lunedì 21 agosto 2023

Gli antichi

 Eravamo entrati nel pianoro fra le montagne ed era di nuovo notte.

Le nostre fiaccole bruciavano illuminando gli alberi nella valle profonda.

Avevamo mangiato poi ci eravamo fermati e sdraiati.

La via lattea si stendeva come un tappeto.

Come un tappeto.


Ho sempre avuto l'impressione che l'esistenza sia un pendolo.

Un pendolo tra le stelle e la terra.

Sfinito chiusi gli occhi e guardai il cielo.


Espirai la mia anima molto lontano.

Molto lontano.

Rannicchiato sulla terra il giorno, disteso lì la notte, uscii da me stesso e andai lassù. 

Non sapevo se io ero entrato in cielo o il cielo in me.

La clessidra si rovesciò e la sabbia del passato scorse all'incontrario sopra le nuvole.

Stavo sognando.

La notte è in me, la notte è in te.

Si sono persi gli antichi.

E hanno acceso fiaccole nel bosco.

Vagano con le fiaccole delle stelle nelle mani.

Sono persi nel biancore tenue,

alla sommità del vuoto nero

dentro di noi.

Gli antichi dal cielo ci esplorano,

si sono persi in noi.

E noi crediamo

Di esserci persi

su uno sciocco mondo solitario,

le stelle sopra di noi,

le fiaccole dentro al bosco

e le grandi montagne attonite,

che si stagliano al confine.

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