sabato 3 ottobre 2020

Meno male che Silvio c'è

 Insurrezione e sparatoria alla RSA

Quindici morti, ventuno feriti.

Esasperati dal non poter vedere amici e parenti,isolati permanentemente in quarantena reduci della seconda guerra mondiale al grido di avanti savoia, hanno fatto strage nella RSA.

Pare che la maggior parte siano appartenuti alla X mas di Junio Valerio Borghese.

''Scemi di guerra in tempo di pace'', commenta serafico il ministro Speranza.

Giacciono asserragliati sulle loro carrozzelle con fucili mitragliatori pronti a freddare chiunque tenti ad avvicinarsi.

''Vogliamo la testa di Conte.''

''Questi giovani ci fanno schifo, non si ribellano a nulla, io ho fatto la  guerra, non mi va di morire in isolamento per uno stupido virus straniero.''

''Crepare bisogna crepare, questi non l'hanno capito, noi tra 6 mesi siamo morti, ma vogliamo morire con dignità e onore''

Issano la svastica e il fascio littorio in cima alla struttura sanitaria.

Come siano entrate le armi, peraltro risalenti al secondo conflitto mondiale non è ancora stato chiarito.

Le teste di cuoio si trovano in difficoltà, nonostante la tarda età dei combattenti faticano ad avvicinarsi, hanno buona mira nonostante cataratte e maculopatie.

Fra le loro varie trovate, una catapulta con diarrea con la quale gli insorti innaffiano chiunque tenti di avvicinarsi.

I reduci minacciano che se non saranno interrotte le misure di quarantena tutto il personale sanitario mantenuto in ostaggio verrà freddato.

La curiosa situazione finisce su tutti i giornali del mondo ma amnesty international prende posizione contro gli insorti.

''Sono fascisti, nazisti e razzisti, vanno eliminati.''

Il mondo democratico si mobilita contro l'insurrezione degli zombie nazisti.

Alla fine Boldrini chiede l'intervento dell'esercito contro il terzo reich senile.

E lo ottiene.

La surreale scena dei carri armati che sfondano il cancello della ex RSA viene mandata in mondovisione.

Un vecchio con la carrozzella intrepido si mette davanti al plotone di carri armati e li blocca.

La memoria di tutti va a Piazza Tienammen, non più un giovane ragazzo con una borsa di nylon a fermare i carri armati, ma un vecchio in carrozzella con la flebo di fisiologica.

''Fermeremo la dittatura sanitaria,viva il Duce!''

Urla il vecchietto dalla carrozzella.

Conte e Di Maio sono in difficoltà.

Cosa fare?

E allora chiamano il grande mediatore di Arcore.

Dopo essersi consultato con Lele Mora il cavaliere trova una strategia per penetrare nel fortino degli anziani combattenti.

I carri armati arretrano la limousine di Silvio fa il suo ingresso nel cortile degli insorti.

Silvio scende serafico e sorride a 32 denti, prende il megafono e parla agli insorti.

''Apprezzo il vostro anticomunismo, anche i me grillini mettono rabbia, ma mi consentano di fare vedere chi ho portato con me per allietare i vostri ultimi giorni''

Escono piacenti signore e signorine.

Molto piacenti.

I vecchi guardano col binocolo cotali e siffatte bellezze e si consultano.

Depongono le armi e aprono le porte della struttura.

Uno stuolo di graziose infermiere si approccia agli anziani belligeranti e mentre li accarezzano gli infilano in bocca delle pillole di viagra.

Vengono fatti sdraiare e si lasciano andare al dolce inatteso amplesso.

Muoiono tutti di infarto durante i lunghi amplessi.

Alla fine Valerio Massimo Manfredi chiosa:

''Devo ammettere che Berlusconi si è mostrato ancora una volta il miglior stratega italiano, ha utilizzato le tecniche di Quinto Fabio Massimo per sconfiggere un nemico che non arretrava.

Gli ozi di Capua sono stati fatali all'esercito di Annibale ed è qui la flessibilità dell'uomo italiano, erede dell'uomo romano, può essere più devastante un esercito di troie di uno convenzionale.''





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