Scosta la tenda
una fronte pensosa
guarda il giardino in rovina
dalle aguzze finestre
del castello degli spettri
contempla assorta
il meriggio quieto
che trapassa nella sera
quando le ombre fameliche
escono da sotto le pietre
le rovine diventano più aggraziate
intonano un canto soave
al sole che muore all'orizzonte
inondando di fiumi di sangue scarlatto
le grigie nubi
che tetre vegliano
finchè non sarà l'ora.
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