giovedì 15 ottobre 2020

La caverna degli spiriti sotto gli oceani

La caverna sotto gli oceani è dove vivono gli spiriti che sorreggono le sorti della terra.
Si dice che chi sogni la caverna possa cogliere il mistero della vita.
Allo sciamano era stato portato l'indemoniato.
In dieci riuscivano a stento a tenerlo.
Lo sciamano lo guardò negli occhi e disse: ''parla!''.
L'indemoniato si fece tranquillo.
Il giaguaro da dietro l'indemoniato si avvicinò ringhiando, gli uomini che tenevano l'indemoniato se ne andarono impauriti.
E' il giorno del solstizio d'inverno, i sacrifici rituali prevedevano che 10000 prigionieri venissero immolati a Quetzalcoatl.
L'indemoniato parlò:
''Le caverne sotto il mare sono piene di sangue, gli dei chiedono sacrifici ma voi state eccedendo.''
''Se continuate così farò venire un popolo straniero da oriente, l'uomo bianco sterminerà la vostra razza.''.
Tenotichtlan era sotto assedio da una ventina di soldati spagnoli.
Come poteva un manipolo di venti uomini, sebbene aventurieri scafati ad avere ragione di una città di migliaia di persone?
Lo sciamano  credette all'indemoniato, e andò a parlare con i sacerdoti, portando con sé l'indemoniato.
Il giaguaro li seguiva.
Lo sciamano parlò ai sacerdoti:''gli dei della caverna sotto il mare non vogliono più sangue.''
I sacerdoti ribatterono tronfi del loro ruolo che se non fossero state sacrificate 10000 vittime il sole si sarebbe inabissato nelle tenebre per sempre.
L'imperatore Montezuma era dello stesso avviso.
Era il giorno del solstizio di inverno e gli dei andavano ingraziati come ogni anno per impedire che il sole si inabissasse nelle profondità della terra per sempre.
Erano protervi.
Il giaguaro li guardava silenzioso.
Gli dei sotto la caverna vedevano tutto attraverso i suoi occhi.
Lo sciamano se ne andò sconsolato.
Sapeva che quegli stolti stavano irritando gli dei.
Cominciarono i sacrifici.
Le vittime venivano verniciate di blu e legate condotte una a una sopra la piramide di Quetzalcoatl.
Il rituale prevedeva l'evisceramento, la presa del cuore ancora battente, la decapitazione della vittima.
Le teste rotolavano giù dalla piramide fra le grida di giubilo della folla.
Ma a un certo punto qualcosa andò storto, fu eviscerato un uomo, non aveva cuore, al suo posto una pietra.
I sacerdoti estrassero la pietra perplessi.
Il giaguaro si fece largo fra la folla e salì verso la cima della piramide.
Dietro di lui l'indemoniato.
Mentre saliva le scale della piramide le nubi oscurarono il cielo.
Incominciò a piovere e di colpo un fulmine colpì la pietra.
Il sacerdote rimase fulminato.
L'indemoniato prese la pietra e la scagliò lontano.
La pietra non parve cadere come se fosse assorbita dalle nubi basse.
Una tempesta di fulmini si abbatté sulla folla.
Incominciò a piovere sangue, la folla inorridita e in preda al panico si ritrasse e nella foga aprì le porte della città di Tenochtilan.
Pizzarro e Cortez si misero davanti e passarono a fil di spada tutti quelli che tentavano la fuga.
Ne risultò una strage.
Cortez entrò con i suoi scherani a Tenochtitlan.
Salì le scale della piramide dove si trovava l'imperatore e i sacerdoti.
L'indemoniato a quel punto tracciò un segno di croce nel cielo.
Le nubi si aprirono.
Disse all'imperatore Montezuma e ai sacerdoti di lasciare il potere all'uomo bianco.
Il loro tempo e la loro razza erano finiti.
Montezuma accettò il volere degli dei, e propose di sacrificare dieci vittime per mostrare il suo benvolere all'imperatore.
Cortez rifiutò con disprezzo e proibì i sacrifici umani.
Il giaguaro lo guardava silenzioso.
L'indemoniato indicò un punto ad est e disse:
''La caverna degli spiriti sotto il mare è sazia di sangue.''
''Cortez bada che se anche tu riempirai di ulteriore sangue la caverna sotto il mare, io ti punirò''.
Cortez non se ne curò.
Immediatamente rese schiavi gli aztechi e li fece lavorare nelle miniere d'oro e d'argento.
Ma ad un certo punto dentro una miniera gli aztechi che vi lavoravano scavarono così in profondità scoprirono una caverna gigantesca.
Era tappezzato d'oro, d'argento e aveva un tetto di diamanti.
Era meravigliosa.
Cortez ne venne informato e si recò sul posto per vedere tutta quella ricchezza.
Era apparentemente vuota.
Cortez era estasiato da tanta ricchezza quando entrò nella caverna il giaguaro e l'indemoniato.
L'indemoniato aveva di nuovo con sè la pietra colpita dal fulmine.
La lanciò verso il tetto di diamanti che si scheggiò e si ruppe.
Incominciò a entrare acqua a forte pressione.
Prima che Cortez riuscisse a scappare la caverna fu piena d'acqua.
Era la caverna degli spiriti sotto gli oceani.

mercoledì 7 ottobre 2020

L'antiprometeo

Anno 2054 baby sboom, impennata dei decessi da 57 milioni di abitanti la penisola italica ne conta solo più venti.
Dove sono stati seppelliti 37 milioni di morti?
La pianura padana non è adusa ai grattacieli, ecco che gradualmente dopo aver riempito tutti gli spazi ''orizzontalmente'' per fare posto a nuovi loculi, emerge gradualmente la nuova realtà della gestione verticale del necrospazio.
Dopo il bosco verticale, ecco che Milano inaugura il cimitero verticale.
340 metri di altezza.
Asettico, perennemente illuminato, il grattacielo dei morti si staglia sulla skyline di Milano, e non è più la madunina a sfiorare le nuvole nel punto più alto.
Le nuovi necropoli si incominciano a profilare ovunque, sinistri grattacieli verdognoli torreggiano fosforescenti nel cielo buio.
I preti, hanno dovuto digitalizzarsi, dopo l'eterno riposo danno un qr code alla bara.
Accedere alla lapide del proprio defunto non è semplice senza l'informatica.
Si accede a pagamento all'ingresso del cimitero verticale, si viene accolti come nell'atrio di un albergo, perché di albergo si tratta, bisogna oramai pagare una retta annuale.
Si procede verso il il lettore ottico, si conserva il qr code sullo smartphone per farlo leggere al lettore ottico.
A quel punto tutto è in discesa, anzi in salita, il pavimento interattivo si illumina di una striscia azzurra e ci porta fra i 12 ascensori a quello giusto per ritrovare la ''tomba''.
Le porte dell'ascensore si aprono e io salgo.
L'ascensore non ha pulsanti, io non devo fare nulla, la tecnologia pensa a tutto.
Inizia la salita agli inferi.
L'ascensore sale rapidamente ed io ho la sensazione di essere risucchiato, verso un ''abisso'' superno.
Nell'ascensore viene diffusa ''Imagine' di John Lennon, poi ''Blue Monday'' dei New Order.
Le porte dell'ascensore si aprono e ricompare la striscia azzurra sul pavimento interattivo, sono stordito dal modo asettico con cui devo approcciarmi alla morte.
Sulle pareti quadri di arte astratta, forme non definite, accanto ad essi i loculi, per ogni lapide c'è uno schermo che  manda immagini del defunto principalmente prese dai profili facebook e instagram.
 Surreale, davvero surreale: laddove giacciono le ossa di un morto, vengono proiettate immagini di ragazzi e ragazze soridenti in spiaggia con il mare blu dietro.
Ora che il gelido oceano dell'eternità pare averli inghiottiti per sempre, niente pare trasparire di questo trapasso.
E' un posto strano, sui teleschermi vengono proiettate immagini sorridenti di ragazzi giovani, immagini di bambine sorridenti con il loro micetto.
Sono distratto da diverse immagini non posso non essere incuriosito, vedo tantissime cose, gente che sorride mentre sfreccia sulla sua sportiva, velisti, immagini e video di giovani che si baciano a concerti, gente che gioca a golf, gente che corre.
Sono stranito e vorrei fermarmi ma non devo perdere la linea blu altrimenti mi perdo nella necropoli verticale.
Arrivo in un locale più ampio dopo mezz'ora abbondante di cammino, stordito, come se avessi preso dell'acido.
In questo locale più ampio c'è un bar la linea blu si interrompe e compare a scritta ''pause'' sul pavimento.
Ne approfitto per abbeverarmi e ristorarmi, devo riprendermi.
Chiedo una coca cola all'inserviente e mi viene prontamente porta.
Io la bevo.
Perdo conoscenza.
Mi ritrovo in un loculo ottagonale illuminato debolmente, sono in preda all'angoscia più totale, adesso ho capito dove sono finite venti milioni di persone: chi entra nei cimiteri verticali diventa parte dei suoi inquilini.
C'è un touch screen nel loculo, pare che ci sia un programma.
Possiamo scegliere quali immagini dei nostri profili social possiamo mostrare, ma non solo ai ''visitatori'' del cimitero verticale.
C'è una specie di social network di chi è imprigionato nel cimitero verticale.
E' un social network interno, non si può comunicare con l'esterno.
Da quello che vedo nel loculo vengono forniti tramite appositi pulsanti anche cibo e acqua.
Quindi molti di quelli che credevo essere morti nei loculi erano vivi.
A questo punto, entro in contatto con i ''morti'' del cimitero verticale.
Gli chiedo come si può uscire.
Mi risponde una ragazza che dalla faccia sembra sulla ventina.
''Per uscire devi morire sul serio.''
Non mi rassegno a passare tutti i miei giorni in questo lager infernale.
Ma lei mi manda un messaggio:
''Non ti preoccupare, vedrai che non vorrai più uscire, qui si sta benissimo.
Metti la tua mano sul sensore e lascia che il sensore entri in te, potremo fare l'amore.''
A quel punto metto la mano sul sensore e sì, chiudo gli occhi e sento la sua sensazione del suo corpo sul mio, la penetro, godo, vengo.
''Dove sono finito?''
A quel punto vorrei davvero morire.
Ma non posso.
Mi addormento e faccio uno strano sogno: Prometeo scende dalla rupe a cui è incatenato per aver compiuto il nefasto gesto di portare il fuoco agli esseri umani.
Scende con un' anfora e spegne il fuoco.
Io mi sveglio sudato, ma non sono più io ad agire è Prometeo pentito che vuole rimediare al suo misfatto e le mie mani abilmente si muovono da sole.
Io sono il Prometeo redento, oramai tutto mi è chiaro, il fuoco ha finito per trasformare i vivi in morti, e i morti in vivi.
Io premo il bottone dell'acqua, lo premo indefinitamente finché l'acqua riempie tutto il cubicolo,
probabilmente sto per morire annegato ma non cedo.
A un certo punto le luci a led si spengono e sento una forte corrente elettrica attraversarmi il corpo, si dev'essere creato un cortocircuito, mentre mi dimeno disperato tiro un calcio contro lo sportello del cubicolo e si apre.
L'acqua esce fuori, io esco e respiro, sono di nuovo nel mondo dei vivi.
Ora io sono l'antiprometeo, porterò l'acqua agli esseri umani perché smettano di bruciare nel loro inferno tecnologico.
Prendo un accendino che avevo con me e vado vicino al sensore antincendio, lo attivo, una pioggia d'acqua allaga il locale in cui mi trovo.
Il fuoco prometeico va spento, l'acqua fa contatto con i cavi che permettono al pavimento di essere luminoso e agli schermi di trasmettere parodie della vita dei rinchiusi nel cimitero verticale.
Tutto si spegne, il grattacielo va in black out, i ''morti'' escono dalle loro tombe che si aprono.
E' il giorno del giudizio.
Il giorno in cui i vivi usciranno dalle loro tombe di acciaio e cemento armato.
Il giorno in cui l'uomo giudicherà se stesso per aver giocato con la tecnologia.
Il grattacielo ha ampie vetrate è notte, c'è la Luna.
Al chiaro di Luna ci incontriamo, noi i fantasmi della civiltà tecnologica, resuscitati alla vita dall'acqua e ora illuminati dalla Luna.
''Chi sei?'' mi chiede una signora anziana.
''Sono quello con cui hai fatto l'amore virtuale la notte scorsa, riconosco la tua voce, non sei una ragazza giovane, ma non importa, la tecnologia è gioco di prestigio, inganno.''
''Ma ora sappi davvero chi sono, sono l'antiprometeo, colui che spegnerà il fuoco con l'acqua, e danzeremo insieme alla luce della Luna, senza fuoco, più nessuna tecnologia dovrà adottare l'essere umano, perché per paura di morire egli ha trasformato la sua vita in morte.''
Sciamarono tutti fuori liberandosi dei vestiti, nudi danzarono intorno a un salice alla luce della Luna.
Una nuova religione era nata.

sabato 3 ottobre 2020

Meno male che Silvio c'è

 Insurrezione e sparatoria alla RSA

Quindici morti, ventuno feriti.

Esasperati dal non poter vedere amici e parenti,isolati permanentemente in quarantena reduci della seconda guerra mondiale al grido di avanti savoia, hanno fatto strage nella RSA.

Pare che la maggior parte siano appartenuti alla X mas di Junio Valerio Borghese.

''Scemi di guerra in tempo di pace'', commenta serafico il ministro Speranza.

Giacciono asserragliati sulle loro carrozzelle con fucili mitragliatori pronti a freddare chiunque tenti ad avvicinarsi.

''Vogliamo la testa di Conte.''

''Questi giovani ci fanno schifo, non si ribellano a nulla, io ho fatto la  guerra, non mi va di morire in isolamento per uno stupido virus straniero.''

''Crepare bisogna crepare, questi non l'hanno capito, noi tra 6 mesi siamo morti, ma vogliamo morire con dignità e onore''

Issano la svastica e il fascio littorio in cima alla struttura sanitaria.

Come siano entrate le armi, peraltro risalenti al secondo conflitto mondiale non è ancora stato chiarito.

Le teste di cuoio si trovano in difficoltà, nonostante la tarda età dei combattenti faticano ad avvicinarsi, hanno buona mira nonostante cataratte e maculopatie.

Fra le loro varie trovate, una catapulta con diarrea con la quale gli insorti innaffiano chiunque tenti di avvicinarsi.

I reduci minacciano che se non saranno interrotte le misure di quarantena tutto il personale sanitario mantenuto in ostaggio verrà freddato.

La curiosa situazione finisce su tutti i giornali del mondo ma amnesty international prende posizione contro gli insorti.

''Sono fascisti, nazisti e razzisti, vanno eliminati.''

Il mondo democratico si mobilita contro l'insurrezione degli zombie nazisti.

Alla fine Boldrini chiede l'intervento dell'esercito contro il terzo reich senile.

E lo ottiene.

La surreale scena dei carri armati che sfondano il cancello della ex RSA viene mandata in mondovisione.

Un vecchio con la carrozzella intrepido si mette davanti al plotone di carri armati e li blocca.

La memoria di tutti va a Piazza Tienammen, non più un giovane ragazzo con una borsa di nylon a fermare i carri armati, ma un vecchio in carrozzella con la flebo di fisiologica.

''Fermeremo la dittatura sanitaria,viva il Duce!''

Urla il vecchietto dalla carrozzella.

Conte e Di Maio sono in difficoltà.

Cosa fare?

E allora chiamano il grande mediatore di Arcore.

Dopo essersi consultato con Lele Mora il cavaliere trova una strategia per penetrare nel fortino degli anziani combattenti.

I carri armati arretrano la limousine di Silvio fa il suo ingresso nel cortile degli insorti.

Silvio scende serafico e sorride a 32 denti, prende il megafono e parla agli insorti.

''Apprezzo il vostro anticomunismo, anche i me grillini mettono rabbia, ma mi consentano di fare vedere chi ho portato con me per allietare i vostri ultimi giorni''

Escono piacenti signore e signorine.

Molto piacenti.

I vecchi guardano col binocolo cotali e siffatte bellezze e si consultano.

Depongono le armi e aprono le porte della struttura.

Uno stuolo di graziose infermiere si approccia agli anziani belligeranti e mentre li accarezzano gli infilano in bocca delle pillole di viagra.

Vengono fatti sdraiare e si lasciano andare al dolce inatteso amplesso.

Muoiono tutti di infarto durante i lunghi amplessi.

Alla fine Valerio Massimo Manfredi chiosa:

''Devo ammettere che Berlusconi si è mostrato ancora una volta il miglior stratega italiano, ha utilizzato le tecniche di Quinto Fabio Massimo per sconfiggere un nemico che non arretrava.

Gli ozi di Capua sono stati fatali all'esercito di Annibale ed è qui la flessibilità dell'uomo italiano, erede dell'uomo romano, può essere più devastante un esercito di troie di uno convenzionale.''