domenica 29 maggio 2016

Antenati cannibali

Antenati cannibali

Una prova inconfutabile starebbe a testimoniare che in un lontanissimo passato il cannibalismo doveva essere  pratica piuttosto comune nelle prime comunità umane. Uno studio pubblicato nell'ultimo numero della rivista Science

Antenati cannibali
di Claudio Lanzieri
     
       
Una prova inconfutabile starebbe a testimoniare che in un lontanissimo   passato il cannibalismo doveva essere pratica piuttosto comune nelle prime comunità   umane. Uno studio pubblicato nell'ultimo numero della rivista   Science dimostra infatti che in buona parte della popolazione presente in quattro   continenti è possibile ritrovare l'esistenza di geni in grado di   contrastare la diffusione di malattie provocate dai prioni, come ad esempio   il famigerato morbo di Creutzfeldt-Jakob (CJD). Tale presenza sarebbe da ricondurre   a una risposta di tipo evolutivo attraverso la quale la specie umana si sarebbe   difesa dalle conseguenze provocate dal consumo di carne umana.
 Fino ad oggi le prove dirette a sostegno di questa ipotesi si limitano al ritrovamento   in alcuni siti abitati dai neandertaliani di ossa umane che presentano dei segni   evidenti di macellazione. Reperti analoghi sono stati ritrovati anche in comunità   formate da primi “uomini moderni” vissuti in Spagna 800.000 anni   fa.
 Le malattie provocate dai prioni sono malattie degenerative a carico   del sistema nervoso centrale e possono colpire indifferentemente sia l'uomo   sia gli animali. Si manifestano con disturbi nel comportamento, seguiti   in breve tempo da forme gravi di demenza e dalla perdita della capacità   di coordinazione dei movimenti, ultimo stadio che precede il coma e la morte   della vittima. Nel caso della specie umana esempi di queste malattie sono il   già citato morbo di Creutzfeldt-Jakob e il Kuru, un'affezione che   colpisce soprattutto le popolazioni indigene della Nuova Guinea. Nel mondo animale,   è rientrato solo da poco l'allarme provocato dall'Encefalopatia   spongiforme bovina (BSE), meglio nota come sindrome della mucca pazza.
 Si ritiene che tali patologie siano causate da forme molecolari imperfette che   si accumulano all'interno del tessuto cerebrale. Queste molecole, chiamate   proteine prioniche, normalmente risiedono sulla superficie dei neuroni, mentre   nel caso delle forme difettose il loro raggruppamento determina la formazione   di minuscole cavità nel tessuto cerebrale simile ai fori all'interno   di una spugna.
 La diffusione di queste malattie nell'uomo avviene soprattutto   attraverso il consumo di carni contaminate. Un processo che può essere   contrastato se la vittima potenziale possiede, oltre alla forma normale, anche   di una versione mutata della proteina prionica, liberata a sua volta da un gene   mutato.
 Una difesa che secondo le ricerche guidate da Simon Mead, dell'Univesity   College London, è molto comune nei Fore, un gruppo indigeno che vive   nelle montagne di Papua Nuova Guinea. Presso questo popolo è stata mantenuta   per anni la pratica di cibarsi dei defunti. Una tradizione iniziata probabilmente   alla fine del XIX secolo e rimasta fino al 1950. In particolare, nel corso delle   cerimonie funebri, agli uomini spettavano le carni migliori, mentre alle donne   e ai bambini spettava il cervello. Nel periodo compreso tra il 1920 e il 1960   in questa popolazione si diffuse una epidemia di kuru; la malattia provocò   circa 200 vittime ogni anno e colpì soprattutto donne e bambini proprio   perché a loro spettavano le parti più contaminate dai prioni.   Ad ulteriore conferma del pericolo determinato al consumo di carni infette,   anche l'aver riscontrato la completa scomparsa della malattia in tutti   i membri dei Fore nati dopo il 1950.
 Studiando un gruppo di sopravvissute, Mead e i suoi colleghi, hanno   potuto dimostrare che in più del 75 per cento di loro è presente   una mutazione nel gene che regola la produzione della proteina prionica. In   altri termini l'epidemia di kuru ha generato nella popolazione una resistenza   genetica alla malattia.
 I ricercatori hanno quindi esaminato il DNA di oltre 2000 volontari, scelti   in modo da rappresentare in maniera fedele le diversità genetiche riscontrabili   tra Africani, Asiatici e Europei. In tutte le popolazioni è stato possibile   riscontrare la presenza di mutazioni genetiche in grado di aumentare le difese   contro la minaccia di malattie provocate dai prioni.

Dietro al veganesimo e all'animalismo,una segreta pulsione al cannibalismo?

C'è un fatto trascurato  ma che è peculiare nell'aggressività degli animalisti nei confronti della loro stessa specie,considerate l'atteggiamento profondamente animalista dei nazisti come è documentato in un vecchio post http://www.maat.it/livello2/diritti-animali.html:
durante le era glaciali le fonte proteiche principali sono state costituite verosimilmente  da ''atti di cannibalismo''.
 Questo significa che a differenza delle altre specie l'uomo ha sviluppato un'odio e una tendenza all'autofagia che lo rende ESTREMAMENTE PIU' AGGRESSIVO VERSO SE' STESSO CHE NON VERSO LE ALTRE SPECIE.
Cioè sì in un certo senso è vero noi siamo una specie peggiore delle altre perchè abbiamo perso dei freni inibitori in termini di aggressività nei nostri stessi confronti,proprio perchè abbiamo perso quella solidarietà di specie tipica delle altre,e gli animalisti ne sono la conferma.
Nell'uomo c'è una tendenza al cannibalismo.
Questa tendenza va superata poche palle,cari animalisti.
Il fatto che i nazisti proibissero la vivisezione e poi facessero lampade in pelle umana la dice lunga su questi atteggiamenti.
Altro che tofu,qui c'è un richiamo profondo,quello del desiderio della carne umana.
Vi ricordate di quella pubblicità animalista di cattivo gusto in cui c'era un bambino incelofanato in una confezione,come un pezzo di carne,e sotto la scritta retorica,lo mangeresti?
E' rivelatoria.
La risposta è sì.



MANGERESTI QUESTO BAMBINO?
CERTO,DEVI PERSINO CHIEDERLO?
DIETRO A MANIFESTI COME QUESTO SI CELA L'OSCURA E MILLENARIA PULSIONE CANNIBALICA,MAI DEL TUTTO SOPITA,CHE NEL VEGAN VIENE NASCOSTA DIETRO LA RISPETTABILE BATTAGLIA PER I ''DIRITTI DEGLI ANIMALI''.


In quella pubblicità è manifestato il desiderio occulto di mangiare carne umana.
L'uomo inganna sè stesso perchè non conosce sè stesso,per troppo tempo è stato costretto al cannibalismo e ha subito delle modificazioni nel suo comportamento.
Hobbes direbbe homo lupus homini.
Io dico facciamola finita di mangiarci fra di noi,anche simbolicamente,e poi dopo incominciamo a pensare alle altre specie.
Eliminiamo questa anomalia.

Pagina di facebook in cui un vegano palesa il desiderio proibito di veder ''bollire vivi dei neonati umani''
Trattasi solo di fanatismo?io dico che il fanatismo spiega poco,qui sono in gioco istinti primordiali,che la nostra civiltà ha confinato nel mondo dell'esotico,e che adesso riemergono,mascherati ovviamente da uno spesso strato di finto e ipocrita buonismo.


Per Volfango Lusetti all'origine dei comportamenti umani violenti o sadici,in particolare il sadismo psicologico,ci sarebbe un tentativo di neutralizzare questa pulsione astraendola nei suoi equivalenti simbolici.
Il capo che umilia l'impiegato,e lo fa nonostante il suo servilismo,o proprio per il suo servilismo,non sta che mettendo in pratica un meccanismo collaudato di ''neutralizzazione simbolica'' dell'antropofagia.(tendenzialmente nessun mammifero continua ad avere atteggiamenti aggressivi verso un suo simile che gli manifesta sottomissione).
Avendo compreso questo ci rendiamo conto di quel fenomeno diffusissimo al giorno d'oggi (ma anche una volta) che io ho chiamato:''morale di copertura''.
In questo fenomeno alcuni individui che vogliono mettere in atto un piano sostanzialmente antiumano,prendono i vessilli di una battaglia ''nobile'',e li insozzano nascondendoci dietro le oscenità delle loro pulsioni violente primitive nei confronti del loro simile.
La capacità di trasferire la nutrizione cannibalica,da un piano concreto fisico,a uno astratto simbolico,è comunque all'origine, secondo lo stesso Lusetti,della creazione dell'autocoscienza e della mente umana,in un lungo e laborioso tentativo di fuga dall'istinto cannibalico originario. Questa pulsione cannibalica è visibile in vari miti greci (Urano che divora i suoi figli,Saturno che gli scampa e fa lo stesso),ma sopratutto viene smascherata nel Cristianesimo,non casualmente la religione più diffusa a livello mondiale.
Ce l'abbiamo avuta sempre sotto gli occhi,ma l'abbiamo sempre trascurata,credendola impossibile nè in noi,nè nei nostri discendenti...



Vi siete mai chiesti quale fosse il significato di quella formula:


Prendete, e mangiatene tutti: 
questo è il mio Corpo 
offerto in sacrificio per voi.

Prendete, e bevetene tutti: 
questo è il calice del mio Sangue 
per la nuova ed eterna alleanza, 
versato per voi e per tutti 
in remissione dei peccati.  
Fate questo in memoria di me.

forse il senso proprio della comunione,ovvero della cibarsi DEL CORPO E DEL SANGUE DI CRISTO,(VERO DIO E VERO UOMO) E' QUELLO DI PLACARE QUESTA SETE DI SANGUE UMANO,E DI CARNE UMANA,SOSTITUENDOLA CON QUELLA AL TEMPO STESSA DIVINA E UMANA DI GESU' CRISTO,RITUALIZZANDO UNA PULSIONE ARCAICA NEL TENTATIVO DI NEUTRALIZZARLA,PER REDIGERE UNA ''NUOVA ALLEANZA''?