si specchiano nell'eternità,
come fugaci baci rossi,
alla terra gialla riarsa
sopra i fossi,
durano un attimo
eppure sempre son là.
Il glicine
che cade da un muro,
come la zampa
del gatto che dorme,
che ne sai se son vere le forme,
sognati da lui noi e il nostro mondo
passato presente e futuro?
Nuvole sciolte dal vento
che carezza il verde prato con zelo,
pennellate di bianco,
sopra il teatro di un colle
nell'azzurro del cielo.
Quel campanile sembra una nota
una melodia invisibile
che si sparge nella valle immota,
il gatto continua a dormire
e a quella nota tende
l'orecchio,
chiusi i suoi occhi lo vede:
il campanile è un sogno
la terra e il cielo
il suo specchio.
Bello!
RispondiEliminaE' il mio poeta preferito dopo il fiammingo Von Gach .
RispondiEliminaMolto profondo leggere ; mi fa sognare al futuro
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