Fiori alla tua giacca,
una porta si apre,
sguardi di donne compiaciute,
c'è elettricità nel sapere,
di essere ammesse alla festa
della meglio gente.
Il piacere di lamentarsi
di un cavallo ammalato,
in un palazzo di marmo,
sospesi al terzo piano
mentre i barboni sotto
muoiono di freddo.
Tu non hai caldo?
si ho mal di testa,
dev'essere questo martini
fa schifo
apri la finestra caro,
entra ossigeno
ma i manichini non respirano,
i vestiti eleganti
gli orologi
i braccialetti,le collane
sono sospese
su queste maschere di cera,
forse il calore delle candele
potrebbe scioglierli,
è per quello che hanno caldo.
Lampade liberty
illuminano di rosa soffitti
affrescati e alti
perchè occhi lontani,
su panchine d'inferno
contemplino gli arazzi
dalle finestre
morbidamente lucenti
inchiodati a una panchina
come Cristo in croce
quello è per loro il cielo,
ci andranno forse da morti,
tra poco considerando
la merda che bevono ogni sera.
Ma tu sei dei nostri
e ti abbiamo riservato una comoda poltrona,
con un bicchiere di cristallo
berrai lentamente la città conchiusa
piccola cattedrale di porcellana,
sul mio tavolo
tra riviste di equitazione e golf.
Si arrampicano i demoni
operai, disoccupati, poveri coglioni
vorrebbero entrare.
I cherubini in livrea
li fulminano con occhiate di disprezzo,
una spada fiammeggiante
è lo sguardo altero
di chi comanda da quando è nato,
alla porta li relega.
Non vedi aurora,
la mia bimba (un cane ovviamente)
com'è carina?
Le hai fatto i capelli
proprio bene,
(i cani non puzzano
i poveri sì).
Domani andiamo al sestriere?
L'hai fatto riparare l'impianto?
Sai non voglio farmi il bidè
con l'acqua fredda,
vagine esigenti
cazzi impotenti,
è proprio vero
che chi ha pane
non ha i denti...
l'unico arrapato
in mezzo alle signorine
è un cameriere
che ti serve lo champagne
con il cazzo duro,
neanche troppo nascosto,
non sa stare al suo posto.
E' imbarazzato
ma chi lo vede?
Lui in verità non c'è
il suo corpo è lì,
ma la sua anima è fuori
con i barboni
è invisibile
i bicchieri si riempiono da soli?
Ma a un certo punto
si fa notare:
Un altro pò signorina?
Chi è quello?
Detesto essere chiamata signorina,
licenzialo.
Oh che stronzo,
sì un vero stronzo.
Matteo chi è quello stronzo?
Matteo, mi ascolti?
Gli uomini parlano di lavoro
devono spiegare
che il mondo va avanti grazie a loro
e quei fottuti camerieri
fossero almeno grati,
e poi, scusa come dici tesoro?
Ti ha chiamato signorina
ma chi gli ha insegnato
a stare al mondo a quello stronzo?
Il mondo sta in una rivista
o è un soprammobile
sul loro camino.
Ah...
il piacere di pisciare
in un bagno sontuoso e buio
tra fiori e alabastri
statuette e bottigliette shisheido,
mentre fuori alle 22
i cessi dei locali
sono una palude di merda,
e la gente tiene il cappotto
anche se ci sono 28 gradi
e la birra sale.
Mentre loro:
questo Vermentino della Gallura
è proprio buono
l'ha portato mio padre,
è appena stato in Sardegna
non notano i palati fini
che il cameriere
ha sentito
la dolce voce
che lo volevano licenziato,
così dentro ci si è sfogato,
il piacere di sborrare
in un vermentino della gallura,
è il mio modo di venirti in gola
puttana.
Ma questo piacere
non è privilegio?
No solo per i poveri
il piacere
vuol dire svuotarsi l'uccello.
Che grazia che dolcezza,
che beltà,
le gote sul viso della fanciulla,
diventano rosa
se sapesse che lo sborro al vermentino sardo
le dona così tanto,
butterebbe via la crema
e installerebbe il cameriere
insieme ai fiori,alle statue
nel lussuoso bagno.
Ma lui se ne è già andato
e sorseggia una birra
all'ex stazione ferroviaria
e non sa che in realtà
lui è piccolo,piccolo
perchè l'ho già detto:
la città è solo un soprammobile
sul tavolino di cristallo
e i poveri puzzano,
i cani no.
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