sabato 1 luglio 2023

Suor sciattissima

 

Suor sciattissima è l'incarnazione dello spirito di questa ''città''.

Tu vai nel negozio e porti i soldi, vieni accolto da Suor Sciattissima.

''Marisa servi il ragazzo'' esordisce la principale.

''Ragazzo?''


''Ragazzo''

A beneficio del lettore dirò che si tratta di una città universitaria.

Ergo ragazzo significa: ''il nulla''.

Io do del lei anche a ragazzi di 18 anni.

E' una mia picca quella di rispettare innanzitutto i giovani.

Ragazzo significa tradotto ''un cretino col monopattino che non capisce un cazz, che si può trattar di m..ecc...''

E allora Marisa di Pisa la sciattissima arriva.

E' triste e mi fa pena.

E' curata.

I capelli a coda di cavallo neri.

Età:

inferiore alla mia.

Portata non male, portata come una croce.

Non dice nulla io le porto i capi.

Spara codici barre e parla con gli altri.

257 euro.

Pago.

E' l'unico momento in cui la mia esistenza si fa tangibile.

Ha questi occhi morti, ciechi.

E' rassegnata, ha questi occhi vitrei.

I capelli neri lunghi a coda di cavallo prendono polvere.

Marisa la sciattissima.

Suor sciattissima.

Zero desiderio, zero feeling, zero voglia di vivere

Ti fa passare anche la voglia anche di spendere.

Gli dai fastidio.

Sei un peso morto che lei deve portare?

Forse si.

Sei incazzato ma provi profonda pena per Marisa la sciattissima.

Ha questi occhi morti, questo sguardo vitreo, è così sciatta che le casca il suo occhio nella borsa.

Mi da le borse.

Provo fatica.

Provo fatica anch'io adesso.

Provo il suo occhio.

Me lo metto nell'orbita.

Mi guardo allo specchio.

Non sono un ragazzo ben vestito.

Sono nudo e nero con una catena al collo.

Guardo la città.

E' un immensa piantagione, una piantagione di soldi in mezzo a un deserto.

I neri universitari lavorano incessantemente per farli crescere.

Senza il suo occhio sembrano ragazzetti normali seduti alle pokerie, il cibo etnico gli smartphone, capanna dello zio tom in affitto, tasse universitarie.

Con il suo occhio vedo che sono schiavi neri che faticosamente fanno crescere la piantagione dei soldi.

Il pakistano del kebab e il cinese del poke hanno gli occhi azzurri e sono bianchi di carnagione come il padrone.

Tra una frustrata di solitudine ed un altra, spingono noi a sollevare il vessillo tribale da mettere al collo come una catena, come un simbolo di potere posticcio per noi boveri neri.

Con il suo occhio sembrerebbe una catena al collo, senza sembra un i phone.

Lei mi attacca la catena al collo i-phone ad un monopattino.

C'ha l'app la catena.

Che mi porta all'università.

L'università dov'è?

E' un deserto in cui noi spacchiamo pietre.

Il padrone bianco professore si palesa tramite videoconferenza.

Ci dice di spaccare le pietre anche se non serve a niente.

Il sole è caldo.

Perché dovrei spaccare queste pietre?

Ma quali pietre e pietre, ma poi sotto sto sole?

Ma stiamo scherzando?

Mi tolgo l'occhio di suor sciattissima.

Vedo un Mac e dei powerpoint da preparare per la lezione.

''Ah ma cosa vuoi che sia?''

Già.

Guardo meglio con l'occhio di suor sciattissima.

Sono blocchi di granito.

Sotto un sole feroce.

Blocchi di granito che il padrone professore bianco non si sogna minimamente di sollevare.

Dobbiamo ''preparare noi la lezione perché sia interattiva''.

Davanti a un pc.

Slide power point.

Non è che per caso...

No quest'occhio non mi piace.

Vedo cose che non mi piacciono.

L'università è pur sempre un università.

Emancipa diamine.

Torno da suor sciattissima e le presto il mio occhio.

Lei vede la coda di cavallo nera sua come la vedo io, tanto perfetta quanto polverosa.

Vede me come un bel ragazzo ben vestito, piange.

Si scioglie la coda di cavallo nera e viene fuori così tanta polvere che starnutisce le cade il mio occhio che però nessuno riesce più a ritrovare.

Non sono più nessuno.

Tutto sommato queste pietre da spaccare si trovano in un deserto e in un deserto che fai?

Ti annoi.

Tanto vale spaccarle.

Tanto vale.

Lei infatti è laureata.

E adesso serve un ragazzo in un negozio.

Provo profonda pena e le dico che mi sono innamorato di lei e che le darò il lavoro che merita.

La porto dal cinese parrucchiere, so che farà miracoli e le ridarà la bellezza sua propria.

Lui prima toglie tutta la polvere dai capelli poi glieli taglia a caschetto con due codine nere ai lati, un vero capolavoro, semplicemente la ritrasforma nella ragazza in cui è.

Suor sciattissima non è più sciattissima.

E' anche lei una bella ragazza.

Ci guardiamo negli occhi e infine...

Sono 257 euro.

Suor sciattissima è meno sciatta e io ancora più nero.



Nessun commento:

Posta un commento