Pulsa la luce lontana
piccolo occhio rosso
delle torri dell'aeroporto,
guarda attonito la volta nera del cielo.
La città
è un arazzo di asfalto e cemento
disegnato fra i rovi gelati.
Mi inebrio di luci artificiali
eroina di fotoni
ai vapori di sodio,
la città è un meraviglioso
firmamento rovesciato e luccicante.
Nelle mie vene
scorre benzopirene,
mentre sono nella vasca da bagno
nel buio
calda isola
nel gelo assoluto della notte.
Cattedrali di tubi al neon
acciaio e cisterne di nafta,
ciminiere capannoni e silos,
siamo i fedeli di una nuova religione.
Il suono dei turboreattori
degli aerei che atterrano
è un mantra tibetano,
un'om cosmico
che emerge dalla gola della città
e fa vibrare le nostre anime
di fantasmi nel mondo artificiale.
Il suono dei tir delle autostrade
è rumore delle onde
di un'oceano lontano
che si infrangono
sui vetri sottili della mia abitazione
intarsiati da una trina di ghiaccio,
Oh come mi cullano
questo mare di asfalto
è pieno di onde
di serbatoi e motori diesel.
Esco lavato dal balsamo della notte metropolitana
vado al balcone alto sul
vasto mare di asfalto,
i miei capelli sventolano al vento gelido
della notte d'inverno.
Il faro dell'aeroporto
è un coltello
che taglia lo stomaco
del cielo nero
e sanguina luci vermiglie
dai lampioni ai vapori di sodio
ai margini
dei deserti di cemento armato.
Il mio Dio elettrico
da la vita e la morte
ai fantasmi dei fari
delle automobili
che si riflettono
sul soffitto della mia stanza.
Il suo corpo è cemento
e il suo sangue è gasolio,
faccio la comunione
fra angeli chimici
di ketamina e PCP.
Prendete e mangiatene tutti
il mio corpo è acciaio e asfalto
sia la vostra redenzione,
fedeli della chiesa della notte
delle città industriali abbandonate.
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