venerdì 27 gennaio 2023

Depressione e ansia, ricordi e riferimenti circolari

 Se dovessi descrivere la depressione e l'ansia il malessere non userei la terminologia che viene comunemente utilizzata, l'umore tout court esiste nella misura in cui ci presti attenzione.

Ma questo vale per tutto.

Cos'è la depressione?

Non ha a che fare, almeno per quanto riguarda me, e in ciò spero di essere utile a qualcun altro, con un qualcosa che va in giu, tutto ciò è confuso è l'ennesima astrazione.

Tendenzialmente il problema è:

Cosa serve la mente?

La mente ha il compito di riconoscere e scandagliare il mare di percezioni identificando pattern li confrontandoli, classificando modellizzando e connettendo secondo schemi di raggruppamento percettivo precedenti le nuove percezioni inserendole in quegli schemi o valutando la necessità di crearne di nuovi o di eliminarne di vecchi, falsi o semplicemente desueti o inutili.

In linea di massima, la mente può cercare di ''astrarre un principio da ciò che vede o sente'', per cui può cercare di ''vedere'' in modo diverso e immaginifico ciò che sta vedendo o sentendo, piuttosto che staccarsi del tutto dal flusso percettivo e astrarsi in un processo immaginativo.

C'è un problema in questa cosa chiamata immaginazione e creatività , perché rischi di tritare le tue percezioni come ingredienti per fare una sorta di minestrone di coscienza.

Di base la creatività è questo, triti tutto e poi mescoli fa disfi scaldi, riscaldi, i tuoi elementi percettivi.

Ma il problema di fondo che manda in tilt il cervello e la mente, è quando anziché usare le capacità della mente per riconoscere la realtà , tu cerchi di identificare e individuare pattern nel tuo stesso flusso di coscienza.

In sintesi per essere chiari:

lascia stare ciò che ti butta giù o su, non è quello il punto, il punto è:

Non è una cosa forse immediata da spiegare, ma non è neanche complicata, quando vedi un albero la tua mente lo cataloga come albero, sicuramente l'avrai già visto prima, è uno schema percettivo che si ripete molto, hai bisogno della memoria, nel senso della capacità di riconoscere quello schema percettivo per non dovere fare di nuovo la fatica enorme che hai fatto all'inizio quando lo schema di albero non si era ancora creata.

Ora ogni volta che vedi un albero se lo guardi bene la realtà è lì eppure è anche negli alberi che hai visto in precedenza nelle sensazioni collegate ed è una sintesi di tutto ciò continuamente rielaborata, non solo per ogni nuovo albero, ma anche per ogni volta che lo schema percettivo albero viene focalizzato dalla coscienza.

Se io ti dico:

Ricorda un albero, la tua mente tirerà fuori gli schemi percettivi e le sensazioni associate.

Il problema depressivo è quando tu rievochi alla memoria ciò che stavi ''immaginando'' o tentando di ricordare quando hai visto quell'albero.

Se ci pensi sorridi, perché è quello il problema di fondo, non puoi ricordare il ricordo dei tuoi ricordi, e non ti conviene cercare di ricordare cosa pensavi o immaginavi in quel momento perché metti il tuo sistema mente in difficoltà.

Nella depressione e nell'ansia tu ricordi solo più quella sensazione negativa che in realtà non esiste, non è mai sentita, è un loop.

Quando su un file di Excel tu hai un riferimento di calcolo circolare, tu non devi fare questo, se la casella A9 è data da B9+G7 la casella B9 non potrà mai essere definita da A9+G7 il sistema ti da errore.

Tu devi ricordare l'albero, non cosa immaginavi quando eri di fronte.

E' un problema perché poi vai in loop e ti senti per certi versi prigioniero e senti una sensazione enorme di dolore ma in realtà è perché stai perdendo di vista ciò che è davanti a te.

La depressione è un fake, un collegamento ad un file che non c'è e che ti rimanda indietro.

Tu devi vedere l'albero e quindi vedendolo in quel momento rivedi tutti gli alberi che hai visto in vita tua.

Tu non puoi assolutamente e non devi pena la squalifica depressiva, cercare di ricordare cosa stavi ricordando in quel momento passato che hai visto l'albero, perché se no il sistema va in tilt.

Tu credi di ricordare ma hai dimenticato, senti solo quel dolore schiacciante e briciante che è reale nella misura in cui te lo ricordi.

Un esercizio semplice per chi soffre di questi disturbi è:

Prova a ricordare un albero prima che iniziasse la depressione.

Non come guardavi gli alberi dopo che è iniziata.

Questa è la parte pratica, quella che sintetizza tutto questo marasma che ho scritto prima.

Prova a ricordare il sole prima che iniziasse la depressione.

Prova a ricordare un telefono.

Prova a ricordare sul serio.

E allora mano a mano che i ricordi riemergeranno, perché stai tranquillo che nulla è perduto dimenticherai la depressione e l'ansia.

E dovendola ricordare dirai semplicemente e onestamente che te la sei dimenticata, ovvero sei uscito dal loop, la realtà e i ricordi sono di nuovo interconnessi, questo immenso negativo è sparito, è solo un messaggio di errore di un riferimento circolare della tabella Excel dei ricordi.

mercoledì 25 gennaio 2023

Il duomo di Volterra

 Quando sali a Volterra, gli edifici è come avessero un colore giallo oro, la luce del sole non sembra illuminarli, sembrano luminosi, dorati.

La città è posta sulla sommità di un colle, che non lo diresti,''colle''.

Sebbene sia alto solo 500 metri sembra che sia montagna.

Se la Toscana in generale sembra più vicina al cielo, Volterra sembra oltre.

Mentre tu osservi il paesaggio dal belvedere a occidente hai delle strane sensazioni.

Questi colli, che tu vedi sotto, e che da sotto, fotografati sembrano i colli classici toscani con cipressi e palla di fieno assortita, da sopra sembrano una sorta di guanto di velluto della mano divina di un essere più grande, divino.

Diciamolo chiaramente, più in basso questi cipressi in cima ai colli, che cingono le alture di sotto sembrano quasi assurgere una dimensione oscillante, tra l'onirico e il metafisico, ma con una decisa componente cimiteriale.

D'altronde il cipresso, forse anche solo per associazione, ma non ne sono del tutto sicuro, evoca quello.

I filari di cipressi, col sentiero, hanno un certo impatto visivo, giustificato, ma è un paesaggio creato e curato dall'uomo, devo dire, con maestria, garbo estetica e qualcosa di imponderabile.

C'è un fondo di solitudine e tristezza in quei lampioni e quelle case circondate da un cielo così vicino che il vento ti parla ed il cielo azzurro sembra vicino, quasi che fosse il Tibet eppure non sei affatto altissimo.

Lo so è un paragone strano, ma neanche tanto, il fatto che abbiano scelto di fare il più grande monastero buddhista d'Italia a Pomaia non è un caso.

Sono andato molto più in quota, sono nato vicino alle Alpi, ci sono salito diverse volte eppure non ho mai avuto quella sensazione.

E' astratto questo paesaggio, i campanili sembrano quasi onirici.

Se quei cipressi visti da sotto hanno qualcosa della morte, e qualcosa di un cimitero, e di fondo, la morte mette in crisi l'uomo perché è troppo astratta, visto, da sopra, quel paesaggio sembra una sorta di paesaggio ultraterreno.

Come se tu avessi oltrepassato una soglia.

Forse sarà la stagione invernale, però , visto da sopra il paesaggio è completamente diverso, gli stessi colli che da sotto ti apparivano il colle tipico toscano li vedi diversi, li vedi insieme e sembra il guanto, e le pieghe verdissime di un essere infinitamente più grande.

A volte hai persino la sensazione che se l'essere sotto si muove queste pieghe cambino con la velocità mutevole con cui una coperta o un vestito si adattano alle forme di un corpo.

I cipressi che cingono la cima di un colle, danno insieme a lui un impressione diversa, quei cipressi è come fossero un anello al dito di una mano guantata di verde di un Signore immensamente più grande di cui tu solo adesso cerchi di intuire la forma.

E queste colline sembrano quasi che siano il manto sotto il quale c'è un grande essere.

Dio siede al tuo fianco, qui il cielo non è vicino, è qui, anzi, sei oltre.

E' un paesaggio per certi versi che ricorda un paesaggio montano, alpino, ma senza quella durezza, e quelle valli inutilmente chiuse.

A nord si vedono le alpi apuane che degradano nel mare, lontane ma quei colli più sotto, hanno davvero una forma indefinibile.

Si si vede guardando a occidente, tra un colle e l'altro una striscia devo dire esilissima e sottilissima del mare, di fianco l'isola della Corsica, tu la vagheggi, è così sfocata e lontana.

Mentre ero dentro il duomo ho concepito questi versi per cercare di esprimere:


Un sole invisibile

si irradia dal marmo dell'altare.

Dietro ai volti

reali, anche se dipinti

ti sembra di vedere, il mare.

Ti innamori

 degli occhi di una giovinetta

presenti e tutt'altro che finti.

Sono vivi

come è vivo il suo cuore

vive per sempre l’amore

di chi li ha dipinti.

Come la luce 

si irradia invisibile

nello spazio nero 

più profondo

così in questo mondo,

sono i corpi opachi

che la riflettono

quelli che sembrano 

luminosi e veri.

Il nome di Dio

i bianchi spenti ceri,

da loro una luce

una vibrazione invisibile,

raggi e fiammelle si irradiano

tu li percepisci

ma non li puoi vedere.

Il vestito, a croci broccate

di una dama di corte,

le sue ossa dimenticate,

la sua beltà

ha superato la morte.



Un guerriero

guarda coi suoi occhi pazienti

il suo viso sereno,

è sicuro lui

uno dei committenti.



La vera luce divina

il vero scopo della vita

è comprendere

che la bellezza,

è manifestazione dell'invisibile,

chiusi gli occhi,

sei salvo,

prima che sia finita.


Ipnotizzato dal marmo,

questa la vibrazione la sento

altare e agnello di Dio,

invisibili i raggi da esso,

il centro.


Luce delle nuvole

sacri sillabi 

arabeschi divini,

lettere d'oro

angeli a me vicini,

protendono

candele in coro.








martedì 24 gennaio 2023

La fame di Primo Levi, le mele di Steve, il tumore


C'è una stranezza delle cellule tumorali per cui esse sembrano utilizzare la glicolisi anche in presenza anche in presenza di ossigeno.

Questa stranezza viene definita effetto Warburg.

Una stranezza non strana, perché se non si fosse notato è semplicemente ciò che fa l'insulina potenziato all'ennesima potenza.

Strano che qualcuno dica che è un anomalia, dopotutto l'insulina cosa fa?

Grossomodo fa la stessa, cosa, determina un incremento della glicolisi e determina uno spostamento della cellula in un ciclo di replicazione e mitosi.

Dopotutto, qualcuno si chiede perché l'insulina abbia questa peculiarità di incrementare la glicolisi e contemporaneamente incrementare la replicazione cellulare?

Parto da una strana riflessione.

Pare che all’origine del suicidio di Primo Levi ci fosse stata la constatazione della somiglianza fra lo stato cachettico di una sua parente avente un tumore , e gli internati consumati dalla fame dei campi di concentramento.

La fame e’ descritta da lui come una condizione di dolore che attraversa tutto il corpo fino a riverberarsi a livello psicologico e da non essere placabile con qualsiasi  quantità di cibo.

Ho come l’impressione che il paragone fra la patologia tumorale e gli effetti della fame non sia solo figurativo o esteriore ma anche chimico.

Il punto è che Auschwitz ha introdotto nel mondo medico il concetto di “refeeding syndrome”.

Gli internati dei campi, totalmente denutriti, una volta rialimentati dai russi o dagli alleati sono morti, a ucciderli e’ stato per paradosso il cibo.

Di recente sono usciti diversi articoli su riviste di divulgazione scientifica al largo pubblico in cui veniva sostenuto che la scienza sarebbe a favore di tanti piccoli pasti, e non un unico pasto.

Strana questa scienza, sembra ignorare come l’umanità si sia evoluta in un ambiente che somigliava più ad Auschwitz che non ai liberatori.

Che la natura sia nazista pare essere una riflessione filosofica fatua.

Mi ricordo anche lo stay hungry, stay foolish del compianto Steve Jobs.

Era hungry lo Steve, si nutriva di solo mele, decisamente magro, forse addirittura anoressico.

Steve era un lupo che si affamava fisicamente per mordere meglio, loro, non lo hanno mai capito.

Mangiava solo mele, era ossessivo e si ammalò di tumore al pancreas.

Non credo neanche questo sia un caso.

Il punto è fondamentalmente triste:

L’uomo si è evoluto nella fame, o meglio in un tipo di alimentazione che presumeva lunghi periodi di attesa in cui il predatore non riusciva a catturare la preda, alternati a rapidi incrementi calorici quando la catturava.

Il problema che la natura ha cercato di evitare con cautela è la morte da rialimentazione.

L’insulina.

L’insulina è l’ormone che la natura ha creato per difenderci da questa situazione.

L’insulina è l’ormone creato per proteggere i mammiferi predatori che si nutrono di una preda di grossa taglia rispetto a loro.

Tendenzialmente lo scopo dell’insulina e’ quello di proteggere dall’effetto devastante di un grosso carico calorico derivante dall’aver raggiunto una preda di grossa taglia dopo un lungo, lunghissimo periodo di fame.

L’esatto contrario delle mele di Steve.

Suppongo le mangiasse a piccoli intervalli di tempo e che questo lo abbia sostanzialmente portato al tumore al pancreas.

Steve Jobs era come vivesse con un oscillazione calorica minima, una sorta di glucosata in infusione continua in endovena, l’esatto contrario di ciò che è avvenuto in natura per milioni di anni.

Nel predatore gli ormoni della fame sono il cortisolo, l’adrenalina e il glucagone.

Affamato il ghepardo secerne una quantità massima di adrenalina e cortisolo anche per prepararsi allo sforzo e allo scatto per prendere la gazzella.

Alla domanda perché il cortisolo determini fame, la risposta è il cortisolo è l’ormone non tanto dello stress ma della predazione, devi essere affamato e comunque avere zuccheri nel sangue per essere un predatore efficace.

Liberata l’adrenalina, liberato il cortisolo il predatore corre in una pazza corsa per la vita raggiunta la preda la divora.

È li che paradossalmente L’insulina viene secreta e sembra avere un ruolo di tutela.

Risottolineo, L’insulina sembra avere un ruolo di crollo dell’efficienza energetica della cellula.

Questo ruolo di crollo dell’efficienza energetica sembra più che altro riguardare la ratio NADH/NAD.

L’insulina sembra andare in direzione di una totale dispersione energetica, sia in termini di produzione di NADH dal momento che spostando verso la glicolisi la cellula questa produce meno NADH sia in termini di consumo di NADH, incrementando l’ingresso di ferro nella cellula il ferro che entra nella cellula funge da  dispersore degli elettroni del NADH su atomi di ferro disciolti che quindi sottraggono elettroni alla catena di trasporto degli elettroni della membrana mitocondriale.

È dimostrato che un incremento dell’apporto di ferro incrementa il consumo energetico.

Piu’ che altro la dispersione.

È come avere una classe energetica di alto consumo.

La glicolisi produce se non sbaglio 4 molecole di ATP in tutto per una molecola di glucosio, la fosforilazione ossidativa 36 anche se ciò è una stima più verso l’alto che verso il basso.

Nella refeeding syndrome L’insulina sembra avere un ruolo ferro dipendente.

La sindrome da rialimentazione sembra essere un indizio dell’ingresso di massicce quantità di ferro nella cellula.

La priorità della cellula stimolata dall’insulina sembra essere la riduzione della ratio NADH/NAD in qualche modo sembra che un eccesso di NADH sia tossico per la cellula è che sia questa la reale tossicità che L’insulina vuole evitare sia la tossicità da NADH e non tanto la glucotossicita’ in sé.

Difatti questa ipofosfatemia dovuta a ingresso massicciò dello ione fosfato nella cellula sia nella sindrome da rialimentazione, sia nel caso di una massiccia infusione di ferro appare molto strano.

Sembra che lo ione fosfato pompato all’interno della cellula bilanci il decremento della produzione di NADH spostando l’equazione ADP+P=ATP verso la sintesi di ATP.

Per cui dal punto di vista della cellula L’insulina sembra avere come priorità il crollo del NADH sia in termini di produzione, sia in termini di consumo, aumentando il fosfato facilita la sintesi di ATP e velocizza la reazione di sintesi a livello dell’ATP sintesi mitocondriale che dunque consuma il NADH più velocemente.

Perché durante la stimolazione con insulina la cellula va in replicazione?

Questo è più che altro dovuto a un motivo evoluzionistico, il predatore non può indirizzare il suo organismo verso la replicazione cellulare e la crescita prima di essere sazio.

È il cibo di cui si nutre che permetterà alle cellule di avere sia l’energia sia i costituenti per potersi replicare.










Cominciamo col definire l'effetto Warburg, l'effetto Warburg e una condizione in cui anche in presenza di Ossigeno nelle cellule tumorali viene comunque utilizzata la glicolisi, ovvero un processo fermentativo che può fare a meno dell'ossigeno.

Ora la questione che attanaglia molti oncologi e biochimici da circa un secolo è:

perché ciò accade?

In origine Lenhinger e i padri della biochimica si erano concentrati sul mitocondrio proprio in virtù di questa stranezza, presumendo che ci fossero difetti nel funzionamento del mitocondrio nelle cellule tumorali, successivamente non potendo riscontrare anomalie particolari nei mitocondri, né potendole eventualmente correggere si è abbandonato l'ipotesi biochimico-mitocondriale dell'origine del tumore, e sulla scia del successo degli antibiotici si è cercato di tranciare la replicazione cellulare con molecole che inducevano danni al DNA o ad altri apparati della cellula e in sostanza danneggiavano la replicazione di tutte le cellule del corpo senza avere una reale specificità nei confronti delle cellule tumorali.

Ma le cellule tumorali eucariote hanno mostrato, per così dire, più capacità di mutagenesi e resistenza dei batteri, e un incremento della letalità universale del chemioterapico in questione avrebbe significato un incremento della letalità nei confronti di tutte le cellule, si sarebbe ucciso il tumore, ma solo a patto di uccidere tutte le altre cellule, anche perché le cellule tumorali sono cellule più mutanti delle cellule normali e dunque se trattate come batteri sono batteri ''più resistenti'' ergo l'unico chemioterapico realmente efficace nei confronti del tumore è quello che prima uccide te.

In un certo senso, diciamolo, anche questa strategia dunque ha fallito.

Il punto è che a Lenhinger è sfuggita una cosa, il mitocondrio sebbene sia sostanzialmente un simbionte dell'essere umano, quindi tecnicamente un altra specie con il suo DNA, non è tuttavia una cosa a sé stante nella cellula, ha imparato a rispondere agli input che gli derivano dal resto della cellula.

Ora come accade codesto effetto Warburg bisogna in qualche modo partire dal concetto di ferro-ferritina ed efficienza energetica della cellula che ho analizzato nei post precedenti.

Faccio un riassunto:

Questa è la catena di trasporto degli elettroni nel mitocondrio:





Faccio un ripasso delle puntate precedenti: nella catena di trasporto degli elettroni ci sono alcune molecole lipofile come il coenzima Q che hanno il compito di prendere elettroni ad alta energia dal glucosio o dai lipidi per spostare questi elettroni ad alta energia da una complesso proteico ferro zolfo a un altro, fino all'accettare finale di elettroni, l'ossigeno.
Dovendo fare un paragone immaginatevi una sorta di impianto per creare energia idroelettrica, l'acqua è una buona metafora per comprendere la corrente elettrica e in ogni caso la trasformazione di energia potenziale in energia vera e propria.
Ogni complesso proteico mitocondriale è come fosse un piccolo dislivello e ogni piccolo dislivello , a ogni dislivello l'energia potenziale dell'elettrone cade e viene utilizzata per pompare protoni, si crea un gradiente di protoni che come appunto in una diga di un impianto idroelettrico fa girare una turbina che sintetizza ATP.



Ora la capacità di sfruttare il dislivello dell'energia potenziale degli elettroni dal glucosio al loro accettare finale ovvero l'ossigeno dipende dalla presenza di complessi proteici mitocondriali, 4 per la precisione che si trovano nella membrana lipidica del mitocondrio, sono i complessi che sono illustrati nella prima figura.
 I complessi proteici mitocondriali hanno un elemento fondamentale per funzionare: IL FERRO, potendo passare da uno stato di ossidazione 3+ ad uno stato di ossidazione 2+ e viceversa, riceve un elettrone e lo dona al Coenziama Q che lo trasporta alla proteina successiva, ma l'energia potenziale non viene dissipata in calore nella proteina ferro-zolfo, ma viene usata per pompare protoni che con il loro gradiente fanno girare la turbina dell'ATP sintesi che quindi la immagazzina in ATP.
In sostanza questo meccanismo permette di trasformare una parte dell'energia di glucosio e altri substrati energetici per sintetizzare ATP.
In sostanza il ferro della catena di trasporto mitocondriale serve a fare da conduttore, non c'è un filo, ma ci sono molecole che trasportano l'elettrone da un atomo di ferro a un altro di complessi proteici.
Nei complessi proteici il ferro è complessato con lo zolfo a formare complessi ferro-zolfo cubici che sono identici al minerale composto da ferro zolfo per eccellenza: l'oro degli stolti o PIRITE.

Complesso Ferro-Zolfo mitocondriale


PIRITE



Una delle cose che stranamente mi colpisce, è come la materia biologica contenga al suo interno diversi elementi e strutture della materia non biologica, anche se siamo sempre abituati a pensarle come due cose differenti.

Il punto della situazione che aggiungo io alla comprensione di questo sistema, tornando alla materia biologica è che tutto il ferro che si trova all'interno del mitocondrio ma anche fuori, se il Coenzima Q scarica il suo elettrone su del Ferro 3+ presente al di fuori della catena di trasporto degli elettroni, i protoni non possono essere pompati il gradiente protonico dunque è inferiore e la turbina dell'ATP sintasi  gira meno veloce e produce meno ATP.

Ergo più' ferro 3+ disciolto in soluzione nel mitocondrio e anche nel citosol, più dispersione di elettroni, meno resa energetica in ATP.

Dico anche nel citosol perche tendenzialmente noi misuriamo la ferritina citosolica che fuoriesce dalla cellula per entrare nel sangue.

In linea di massima la Ferritina ematica viene interpretata come segno di maggiore attività di cellule immunitarie che vanno incontro a lisi ma ritengo questa interpretazione, molto, molto limitata.

Il punto è che la Ferritina incrementa per una ragione molto semplice:

Viene sintetizzata di più.

E viene sintetizzata di più, non perché arriva più ferro nelle cellule, ma perché la Ferritina è una sorta di Ferro-chelante interno alla cellula e più ne viene sintetizzata più diminuisce il ferro libero sciolto nella cellula.

Oltretutto il Ferro sequestrato dalla Ferritina è nella forma 3+ non nella forma 2+ .

Ergo qual è lo scopo di questa sintesi di Ferritina?

Diminuire la dispersione energetica e sintetizzare più ATP.

Studi in popolazioni malnutrite dimostrano la correlazione fra un basso BMI e malnutrizione e livelli elevati di Ferritina.

La Ferritina come economizzatore energetico.









domenica 22 gennaio 2023

Perché la dedollarizzazione per il momento è decisamente improbabile

 Dovendo riassumere la questione il punto è, perchè nè il rublo nè lo yuan possono e vogliono decollare come monete mondiali:

1)Fiducia, se sono un ricco cinese devo potermi fidare delle mie istituzioni, e il diritto e la democrazia non sono un dettaglio, se sono Jack Ma e per un rovescio delle mie amicizie nel partito o perchè  sono in aperta inimicizia con chi governa il partito non mi conviene tenere i soldi in una banca cinese: me li sequestrano.

Ergo li devo tenere fuori dalle mani lunghe del partito.

E i cinesi si fidano del partito e delle sue capricciose e mutevoli simpatie?NO.

PER QUESTO SONO I PRINCIPALI DETENTORI DI DOLLARI DEL MONDO.

In questo senso, il credito sociale è un buon modo per allontanare le mani che contano.

Ma chi la vuole una moneta che di punto in bianco non la puoi usare?

2)Convertibilita: come ho spiegato il bitcoin può catalizzare l'attenzione di alcuni cinesi che non vogliono detenere conti in yuan in patria per paura dei capricci del partito, ma difficilmente può diventare la nuova moneta mondiale:

La domanda fondamentale è: ''cosa ci compri col bitcoin?''

Al supermercato vendono i pacchetti che permettono anche un ignorante informatico di detenere piccole somme in bitcoin ma al supermercato se fai la spesa lo accettano come pagamento?

E ammesso che lo accettassero quanto dovresti stare in coda per fare la spesa se ogni pagamento è destinato a durare come minimo un quarto d'ora?

Con un bancomat siamo nell'ordine dei secondi.

Ma il problema non sussiste: tanto non lo accettano.

3)Uno stato coeso e grande che lo garantisce:

L'euro poteva essere un buon sostituto del dollaro, salvo un piccolo particolare: L'Europa non è uno stato ed è molto divisa al suo interno

4)un grande mercato in cui spendere quella valuta aggiungo come elemento last but not least

anche il Franco svizzero  o la Corona norvegese garantiscono che il governo indipendentemente da quello che dici o fai o dalle tue opinioni non ti sequestra il denaro, ma il punto è che nè la Svizzera nè la Norvegia hanno le dimensioni di mercato per risultare appetitose, se hai dollari gli Stati Uniti hanno tante cose che puoi comprare e su cui investire, che sono sicure e rendono bene, se un T-Bond rende più di un BTP ed è più sicuro chi te lo fa fare di avere un BTP?

E se vuoi ottenere lo stesso livello di sicurezza con i franchi svizzeri devi essere tu a pagare perchè le loro obbligazioni a lunga scadenza hanno un rendimento negativo.

Ergo?

Se non hai alternative a tua moglie, è perchè:

Ottenere una più figa, ma che se ti succede qualcosa ti chiede il divorzio o peggio ancora se non soddisfi i suoi capricci non te la da, non è un affare conveniente, tua moglie deve essere bella, ma se ti sposi una pazza capricciosa sai anche tu come va a finire: devi poterti fidare.

Alla fine il punto principale è quello, degli americani ti puoi fidare, e non sono affatto un mercato cesso.

Il mercato cinese può essere più gnocca (anche se per il momento non ancora) , ma se poi non fai cosa dice la superpartitessa comunista lei non te la da e anche se hai soldi rimani senza soldi, chiaro il concetto?

Sei sposato a una gnocca e non te la puoi trombare.

Questo è la summa del credito sociale.

giovedì 19 gennaio 2023

Volterra

Volterra

la luce

si è fatta pietra,

il cielo 

è vicino alla terra.

Palazzi risplendono

dorati e senza tempo,

li hai già visti

e non sai dire né dove, né quando.

Qui Dio non è morto,

semplicemente dorme

il suo sonno profondo,

le verdi colline,

la sua verde vellutata coperta,

l'intero mondo

il suo concreto sogno.

Quando squilleranno

le trombe dell'apocalisse

Egli si potrà destare

e brandendo la città

come coppa di alabastro

il cielo vasto

Egli potrà sorseggiare.

Mentre guardo una croce

è gelida di fronte all'azzurro,

il cielo il suo altare,

anch'io taccio e l'accetto,

questa è la pace:

nulla indietro deve tornare.

Mentre i leoni vegliano

il palazzo dei priori,

sopra le torri

i fili d'erba e i fiori

sono spazzati dal vento:

qui il cielo è vicino

un olivo ti guarda,

l'eternità è un momento.

martedì 17 gennaio 2023

Ferritina, transferrina, insulino resistenza, emocromatosi ed efficienza energetica della cellula

Provo a riformulare il concetto nella maniera più semplice possibile.

La concentrazione di ferro ''libero (non legato alla ferritina) e disciolto'' nel citosol e dunque anche nel mitocondrio è inversamente proporzionale alla resa energetica in ATP della cellula.

Se la catena di trasporto degli elettroni è costituita da proteine ferro-zolfo che si trovano nella membrana gli elettroni ad alta energia che per produrre ATP dovrebbero scaricarsi sul ferro delle proteine ferro-zolfo che si trovano sulla membrana lipidica del mitocondrio, se scaricano sul ferro libero disciolto non producono ATP.

E non producendo ATP dal momento che c'è una differenza di energia tra lo stato energetico prima di essere donati e dopo essere stati ricevuti (l'accettare di ultima istanza è sempre l'ossigeno, il ferro è un accettare intermedio), questa energia viene dissipata in calore.

Ergo più ferro disciolto meno efficienza della cellula a produrre ATP, più ferro disciolto e libero (non legato alla ferritina) più produzione di calore.

La cellula non deve puntare ad una efficienza energetica eccessiva, per una ragione molto semplice:

non siamo lucertole, siamo animali omeotermici e abbiamo bisogno di una temperatura costante.

Ergo se l'essere umano si evolve in climi temperati la resa energetica in ATP della cellula può essere elevata, se si evolve in climi molto rigidi, bisogna ridurre l'efficienza di produzione di ATP della cellula per incrementare la temperatura e sopravvivere al freddo.

 Questo studio analizza la diffusione dell'alleale C282Y dell'emocromatosi in Europa, è visibile un gradiente nord-sud, ma anche ovest-est, sembrerebbe legato a filodoppio all'etnia celtica in Europa, data la sua più alta prevalenza in Irlanda e isole britanniche.

Insomma, freddo e umidità disperdono calore, ergo l'Irlanda pare essere la patria dell'emocromatosi in Europa.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16936158/



L'Irlanda e la Scozia sono le due regioni europee a maggior diffusione, la Sicilia la Sardegna e la Grecia quelle a minore diffusione.

Un emocromatosi celtica insomma.

Se vi state chiedendo perché la Spagna pur essendo calda abbia una certa diffusione della mutazione C282Y vi faccio presente che contrariamente alle credenze che vedono la Spagna come paese ad etnia mediterranea la Spagna ha una prevalenza celtica, i cosiddetti celtiberi, dunque la mutazione ha avuto origine probabilmente in Irlanda e si è diffusa con la migrazione dei certi in Europa.

Anche se esistono ipotesi di un origine scandinava della mutazione non perdiamo di vista il punto della situazione: più ferro libero in soluzione, meno resa energetica in ATP, più calore prodotto.

Ora, avendo questa situazione che semplifichiamo con: ''tanto ferro libero disciolto'', ''poca resa energetica in ATP'' arriviamo a un punto sostanziale: 

L'INSULINO-RESISTENZA.

Ora nel diabete di tipo II non è tanto l'insulina a mancare quanto piuttosto l'ormone insulina ad essere incapace di ridurre il glucosio ematico.

Ora vi chiederete: ''cosa c'entra con il ferro libero?''

Più ferro libero più glucosio consuma la cellula perché per produrre la stessa quantità di ATP, e disperdendo più calore deve bruciare una quantità maggiore di glucosio.

Ora la Ferritina in molti studi non ha necessariamente una correlazione con l'insulina-resistenza ma pare che la sua correlazione sia debolmente positiva.

Il punto è che la Ferritina, sottraendo ferro libero in soluzione aumenta l'efficienza energetica e dunque serve meno glucosio per produrre ATP.

Ergo il punto non è che l'insulina non faccia più entrare il glucosio nella cellula il punto è che se il ferro libero in soluzione è poco, l'efficienza energetica in ATP è alta e dunque viene bruciato poco glucosio.

Voi vi chiederete''e la transferrina''?

Anche la transferrina ha una correlazione positiva con l'insulina-resistenza, dunque come è possibile che queste due proteine che hanno una correlazione inversa fra di loro, abbiano una correlazione positiva con l'insulina- resistenza?

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16936158/

Il punto è molto semplice:

Perché non è il sovraccarico di ferro a determinare l'insulina-resistenza, è il decremento di ferro libero associato ad incremento di ferritina e transferrina assieme.

Cosa che nel lungo termine può incrementare il carico di ferro dell'organismo.

Un incremento della ferritina sequestra il ferro libero sciolto nella cellula che diminuisce ed è dunque meno disponibile, dunque la cellula incrementa la transferrina per portarlo dentro la cellula come se mancasse.

Si crea una situazione paradossale in cui la scelta della cellula di incrementare l'efficienza energetica determina l'incremento contemporaneo di due proteine normalmente inversamente correlate, perché la questione dell'insulina- resistenza non è la quantità di ferro totale dell'organismo, è la quantità di ferro libero non legato a Ferritina.





venerdì 6 gennaio 2023

Dopo il gatto di Schrodinger la bomba di Einstein

 C'è questo paradosso che mi frulla nella testa da quando avevo 15 anni e leggevo per la prima volta la teoria della relatività di Einstein.

Io non questiono le capacità di Einstein, questiono un altra cosa, che questa teoria sia reale nel senso proprio del termine.

Non è un gioco a definirmi più intelligente di lui, Einstein data la sua natura di pensatore astratto deve avere sicuramente contemplato questa possibilità.

Può anche darsi che nel mio ragionamento ci sia un errore, provo a formulare il paradosso.

Nella teoria di Einstein la velocità della luce è una costante, ergo se io mi muovo a 10 km orari con una torcia in mano la velocità C della luce non è C+10 km orari, è sempre C, è il tempo che sta scorrendo più lentamente per me.

Ok.

Poniamo un paradosso che replichi in qualche modo la situazione paradossale del gatto di Schrodinger in una salsa relativistica, un qualcuno che stante la teoria, è sia vivo che morto.

Bene, facciamo un esperimento mentale, ma neanche tanto, facciamo finta che io sono su un treno che percorre un certo tragitto con una certa velocità e con una certa traiettoria.

Facciamo che sul treno, ci sono due sorgenti luminose, per comodità facciamo che siano laser e quindi rendano semplice la loro rilevazione con un sensore.

Questi due laser si trovano puntati in due direzioni opposte, uno verso il senso di marcia del treno, uno contro il senso di marcia del treno.

Bene facciamo che questi due fasci laser partano esattamente dal centro del treno e che debbano percorrere la stessa distanza per arrivare agli estremi.

Dal momento che io sono sul treno, il treno è il mio sistema inerziale di riferimento, ergo perché sia valida la costante C anche se io mi trovo su un treno, la luce non può arrivare ''prima'' nell'estremità del treno in direzione della sua marcia, e ''dopo'' contro la sua direzione di marcia, perché la velocità C è una costante per il mio sistema di riferimento, che è il treno in corsa, e dunque se il treno viaggia a 100 km orari la luce non in virtù del fatto che è una costante e non può viaggiare a C + 100 km orari in direzione della marcia del treno e C-100 km orari contro la sua marcia.

Ergo per me che sono sul treno i due fasci laser arrivano alle estremità del treno nel medesimo istante.

Paradosso, ma chi è fermo rispetto al treno osserverà i due fasci laser arrivare sincroni ai due lati?

Stante la costante C non dovrebbe essere ciò perché se per chi è fermo la costante è sempre C la luce dei due fasci laser se arriva sincrona ai due lati del treno è perché per chi è fermo ha osservato la luce viaggiare a C - 100 km orari per l'estremità nel verso di marcia del treno, e C+ 100 km orari nell'altro.

Ergo stante il sistema inerziale della persona ferma che osserva il treno passare dal momento che per lui la costante C è sempre C indipendentemente dalla velocità del treno, il signore che aspetta fermo sulla banchina dovrà per forza di cose arrivare il fascio laser contro la marcia del treno, prima di quello in direzione di marcia.

Direte voi:

Hai scoperto l'acqua calda, nella relatività viene perso il concetto di sincronicità.

Cio che è sincrono per me può non esserlo per te.

Ok.

C'è un problema di fondo, il problema che il nesso di causa-effetto è sempre un nesso temporale, una causa non può essere posteriore dell'effetto.

Facciamo questo esperimento mentale, io sono sul treno e ho fiducia nella teoria della relatività di Einstein, se io sono un sistema inerziale e due fasci di luce vanno in direzione contraria, che mi importa che il treno si muove, per me deve essere valida la costante C in entrambe le direzioni.

Ora facciamo che questi due fasci laser sono rilevati da due sensori agli estremi, e che questi sensori siano collegati a due orologi estremamente precisi che sua volta sono collegati a una bomba, se arrivano assieme la bomba non scoppia, se c'è uno scostamento di anche solo qualche miliardesimo di secondo la bomba scoppia.

Il punto è che chi osserva il treno da fermo non può vederli arrivare in sincrono perché se no vedrà appunto il fascio di luce nella direzione di marcia del treno a C -100 km orari, quello in direzione contraria C+100 km orari.

Facciamo che per semplificare l'esperimento la mia velocità aumenta in modo considerevole permettendo di ridurre l'imprecisione della misura, facciamo il caso estremo ovvero che il treno viaggia alla velocità C della luce a me non cambia nulla, e chi osserva il treno che dovrebbe vedere il fascio di luce nella direzione di marcia sostanzialmente fermo e incapace di raggiungere la direzione di marcia del treno, e l'altro che lo raggiunge subito.

E questa cosa è strana.

Perché?

Perché se i due fenomeni non sono sincroni e io collego i due orologi a una bomba in ogni caso l'osservatore dovrebbe vedere la bomba detonare e me morire, mentre dal mio punto di vista, essendo il treno il mio riferimento inerziale i due fasci di luce sono sincroni e io sono vivo.

Dunque sono vivo o morto?

La bomba è esplosa o no?

Ora per complicare le cose, nella teoria della relatività si sostiene anche la contrazione della lunghezza dell'oggetto in movimento lungo la direzione di marcia, ma anche applicando questa ipotetica proprietà delle lunghezze di contrarsi lungo la direzione di marcia rimane il paradosso: i due raggi di luce arrivano sincroni o no?

E se io faccio dipendere da questa sincronicità un meccanismo che determina lo scoppio di una bomba, sono scoppiato o no?

A questo punto dico una cosa:

prima di tirare fuori multiversi e altre stramberie rendiamoci conto che questo esperimento mentale, così come quello del gatto di Schrodinger non si può risolvere dicendo che io  posso essere contemporaneamente vivo e morto, e nemmeno il gatto di Schrodinger, in sostanza questi sono punti deboli delle teorie e non della logica in quanto tale.