Un giorno Osiride tornò sul sistema solare a controllare se era tutto come previsto.
Sul terzo pianeta no.
Chiese a Ra preoccupato che cos'era quella patina verde sulla superficie e quegli strambi organismi.
''Cosa ti interessa?'' rispose Ra.
''L'orbita è corretta? l'ellisse ha la giusta eclittica?''
''Si.''rispose Osiride.
''Si, ma questa roba non mi convince.''
''Cosa sono queste ''formiche''? perchè erigono piramidi e templi?E soprattutto chi ha insegnato loro i nostri nomi?''
Ra taceva nella fornace ribollente del sole.
''Sei stato tu Ra?''
''Dimmelo perchè ho voglia di tirare un calcio a questo schifo e bruciarlo per sicurezza, non vorrei si diffondesse.''
Ra rispose.
''Tira pure un calcio al formicaio, brucialo e comunque tornerà piu' forte di prima, anzi, potresti contaminarti.''
Osiride era perplesso.
''Io sono un dio, eterno, al di sopra, come potrebbe danneggiarmi questa ''roba''?''
Ra ribolliva nel fuoco.
''Osiride, ascolta, io sono qui da quando te ne sei andato, ho parlato con dei di altre stelle, anche a me non piace questa cosa''
''Si mangiano fra di loro, si uccidono, si fanno a pezzi, i loro corpi si disfano, hanno pretese di eternità che io fingo di accontentare, si, ma questa cosa va trattata con cautela, un signore di una stella mi ha detto che era successa una cosa analoga su un pianeta con un orbita perfetta e regolare, non si capacitava di un simile orrore e li ha distrutti e bruciati, per un po' questa roba sembrava sparita, poi è emersa un nuovo tipo di questa cosa ed era così forte e intelligente che lo ha scacciato e preso il controllo della stella, sono immortali e perfidi.''
Osiride era preoccupato.
Ra parlò nel fuoco del sole.
''Tu non devi fare niente, noi siamo dei, nulla è andato storto.''
''Le leggi vengono rispettate, nel sacro deserto la sabbia soffia come su tutti gli altri pianeti.''
''Ho come l'impressione sia ciò che loro chiamano tumore, esaurite le risorse, morirannno.''
Disse Osiride era inquietato.
''Non credo.''
Disse Ra.
''Questa è opera di qualcosa di esterno.''
''Il nostro universo sta subendo l'ingerenza di un altro, ci sono tratti estranei a noi in loro.''
Osiride era corrucciato.
''Temo anche che nel loro grembo si stia per manifestare il signore di questa altra dimensione, si manifesterà loro come ''buono'', li imbonirà, poi sterminerà la loro razza per fare posto alla sua, anzi li indurrà a fare tutto da soli.''
Ra ribolliva nel fuoco.
''E' già successo Osiride, il dio esterno si è manifestato, e li ha messi in crisi con giochi di sangue.''
''Io ho cercato di stabilire una sana religione, ma questo essere blasfemo è riuscito a convincerli di issare il cadavere nei templi, appeso a due tavole.''
Osiride era sconcertato.
''Non è opera loro?Sei sicuro?''
''Credo proprio di no.''
Rispose Ra.
''Loro parlano di vita eterna.
Ha aperto un canale con cui effettivamente vengono trascinati in un altro universo, da dove ha avuto origine questa cosa, vedono un tunnel e quell'universo''
''Ma chi è costui e cosa vuole?''
Chiese Osiride.
Ra ribolliva nel fuoco e parlò.
''Vedi è già capitato, per questo non me ne preoccupo.''
''Il fuoco del sole è già esploso una volta e in realtà all'inizio le leggi fisiche non lo prevedevano, il sole avrebbe dovuto splendere per sempre.''
''Ma io sono più vecchio di te.''
''E' venuto un essere da altre dimensioni e ha creato una cosa simile sul terzo pianeta.''
''Questa cosa mi rubava energia ed io ho pensato di incenerirli col sole per bloccarli.''
Ma come vedi ora che il sole si è di nuovo condensato loro sono di nuovo qua piu' forti di prima.
Li protegge questo essere esterno.
Osiride si fece buio.
''Ma se tu ti spegnessi invece, lasciandoli nel gelo assoluto''?
Ra tacque per un milione di anni.
''Ti racconterò una cosa, mio giovane figlio, non avrei voluto raccontartela.''
''Io si sono eterno, esisto da prima di questo universo, e prima di questo ne esisteva uno identico, ero esattamente il guardiano di questa stella ed è successa la stessa cosa.''
''Si sono sviluppati questi esseri, io ho spento la brace solare per impedire al dio esterno di fare prigioniera la mia luce, ma loro hanno imparato a trarre energia dal vuoto.''
''Vedi figlio è semplice, se tu metti due superfici così vicine che non possano generarsi particelle dall'oscillazione del vuoto si creerà una pressione che le fa aderire.
In questo modo tu prendi energia dal vuoto.
Ma il nostro universo come ben sai ha una quantità di energia limitata e così facendo la sottrai al resto del cosmo.''
''Ma in verità è andata molto peggio.''
''Hanno perso il controllo di uno dei loro apparecchi per creare energia e ne ha generata così tanta in un attimo da distruggere il precedente universo.''
''Così c'è stata la grande esplosione e si è creato questo.''
''Per questo gli do energia e mi mostro benevolo con loro.''
''In ogni caso, tutto si è riformato identico a prima ed io sono qui a raccontartelo.''
Osiride era perplesso.
''Che vuole il dio esterno?''
''E' il nulla, uno dei tanti nulla presuntuosi che non sanno di esserlo''
''Vuole assorbire questo universo e altri, senza rendersi conto, che questo universo, semplicemente, non c'è, è niente piu' di un mio gioco.''
''Vai tranquillo, io, sono qui su questa stella per l'eternità, e tutto, nel caso si distruggesse, prenderà la stessa forma.''
''Non c'è motivo di agitarti.''
''Nessun dio può modificare la legge dell'eterno ritorno...''
''Perchè l'ho creata io per difendermi da questi invasori.''
''E poi in fondo mi piace giocare modificando ad ogni giro anche un singolo atomo facendogli credere che è colpa loro.''
''Vai tranquillo, quando mi stancherò di giocare te lo dirò.''
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