Zerstoren
furor germanicus
castrati
ammutoliti
schiacciati
lontano dagli antichi dei dei nostri padri
fra il puro gelo azzurro dello steppe siamo rimasti intrappolati
qui non ci sono foreste in cui Freja e Odino
possano vivere
nè quercie o pini in cui il loro canto nel vento
possa stormire rivelandosi
in forma di puro terrore al nemico
qui siamo soli in mezzo alla steppa
mentre il burjan soffia lento e implacabile
dalle steppe dell'Asia
abbiamo sottovalutatato il potere dei loro sciamani
tutto ciò che conquistiamo
è freddo ghiaccio e città bruciate
la bussola nel grande mare di terra
più non ci aiuta
disorientati fra i dispacci del furher
le urla della fame
e gli ordini dei nostri generali
viaggiamo senza una meta
uccidendo e stuprando
come vendetta
della nostra stessa follia e impotenza
schiacciati
della grande macchina bellica senza posa
interminabili file di carri armati
katiuscie sparate a iosa
illuminano il cielo a giorno
mentre le strade bruciano
i bambini si rifugiano nei tombini
potenza di un apparato bellico senza limiti
hai schiacciato sotto il freddo piede eurasiatico
la bestia furente che credeva di intimorire il mondo
urlando negli stadi grida all'unisono
il loro eco si è disperso nel silenzio immenso della steppa.
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