non vendi solo piu' prodotti per trasferire informazioni, ma le informazioni stesse, che chance ha un paese come il nostro, dove sembra che al massimo fuori dall'euro esporteremo una torta in Cina, quella che ci stanno tirando in faccia.
Questa cosa mi fa arrabbiare, perché i tedeschi, i cattivi tedeschi riescono comunque a stare sul mercato e a produrre computer e smartphone, la Asus, lo zenphone e non sono neanche di cattiva qualità.
Perché noi no?
Ma non sono gli italiani i peggiori.
Se vuoi saggiare il grado di imbarbarimento, guarda quanto e dove sono attivi i gruppi anti 5g.
In Inghilterra hanno bruciato le antenne.
Sono in pole position come nazione retrocessa alla barbarie.
L'unico argomento sensato contro il 5g è che viene dalla Cina.
Ma non basta.
Se fossimo veramente non dei barbari, creeremo un 6g e li fotteremo.
E invece no.
Questa cosa è piu' grave della terra piatta, è un dimenticare che è internet è sempre stata un protocollo di trasmissione dati.
E che i dati sono il petrolio della quarta rivoluzione industriale.
Che posto abbiamo in essa, dentro o fuori dall'euro se facciamo torte e pensiamo che il 5g ce le avvelena?
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