Quando entrai nella cattedrale fui sorpreso di non trovare alcun altare.
Essa era costruita come un immensa scala a chiocciola a spirale che si perdeva all'infinito in altezza.
Dal di sopra scendeva una splendida luce dorata.
La luce dorata scendeva meravigliosa, così diversa dalla luce solare, così splendida che tutti quelli che vi entravano dimentichi di tutto e di tutti cominciavano a salire le scale a spirale della cattedrale.
La cattedrale aveva vetrate colorate e ogni volta che si saliva di un ''piano'' che equivaleva a una certa misura di tempo ci si trovava in un piano con aperture verso l'esterno.
Aveva balconi di marmo con ringhiere in stile liberty con lampade multicolori sospese.
Ogni volta che si saliva in un piano si saliva altissimo.
Le foglie ramate e dorate che prendevano la luce dall'alto erano splendide.
Ogni piano era splendido.
Ogni piano i liuti e le arpe creavano una musica diversa.
Le incensiere ondeggiavano lente al vento lievissimo lasciando salire fumi dai profumi meravigliosi.
Io continuavo a salire rapito dalla bellezza di quell'estasi.
Non so quanto tempo ho passato a salire i gradini uno dopo l'altro.
Non so in quante lingue ho pronunciato preghiere diverse.
Ma non mi ero reso conto di diverse cose.
Si le vetrate erano multicolori.
Io non posso dire di essere arrivato alla cima, assolutamente no, so solo che a un certo punto l'immensa costruzione mi è sembrata crollare addosso, e io mi sono immerso nella splendida luce che veniva da sopra.
Le vetrate colorate sono diventate i miei occhi, ed io ne avevo migliaia.
Tutto crollò ed io ebbi come la sensazione di uscire dalla cattedrale.
A quel punto la luce si sfocò fino a scomparire e vidi altri esseri simili a me, erano gialli e pelosi e dotati di ali e occhi multisfaccetati.
Ero orfano di quella luce.
Mi precipitai fuori e volai nei prati, a cercare in ogni fiore, una fragranza simile agli incensi che bruciavano nella cattedrale.
Io andavo di fiore in fiore cercando quei profumi, i colori delle vetrate, e quella luce dorata.
Non la trovai mai.
Andai da una mia simile e le chiesi della luce d'oro.
Lei mi disse di andare dalla regina.
Io andai dalla regina.
''O regina, che ne è stato della cattedrale, dov'è la luce dorata? Perché io vago di fiore in fiore e non trovo i profumi della cattedrale?''
La regina mi rispose:
''Sorella, chi sale nella cattedrale della vita a un certo punto si manifesterà in qualche forma, ma quell'edificio era solo un sogno, eri una crisalide e ti sei svegliata ape, e ora il colore e la dolcezza della luce d'oro sono entrati dentro di te e il tuo compito sarà distillare il miele dolce come quella luce e dei profumi delle incensiere.''
''Ma ciò tu sai che è impossibile, la cattedrale è infinitamente alta.''
''Ma tu la risalirai ogni volta che ricreerai una dolcezza superiore, un profumo migliore, preso da migliaia di fiori di ogni colore, come le vetrate infinite della cattedrale.''
''La cattedrale è la vita e tu adesso sei uscita come ape, ma ogni volta che crollerà non ti spaventare, è solo perché tu la ritrovi intatta e risalga ancora per entrare in nuove forme di vita e creare qualcosa di più simile a quella luce.''
''Buona fortuna sorella, il cammino, è infinito.''
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