venerdì 8 dicembre 2017

Cronaca nera

Stanze aspettano vuote
fari di auto
alle finestre
che illuminano il buio,
per sparire nel vuoto silenzioso
come fuochi fatui,
villette immerse nella nebbia
un labirinto di asfalto
statali che portano all'inferno,
parcheggi immensi che si perdono
nel limbo dei
bambini soffocati
negli uteri neri
liquidi amniotici
scorrono al fondo dei canali,
tra cantieri per innalzare
cimiteri grattacieli immensi
unici a sfidare
la lama nera del cielo
nel piatto orizzonte
della pianura padana,
la Dubai dei morti.
E' un mondo immobile
i sogni dei tossici
sono come pesci buffi e luminosi
al fondo dell'oceano nero della notte.
Ma i miei occhi
sono pieni di nebbia,
mi spengo nella mia auto
fragile guscio di calore
la mia carne sanguina
del coltello nel mio petto
sarà cibo per i giornali,
svolazzeranno nel vento di primavera
che spazzerà la nebbia
quando io sarò turbine nel cielo azzurro.


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