E le montagne
erano sole
nel cielo.
Lo spirito del cielo
era assente.
Zhuangxi era salito
al Monte Kunlun Shan
per avere lumi.
Ma solo le pietre
parlavano,
di fatiche e di solitudini.
Oh disse Zhuangxi,
"il sole fugge dai pendii, ha fretta di andarsene.
Vasta e' la terra.
Aspetterò le stelle e interrogherò loro , qua non c'è lo spirito dell' imperatore del cielo."
E così fece.
Nera è la notte.
Gli occhi di brace di Zhuangxi erano più luminosi delle stelle, e prima ancora che uscisse dalla caverna della mente, furono le stelle a rivolgersi a lui.
"Qual è il nostro destino?"
"Che senso abbiamo?"
"La nostra luce è fulgida, ma siamo troppo
lontane"
Zhuangxi era sempre più perplesso.
Si ubriacò.
Vagava nei boschi notturni con un lume.
Vedeva spettri e cadaveri, ovunque.
Ma il cielo e le stelle ondeggiavano come un oceano.
Camminò così alto che era sopra le stelle.
Aveva il lume nelle mani e lo lasciò cadere.
Sulla terra fu l'alba.
Quel lume era il sole.
Lasciò cadere il suo vino, e la terra prese i colori dell'
autunno.
E allora l'amò.
"Ti amo mia splendida madre di ogni cosa."
""Io abbandono alle nuvole il mio dolore e quello
degli antenati'.
E allora la via Lattea gli sorrise e lui l'abbracciò.
"Le stelle non si sentono più sole con te o spirito
dell'imperatore del cielo".
Zhuangxi ne fu sorpreso.
"Dunque sarei io lo spirito dell' imperatore del
cielo?".
La via lattea annuì.
Tutto vuole essere amato e chi ama è nel vento, anche
quando non ci sarà più il suo amore farà nascere il sole e scrosciare le
acque.
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