mercoledì 21 aprile 2021

Luna atque Rerum

 

Pietra su pietra

nei cimiteri

delle nuvole morte

hanno preso

dimora i ragni.

Dentro una cripta,

Il veleno

con cui ogni anno

avvelenano il sole.

Ma la luna

trascorre interminabili

orbite.

L'affanno delle

creature

asciuga

di madido argento.

Si,

i ragni hanno

intrappolato la luce

nelle ragnatele

di asfalto

e cemento.

Ascolta il lamento

di un fiore:

Voglio solo

sentire

l'odore della terra.

E la amo

a tal punto

che le mie foglie

saranno

nell'umida pioggia

del prossimo autunno.

E io chiedevo

la chiave

dello scrigno

dell'oro.

E la luna silente

mi ricordava

di amare

il suo riflesso.

Tu o astro...

Iside,

candida rosa

porta del mare,

che ne e' delle notti?

Degli oceani soli?

Ed ecco tu

già ti rispondi,

io risalto

sull'abisso

giocoso,

le spume e la verde

salsedine,

i popoli della terra

e del mare

mi amano.

Io la loro

amante.

Ma tu cerchi la luce

del cerchio d'oro?

Il biondo grano

il cielo tumido

di calore?

Rosso e' il deserto.

In verita' la vita

egli la brucia.

Se tu mi credi,

abbi fede nelle lacrime

solo esse hanno

sciolto

lo scrigno d'oro

del sole.

Ama figlio mio

le mie creature

ama figlio mio

anche i ragni

dentro le pietre

diroccate.

Ama tutto

e nulla abbandona,

ama te stesso

sei il mio chicco

di grano.

Cresci

e lievita

fermenta,

ti aspetto ad Ottobre

ti aspetto

nella fragranza

del vino

e del fuoco

che brucia.

Foglie rosse

il mio vero

amore.

Lascia cadere

dalle tue mani

l'umido fieno.

Io saro' lì,

sorseggeremo

il Vino

ebbrezza

di terra

di fuoco

di mare

e di vento.

Guarda la mia luce

e siine contento.


martedì 20 aprile 2021

Occhio dell'abisso

 Occhio dell'abisso

vuoto,

ebbro di infinite

ripetizioni.

Occhio dell'abisso

angeli e demoni

di pietra,

aspettano il giorno

del fuoco.

E' solo pace.

Tempio,

anello di Saturno.

Falce di aurore,

Dolore.

Inginocchiati

verso le scale del cielo.

Occhio dell'abisso.

Il pozzo.

Questo noi siamo.

Verrà una brocca

a coglierci.

Calici pieni si riversano

 in piramidi 

di  altri calici

all'infinito.

Tu spezza l'incantesimo.

Bevine.

domenica 18 aprile 2021

La vita è come un fulmine

Lo sciamano andò dagli elementi e gli elementi tacquero.
La vita è come un fulmine, tacquero.
La vita è come un fulmine, tacquero.
Tu cerchi di vedere il bagliore, cosa illumina...
Le nuvole sopra, che torreggiano sopra la pianura...
Chi sono io?
Le gocce di pioggia che esso illumina?
L'albero che brucia folgorato?
C'è forse un senso?
Gli elementi tacevano.
La vita è come un fulmine, tacquero.
La vita è come un fulmine.
Il lampo è sempre troppo rapido.
Gli spiriti hanno si parlato.
Il fulmine è caduto ed ed è buio.
Quando sentirai il tuono capirai.

sabato 10 aprile 2021

Per la prima volta

 Strane luci, la sera, eccomi di nuovo lì.

Seduto ad aspettare che il giorno gli concedesse graziosamente la pace di una quieta sera.

Non proprio quieta, tempi di lockdown.

Il primo.

Sto crollando.

Mi sto di nuovo sfasciando come una twin tower.

L'aereo della vita gli si è schiantato contro.

Bruciavo in un tumido inferno.

Scrivevo di poesie di dei e demoni.

Mi arrampicavo in cima ai grattacieli di Tokyo per vedere una puttana tossica buttarsi a volo d'angelo per raggiungere il ''suo lampione.''

Con la fantasia.

Cosa ho detto, cosa ho fatto, chi sono.

Qualcosa sta bussando da dietro allo specchio.

Inebriato dei fuochi fatui di una civiltà industriale morente.

Ognuno ha il suo lampione.

E la twin tower brucia.

Non un granchè.

E io mi sento perduto.

Ho conosciuto qualcuno di recente.

Una persona che conosco da oramai 2 anni.

Ed ecco che forse solo ora l'ho conosciuta.

La Twin Tower bruciava.

Non c'è scampo nella vita, per nessuno.

Non sarà una gran poesia, e forse sto guarendo.

La poesia è maledizione.

La Twin Tower bruciava.

Poi si è spento lo schermo.

Non c'era alcuna twin towers.

Non c'erano, spiriti, dei e demoni.

C'ero io che toccavo quella creatura.

Cosa posso dire di romantico in tutto questo?

Cosa non ho detto di lirico e romantico, anche e sopratutto nei confronti di persone che non ho amato.

Sono triste.

La twin tower continua a bruciare.

Quando va via il segnale la smette.

Non crolla.

Non lo so.

Io non sono piu' umano.

Non so.

Nella notte c'è il vento

e chissà perchè dev'essere lui a portare i nostri baci all'amata.

E' un gioco.

Nella notte io sono solo.

Anche con te io sono solo.

Io se ti accarezzo non sono piu' solo.

E' inutile dire altro.

Mi hai dato la chance di sentire il calore, il sapore struggente di una vita.

Non è vero che sono il nulla.

Ma io, bho ste metafore, ma a che servono?

Dove sei adesso?

Dove sono io?

Che ne sarà di noi?

Non riesco ad andare oltre.

Le poesie non riescono piu' bene a chi ama.

Cosa ho perso?

La tua piccola creatura l'hai chiamata.

E' venuta con te.

Fare i duri....

Il cuore può battere inaspettatamente.

Il cuore fa quello che gli pare.

Non c'è un finale, ma incomincio a ricordare, cose che sono successe in questa vita.

Cose stupide, banali.

Cose di tutti i giorni.

Incomincio a ricordare.

Accendo il televisore.

La twin tower sta crollando.

Il poeta butta via la penna.

Sono le sue mani a scrivere le sue poesie sul tuo viso.

Ora forse ricordo.

Forse.

Non siamo stati fortunati.

Si lo siamo stati.

Inutili le metafore, le spiegazioni.

Inutile tutto se non stare con te e basta.

Toccami il cuore.

Basta.

venerdì 9 aprile 2021

Alea iacta est

 Letteratura non di evasione.

Mi rendo conto che c'è un problema nel mio scrivere, io faccio tendenzialmente ''letteratura d'evasione'' quando probabilmente non è questo lo scopo dello scrivere.

Non ho piu' 15 anni in cui ognuno ha bisogno di un giullare catartico che esorcizzi i malesseri di un età che sarebbe la piu' bella, ma non lo è per la semplice ragione che non sappiamo cosa c'è dopo di quella.

E se lo avessimo saputo, avremo riso ben poco.

E non ci saremo divertiti.

I nostri amori erano solo i fuochi fatui dell'io bambino che moriva di fronte al suicidio chiamato ''realtà''.

E ci hanno illuminato.

E ci siamo scaldati.

E ci domandiamo dove sia finita quella fiamma.

Innamorarsi di una stronza...che lusso, un cuore che riesce a bruciare pure di fronte a un po' di brina sporca di fango e piscio di cane.

I neonati.

I neomorti, questo sono i giovani, quelli che uccidono il loro bambino interiore facendolo bruciare nella fiamma impura della supposta realtà.

Quanto sono prolisso.

Arriviamo al dunque.

Inde?

Smetto di fare letteratura di evasione e provo a prendere la letteratura per quello che dovrebbe essere, lo strumento per interpretare la supposta ''realtà''.

Primo uomo degno di stima.

Giulio Cesare.

Enucleiamo la sua storia, il suo insegnamento senza tanti risolini inutili, ''risus abundat labras stultorum''.

Chi è costui.

Scrive con uno stile coinciso.

A dire la verità è decisamente aiutato a scrivere e a pensare da una lingua degna di essere definita tale, il latino.

Ma a noi ce l'hanno fatto tradurre in un'età in cui non eravamo pronti a cogliere la grandezza di quell'uomo.

E per giunta traduzioni...

Incomplete.

Proviamo a tradurre meglio e a enucleare il primo dramma della modernità:''scriviamo, pensiamo e parliamo in una lingua volgare che per forza di cose ci porta ad essere inconcludenti.''

L'italiano ovvero il dialetto fiorentino è un dialetto come una altro, non ci sono motivazioni linguisticamente valide per ritenerlo superiore agli altri, tipo il napoletano, o il piemontese, o il veneto, o il siculo.

Al sardo si.

Non prendetevela con Mc cavallo per la natura triviale e inconcludente delle sue canzoni, è comunque una persona intelligente ma è limitato dal suo dialetto.

Se il fiorentino è stato nobilitato è per la semplice ragione che Dante pugnalato alle spalle dal covo di serpi fiorentine, ha reagito da Signore compiendo l'opera somma, in cui è riuscito a mandarli all'inferno, ma con grazia, stile e addirittura complessi significati esoterici a noi non del tutto noti.

Insomma Firenze lo ha maledetto e lui ha fatto al suo dialetto il suo più grande dono di sempre, un dono così gigante che lo ha nobilitato a tal punto da farlo uscire dal suo rango di gergo triviale, di fratelli coltelli di borgata.

E i linguisti si sono arresi di fronte a cotale impresa letteraria.

Il fiorentino è diventato la lingua della penisola italica grazie a Dante, ma è decisamente difettoso.

Sono persuaso che questo sia stato un grosso errore.

Mussolini era un maestro delle elementari, aveva una cultura appunto neanche da prima elementare.

E cosa ha fatto?

Ha forzato gli abitanti della penisola a parlare un dialetto loro estraneo, con somma confusione babelica.

Per giunta è stato talmente idiota da italianizzare toponimi che non hanno nulla di italiano.

Cormayeur, doveva essere Cormaiore.

Insomma un latino bastardo.

Questo è l'italiano al giorno d'oggi, sia in termini di lingua, sia in termini di personalità.

Gli italiani sono letteralmente ''latini bastardi'', altrochè brava gente.

Prava nel senso di Pravus, prigionieri.

Prigionieri di un dialetto volgare che non rende dignità alla loro stirpe, alle loro inclinazioni, e alla loro storia.

Sono categorico.

Lo so.

Infatti l'italiano non mi piace, preferisco il latino.

Che razza di critica è ''sei categorico?''

Parli come se avessi in mano la verità...mi dicono i maestri di scuola.

Io li boccio.

Rispondo:''Quid est veritas?''

Non c'è posto per gli equivoci in una lingua classica.

Gli italiani continuano a fraintendersi perché sono persi in una babele di dialetto confondente.

Farebbero meglio a parlare il loro piuttosto che imparare uno che gli è estraneo.

Ma solo se vogliono rimanere attaccati al loro fottuto campanile.

Il dialetto è volgare.

Punto.

Non permette la creazione di imperi, di affermazioni di verità nobili, o meno nobili, comunque inattaccabili e per questo viste come ''categoriche''.

Veniamo agli uomini veri, i probi viri, che non sono né uomini, né ominicchi, né quacquaracqua.

Sono altro.

Sono ''probi viri''.Punto.

Uomini provati.

Qualsiasi cosa facciano sono probi viri.

Prendiamo Muzio Scaevola.

Uno che fallisce nel tentare di accoltellare Porsenna il re nemico etrusco.(Firenze è nemica a prescindere dei probi viri).

Cosa fa?

Brucia la sua mano su una fiamma.

Non è possibile fare diverso.

Chi fallisce non può fare altro.

Solo così si salva.

Cosa vediamo noi ''latini bastardi''?

Un emo che si taglia?

Si anche.

Siamo confusi.

Cos'è Muzio Scaevola? Un giapponese della Yakuza prestato a Roma che si taglia il mignolo per salvare l'onore, e sopratutto, vedete quanto fa schifo il dialetto:''cosa sarebbe l'onore?Una cosa riservata ai ''mafiosi'' di ogni genere e stirpe?

Equivoci su equivoci.

Punti interrogativi malmessi, dubbi.

Il dubbio nasce sempre da una lingua bastarda, chi pensa e scrive in una lingua classica non ha posto per dubbi.

Cave canem non è attenti al cane, è cave canem, punto.

Ovvero una sintesi di infiniti concetti che noi siamo costretti a ripetere in tutte le loro possibili varianti ''dubbiose'' senza renderci conto che in una lingua classica anche il dubbio è azione, sintesi e massima di vita.

Cave canem può essere attento al cane proprio perchè è un cazzo di cane, e i cazzo di cani mordono a cazzo.

Cave canem potrebbe essere tradotto come ''attento ai cani'' ovvero a questi fedeli striscianti che appena manca il cibo saltano alla gola di chiunque.

O meglio mordono e non sanno neanche loro il perché.

E' per questo che dobbiamo fare attenzione.

Dai cani mi guardi iddio che dai lupi mi guardo io, potrebbe essere una sintesi azzeccata.

I cani credono di essere lupi.

I germani erano lupi.

E difatti i romani non ce l'hanno mai fatta con loro.

Il lupo ha una gerarchia ma non è un principio gerarchico assoluto ''orientale'', da cane insomma.

E difatti Hitler secondo me non era germanico, tantomeno ariano, era solo il cane pastore di un branco di pecore votato al macello.

I germani avevano un istituto sacro, il duello.

Il duello li ha forgiati.

Se il lupo alpha commetteva un infamità verso il lupo beta, il lupo beta aveva due scelte, sopportare oppure farsi gonfiare le carotidi ringhiare e sfidarlo.

I cani ringhiano verso gli estranei e non si rendono conto che il loro nemico è chi li tiene al guinzaglio.

Ringhiano nei confronti di loro stessi, della loro natura imbastardita.

I lupi ringhiano solo nei confronti del capo se commette infamità e nessun lupo si stupisce di questo.

Gli altri lupi maschi e femmine attendono.

Una volta ringhiato nei confronti del capo, il capo non puo' fare finta di niente, o licenziare il lupo beta.

Per licenziarlo deve batterlo.

Se è un vero lupo alpha batterà il lupo beta e gli mostrera' coi fatti che il suo ringhio era improprio, si era sopravvalutato.

Ma non lo ucciderà, una volta sconfitto gli concederà di andarsene e procacciarsi il cibo da solo.

Nulla di male a essere ''contro il sistema'' dicono i lupi ai cani.

O lo vincete e governate voi, o vi fate il vostro sistema per i cazzi vostri e vi procurate il cibo da soli.

Comodo ricevere la carne cacciata dagli altri e dire ''sono vegano''.

I lupi non fanno queste ''cagnate''.

Non c'è possibiltà di esistenza per i ''contro il sistema di professione'' o ci dici cosa fare comandando e noi eseguiamo e vediamo quanta carne si caccia, o te la cacci da solo.

''Tertium non datur''.

Dicono i probi viri.

Gli uomini provati.

I primi uomini degni di stima.

E noi siamo gli eterni terzi.

Quelli nè bianchi, nè neri.

I grigi.

I dubbiosi.

Quelli che ''bho''.

Tertium non datur.

Si vis pacem para bellum.

Tertium non datur.

E' per questo che ''Cartago delenda est''.

Mica per divertimento.

E noi che ce la prendiamo con Maometto perchè è l'unico onesto che invece di predicare il ''resentiment'' come dottrina, o l'autoannichilazione dice ''vi è prescritta la guerra anche se non vi piace.''

Ineccepibile.

Inaccettabile per dei latini bastardi che, parole di Churchill ''perdono le guerre come partite di calcio, e le partite di calcio come guerre.''

Materazzi il nostro cane maestro.

Provoca, provoca, provoca e l'arabo ti taglierà la gola, non c'è posto per i provocatori, se si sfodera la spada, non la si rimette nel fodero.

E tutti a prendersela con Zidane.

Ma un campione non fa queste cose...

No diciamo che un arabo vero non tira testate, ti taglia la gola se tu dici puttana alla sorella che ti ha allevato mentre stavi morendo di fame in un mondo molto piu' duro di quello di Materazzi, un mondo dove si muore di fame sul serio, e non in modo figurato.

I morti di fame sono morti sul serio.

Non gente obesa che campa con il reddito di cittadinanza.

I lupi sono allevati alla scuola della fame, i cani non la conoscono e si definiscono morti di fame quando il padrone non li porta a cagare dove vogliono loro.

Vedete che in una qualsiasi mentalità classica, e l'arabo è una lingua classica e i musulmani non sbagliano a volere che il corano sia imparato nella sua lingua originale, l'arabo classico, ogni possibile traduzione è tradimento.

Tradere.

Tradire.

Trade.

Stessa desinenza.

Se traduci tradisci.

Se tradisci vendi.

Sei un venduto.

Tertium non datur.

Cosa fanno i latini bastardi che anziché allevare i giovani lupacchiotti alla scuola delle lingue primigenie, quelle educate alla scuola della fame, li fanno tradurre il latino.

Poi alcuni vogliono abolirlo.

Ma abolire cosa?

Una lingua morta, o un popolo morto?

Abolisci l'italiano e serba il latino.

Il popolo morto è tutto intorno a noi.

Siamo anche noi, sopratutto noi.

Che poi ho sempre detestato questa lingua bastarda che ha bisogno di consonanti raddoppiate, quando se notate le lingue classiche non ne hanno.

Si dice soprattutto o sopratutto?

Si dice perché alla fine non si riesce a scrivere, e se non si riesce a scrivere non si può pensare.

Neron Kaesar.

Le lingue classiche ti lasciano libertà nelle vocali non nelle consonanti.

Le consonanti non possono e non devono esssere raddoppiate, le vocali possono essere messe a piacimento.

Il senso arriva.

Kaiser.

Cesare.

In verità nessun romano ha mai pronunciato ''cesare''.

Kaesar è profondo, è mistico, è primordiale, è la sintesi della sacralità del potere.

Cesare è equivoco.

Cesare è un nome da cane.

Gli ecclesiastici cristiani hanno rubato la k, al latino, per depredarlo del suo senso mistico assoluto, in grado di illuminare qualsiasi proposizione, avverbio, verbo, complemento oggetto.

Curiosamente per un certo periodo i lupacchiotti si sono riappropiati della k, e nei loro messaggini scrivevano xkè...

E i cani maestri abbaiavano per correggerli.

Troppa sintesi.

Consonanti inequivocabili.

Ma la q l'avete mai capita poi?

Che senso ha la q in italiano?

Perché compiacersi di dire soqquadro cn due q?

Ha senso una consonante che talvolta va ripetuta e oltretutto senza alterare nessun significato e senza parlare all'anima di chi ascolta?

Perduti in dei ''giuochi elementari''.

xké non gioki?

Vedi che si capisce meglio?

xkè giokare ha un altro senso.

Alea iacta est.

Il dado è tratto?

Quante volte?

Una sola?

Siete degli stolti.

Kaesar ha tratto il dado una sola volta ma l'ha giocato diverse.

Era un giocatore.

E sapeva giocare.

Sapeva che il senso del gioco non è nè partecipare nè vincere ma imparare.

Lui ha imparato dai dadi.

E' solo una giocata quella vincente.

Le altre sono tutte perdenti.

E' inutile fruire del linguaggio male.

Io ho fatto letteratura di evasione.

Ho tirato i dadi in diverse combinazioni.

Molti hanno riso, alcuni hanno gridato alla bestemmia, la maggior parte non se ne è curata.

Non poteva essere diverso.

La giocata giusta è una sola, il resto è noia.

Cesare giocava a dadi?

Ho l'impressione di si'.

Nel senso letterale del termine.

Lui interrogava i dadi sul da farsi.

Sapeva di essere in un universo aleatorio.

E che le uniche risposte giuste le riceveva dai dadi.

Si è chiesto varie volte quando varcare il rubicone.

Se lo è chiesto per tanti anni, ma non si è macerato nel dubbio.

Tirava i dadi.

Se non usciva la giusta combinazione si doveva stare al di qua del Rubicone.

Quando è arrivata la giusta combinazione volente o nolente doveva varcare il rubicone:

''Alea iacta est''.



Patient B. Silvio B. I più grandi comici di sempre

 Oggi purtroppo è arrivato un paziente che mi sta mettendo in difficoltà.

Ha una fibrillazione atriale a bassa penetranza, però nella notte è degenerata, ha una fibrillazione atriale completa assenza delle onde P, frequenza cardiaca tra i 100 e i 150 battiti per minuto.

Fin qui nulla di nuovo sotto il sole.

Ho provato il Seloken in bolo veloce, ma come mi aspettavo, ha solo rallentato, ho provato il lanoxin niente.

Ho provato l'amiodarone...

Niente.

Telefono al pronto e chiedo, sentite temo di sapere già la risposta ''ho un paziente anziano è del 36 riuscite a cardiovertirmelo elettricamente?''

''Noi te lo prendiamo anche ma poi qui in pronto che fa?Ce ne saranno almeno una trentina piu' giovani che sono messi peggio.''

''Ok va bene.''

Lo guardo...

E mo adesso...proprio tu mi devi crepare, proprio adesso, adesso che ti volevo...

votare.

Allora vado a svapare fuori e medito il da farsi.

''Ah che tristezza la vita, sono sempre stato un gran ritardatario, al lavoro arrivo puntuale, ma con la vita...

sempre in dannatissimo ritardo, sempre all'ultimo minuto.''

Poi lo svapo non mi basta piu', sto masticando amaro, questo paziente è un paziente che non voglio perdere, o meglio che vorrei votare, ho cominciato a stimarlo da poco, ho cominciato a rimpiangerlo da poco, sai, visti quelli prima, e visti quelli dopo questo qui, pur con tutti i suoi difetti forse, senza forse, era il migliore.

Torno con lui nella stanza, ha la maschera di Venturi e parla con difficoltà.

''Bho non so cosa provare, è ricco, è famoso, e mo' lo stanno scaricando tutti a farlo crepare qua.''

''Ci sono pazienti piu' giovani...''

''Ne dubito, io alla mia età sono decisamente piu' vecchio di lui.''

''Senta cavaliere le dispiace se uso la sua rubrica per contattare il suo medico personale?''

Non sente.

Urlo forte come col megafono nelle orecchie:

''Senta cavaliere le dispiace se uso la sua rubrica per contattare il suo medico personale?''

Non sente.

Minchia pure Berlusconi mi è diventato sordo.

Basta piglio il cellulare e cerco Zangrillo nella rubrica.

Guarda io sono professionale evito di guardare tutti i contatti in rubrica ma uno mi salta agli occhi Beppe Grillo.

''Ma come scusa, ma non aveva detto (anche con ragione) che sti qua sono buoni solo a pulire i cessi?''

Bho...

Cazzi suoi, io adesso devo tentare il tentabile.

Telefono a Zangrillo.

''''Pronto mi scusi il disturbo...parlo con il professor Zangrillo?''

A quel punto Silvio B si rianima improvvisamente e si toglie la Venturi, mi guarda.

Io gli dico ''vuole parlarci lei personalmente?''

Lui si schiarisce la voce e dice:

''Ecco che c'e' Zarrillo che anagrammato diventa arzillo''.

''Cosa?''

Non risponde e si mette a ridere.

''Ragazzo d'argento...di te mi fidai, tu pisci controvento...e ti bagnerai...''

''Senta cavaliere si metta sta cazzo di Venturi e la pianti, adesso non è il momento.''

Continua a cantare.

Zangrillo mi risponde al telefono.

''Pronto con chi sto parlando?''

''Con il dottor xy ,senta, abbia pazienza, ma la situazione è critica, mi sono permesso di disturbarla per correttezza professionale, sono schietto il suo paziente Silvio B è in condizioni critiche, tempo massimo 24 h e se non viene cardiovertito elettricamente ci lascia.''

''Le chiedo cortesemente se puo' essere trasferito al S Raffaele ha una fibrillazione atriale che sta peggiorando, ed il quadro emodinamico è instabile.''

Zangrillo ride:

''Ma quale fibrillazione atriale, e fibrillazione atriale, si sarà fatto il solito tiro di coca.''

''Come scusi?''

''Ma si ,ma non lo legge in cartella?''

''No ho letto tutta la cartella e non ho trovato niente di tutto ciò, anche se le dico che mi fido di lei, il paziente lo segue da molto piu' tempo ed effettivamente certe volte mi è parso...''

''Senta comunque qui c'è un quadro emodinamicamente instabile e che sia quel che sia qui non abbiamo gli strumenti per poterlo aiutare.''

''Puo' accettarlo al San Raffaele?''

Zangrillo.''Ma mi scusi dottor xy, ma tempo che arriva al S Raffaele e già bello che morto.''

''Ma mi scusi è ricco, usate elicotteri , fate qualcosa, non so.''

Zangrillo mi risponde con fare sardonico:'' se lo prenoti lei l'elicottero e poi ne riparliamo.''

''Cosa mi consiglia?''

Zangrillo:''Ah niente, non c'è proprio da fare niente, lei sta preoccupando per niente.''

''In che senso lei mi dice che tecnicamente non si puo' piu' fare nulla, sia chiaro...''

Zangrillo:''Ma che dice?Quello sta messo meglio di tutti noi, quello ci seppelisce tutti, guardi sarà la centesima volta che gli parte un aritmia dopo una riga di coca, e quello si diverte, ma si rilassi..''

''Quindi?''

Zangrillo:''Controlli nell'armadietto se c'è n'e' ancora un po'.''

''Cosa?''

Zangrillo:'' Controlli nell'armadietto se c'è ancora un po' di cocaina, generalmente gli rientravano le aritmie con un ulteriore tiro.''

Taccio.

Sono molto perplesso.

''Va bene mi fido di lei.''

Controllo nell'armadietto.

Nulla.

''Qui non c'è niente. Controllato dappertutto. Niente traccia di Cocaina.''

Zangrillo:''Senta ci sentiamo tra due settimane, io sono in vacanza.''

Riattacca.

Oh My God.

Ma che situazioni strambe.

Ma la vita è proprio una stramberia e la morte è peggio.

A un certo punto sento un urlo.

Grida orgasmicamente.

''Che succede?''

Lascio la stanza e vado a vedere che altro succede in questa sciagurata nottata.

Vado al letto 9, e vedo una paziente che conosco molto bene, una paziente che non diceva niente e non si alimentava da 20 giorni ed è li' che mi guarda con gli occhi vispi e la mascherina dentro la...

''Oh my God''

''Ma che cazzo succede stanotte?''

Si arrabbia l'infermiera.

Ma questa si sta masturbando con una mascherina ed il catetere.

''Ma per Dio che succede questa notte, ma cosa sta succedendo in sto reparto?''

Santissima trinità...

Padre figlio e Silvio Berlusconi.

Aspetta ma guarda...

Ha il the con della polverina dentro e lo sorseggia sempre piu' compiaciuta.

Se ne scioglie dentro e ride.

''Scusate ma chi c'era prima al letto 9?''

''Mi sembra Silvio B. ma non ne sarei tanto sicura, è arrivato qua col tampone negativo, ma poi l'abbiamo dovuto trasferire perchè si è positivizzato, però prima è successo anche a lei e c'era il signore del letto 3.''

''Ora mi è tutto piu' chiaro, o meglio, sono molto confuso ma forse ho capito.''

Cammino veloce verso la stanza di Silvio B. quando vedo passare un paziente che cammina sperso nel corridoio con una bustina di nylon con dentro della polverina bianca.

Mi ferma e mi dice ''senta, avevo una busta con dentro i calzini, e ho cercato nel mio armadietto ma non ci sono e c'era questa cosa qua, non so, penso sia zucchero, ma io sono diabetico quindi le assicuro, non è mia.

Mi aiuta a trovare i calzini? ho freddo ai piedi''

''Venga con me, credo di aver capito.''

Entro nella stanza e il paziente Silvio B non c'è piu' al suo letto.

Deglutisco.

''Senta mi dia la busta.''

Apro l'armadietto e ne tiro fuori un altra.

''Questi sono i suoi calzini?''

''Si grazie, lei è molto gentile, qua c'è una gran confusione.''

''Non lo dica a me.''

Basta questo è troppo.

Ora cazzio il cavaliere.

Dove s'è andato a infilare quel cialtrone?

Lo perdo di vista un minuto e mi sparisce.

Lo cerco per tutto il reparto non lo trovo.

A un certo punto vedo che dal cellulare di Silvio B. continuano ad arrivare messaggi.

Bibip.

Bibip.

Bibip.

Bibip!Bibip!Bibip!

Hai rotto il cazzo pure tu bibip, chi è che rompe a quest'ora?

Faccio per spegnere il cellulare.

Quando vedo la chat che ha ricevuto 46 messaggi.

Si chiama ''I più grandi comici di sempre.''

Apro la chat.

Oh my God!

Ma i partecipanti a questa chat, molti di questi in teoria sono morti.

''tre messaggi da Maurizio Mosca.''

''due di corrado guzzanti, di un umorismo scontato però...''fatti non foste a viver come imbuti...''

Maurizio Mosca va invece sempre sui suoi grandi classici: ''le bombe''.

''Moggi all'Inter.''

''Malesani al polo sud.''

''Draghi alla Germania.''

Rispondo alla chat:

''Tu a fare in culo.''

Escono un sacco di faccine sorridenti.

Mosca manda un vocale.

''Putin al cimitero, Silvio Berlusconi a Mosca.''

Nella chat Putin manda un video di un orso che barcolla ubriaco con una bottiglia di Vodka in mano con le auto che gli suonano il clacson e lui che cerca di offrire loro la Vodka, poi si sdraia su una Volvo e la schiaccia.

Sono molto confuso, un po' divertito ma non capisco.

Che è sta roba?

Entra Silvio Berlusconi, cammina tranquillo e mi dice.

''Mi consenta si faccia gli affari suoi, non faccia il comunista intrufolone che mette le cimici e fa fare intercettazioni ambientali ai magistrati amici suoi.''

Io gli lascio il cellulare.

''Si sente meglio, cavaliere?''

''Mai sentito meglio in vita mia.''

''Sono sopravvissuto ad una fibrillazione atriale di quelle che hanno ucciso l'orso russo.''

''Controlli pure e faccia il suo lavoro, poi mi lasci fare il mio, sono molto impegnato.''

''Prego cavaliere, si sdrai.''

Il cavaliere si sdraia e ausculto il cuore.

Batte piu' regolare di un orologio svizzero.

Faccio un ecg. e quella baracca di macchinetta, mi' non parte, marò che baracca...soldi alla sanità...

''Cavaliere li vede i soldi alla sanità?Li vede?C'è una macchinetta ECG degli anni 70 che non parte e mi lascia il messaggio inserire carta nel carrello come fosse una stampante...''

''Io l'ho già inserita venti volte ma non va...''

Silvio B:

''Ma di cosa si lamenta...lasci perdere...non ha una mentalità imprenditoriale...aspetti 30 secondi che faccio un app dal mio Smartphone che legge il segnale degli elettrodi.''

Lui tabana un po' sullo smartphone io sto per agganciare gli elettrodi allo smartphone, ma lui mi allontana...

''Ma non vede che questa app fa gli ecg wireless?''

''Ma mi consenta di lavorare perbacco...''

Io mi allontano lui schiaccia start e magicamente la baracca degli anni 70 parte e fa un ecg perfetto con tutte le derivazioni.

C'è anche un qr code alla fine del tracciato.

Impallidisco.

Lo inquadra con lo smartphone ed esce fuori pure il referto.

''Ritmo sinusale,onde p presenti, complessi qrs nella norma, asse elettrico deviato di 15 gradi''.

Taccio.

Lui prende il telefono e incomincia a telefonare a destra e manca, io rimango alla porta, col cuore gonfio di ammirazione.

''Cavaliere permette, vorrei solo dirle una cosa.''

Va bene dica ma poi mi lasci lavorare.

''Vede io sono un comunista pentito...''

Il cavaliere mi interrompe:

''Ma piantala che hai anche votato Forza Nuova.''

''Si è vero, ma era uno scherzo, l'ho votata solo perchè sapevo che nel mio comune a fare lo scrutinio c'era una signora ebrea e volevo giusto farle uno scherzetto, infatti c'ero anch'io a scrutinare e sai le risate quella è impallidita, è tutti la rassicuravano e dicevano:''adesso troveremo il fasista, il fasista, non ti preoccupare che lo troviamo chi è l'infiltrato fasista.''

Silvio Berlusconi stacca la chiamata.

Mi guarda serio.

''Io scherzavo quando dicevo, ma piantala che tu hai votato Forza Nuova...''

''L'hai fatto sul serio?''

''Si.''

''E anche se eri comunista hai votato forza nuova per fare uno scherzo?''

''Bhe direi che si, politicamente parlando ho votato veramente di tutto.''

''Tranne lei e adesso vorrei votarla.''

Berlusconi mi guarda e mi dice:

''C'è ben poco da votare tu sei il mio prossimo candidato.''

''Ti giro la chat ''i piu' grandi comici di sempre'', io di te mi fido, sei una persona seria.''






lunedì 5 aprile 2021

Foresta di Giada

 

Vieni

o foresta di giada,

io non posso

darti i fiori

del prato.

Tu non chiedermeli.

In sogno

sarai protetta

dal fato.

Vieni o serpe

delle acque immote,

il mio mantello

sente la tua melodia,

ma non ricorda

le note.

Vieni

o dio ubriaco,

ti ho dato

il senso

e il bastone 

di vimini

si e' intrecciato.

Vieni

o risata

d'argento,

il liuto

del fiume

canta contento.

Le ciglia

non le puoi sentire?

Non cogliere

frutti prematuri

ora il tempo

del fiore lieto,

della ricchezza

non fare conto,

e' un tempio

senza muri.

Io ti vorrei

nutrire

come le altre creature,

nutrire

dell'acqua

del pozzo

fra le radure.

Esso attinge

alla corrente

del mulino,

tu non credere

ai presagi

li macinera' il destino.

Primavera

 O Draghi del cielo

Cavalcate

Fra le gocce di rugiada,

Mentre il rivo

Intona un canto

Sotto il ponte

Lungo la strada.

O destrieri del tuono

E' inutile chiedere

Nessun perdono.

Questo cane di paglia

Incendiate 

Ma esso non è divino

La lieve pioggia

E' la bocca che lo bacia

Se lui

Ascolta 

I rami di acacia.

Non farti intirizzire.

Mio guerriero

Bambino.

Il primo vagito

E' chiedere lumi

Del destino.

I cavalieri elettrici

Corrono per le praterie 

Azzurro rosa e violetto,

I rami sono confusi

Ma il disegno e' perfetto.

Portate

I miei lamenti

All' imperatore del cielo.

O uomini scontenti,

I fiori sono gentili

Anche dopo

Il freddo il bianco e il gelo.

Voi eravate con me

Non nella Gloria

E nell' alloro

Voi eravate con me

Ed io sono uno di loro.

Il destino e' già scritto

Il destino non esiste

Tu leggi quel che vuoi

Ma smettila di essere

Triste.

O lampreda del cielo

Sei uscito dalla polla. 

O Draghi di fuoco,

L'uomo nobile

E' vento

Sfugge alla folla.

E il canto di un rivo

E' la cosa più grata

Al cielo.

Tu canta mio poeta

Noi ti ascoltiamo,

Noi siamo i fiori

Tu solo non recidere

Il nostro stelo.

Non essere crudele

Segui il tuono

Rimbomba dimesso

Ma la tempesta

Arrivera' lo stesso

La tua bocca riarsa

Noi il sorso piu' fresco.

domenica 4 aprile 2021

Ardet nec Consumator, buona Pasqua fratelli e sorelle

 Carissimi 4 gatti lettori, ecco la mia umile ambiziosa riflessione, la mia chiave per cercare di aprire la serratura dell' enigma umano.

Lo so parto sempre dall'inizio, da molto indietro rispetto ad Adamo ed Eva, ma questo è una virtu' o un vizio?

In principio su questo pianeta erano gli organismi fermentanti, si partiva da composti a piu' bassa entropia, per portarsi a composti a piu' alta entropia e liberare energia.

Ed in effetti questo è il principio cardine, non tanto della chimica, quanto proprio dell'universo.

Si chiama termodinamica ed entropia.

Ma a un certo punto partì una rivoluzione, qualche giocherellone introdusse un bug nel sistema di un universo destinato a brillare come un fuoco fatuo evanescente per spegnersi in seno al gorgogliare del sultano del nulla.

Il grande cimitero degli universi entropici.

A un certo punto si è creato qualcosa di geniale che avrebbe potuto non più liberare, ma immagazzinare l'energia e l'ordine che derivava dallo scadimento entropico di quelle poche molecole ''ordinate'' che esistevano nell'universo, metano, alcool, zuccheri ecc...

Questo qualcosa lo chiamiamo Vita.

E questo qualcosa, è indubbiamente geniale è la cellula tumorale che metastatizzerà l'intero universo, mangiandoselo in un solo boccone, per inglobare l'ordine mentre lo distrugge.

Un meraviglioso meccanismo che accumula dentro di sè tutta la luce, l'energia dei soli che si spegnevano, perchè non fossero solo fuochi fatui nel grande cimitero cosmico.

Ma a qualcuno questa cosa non è piaciuta e si è innescata la piu' grande battaglia mai esistita.

In principio esistevano le cellule fermentanti, che utilizzava l'entropia delle reazioni chimiche per accumularne l'ordine al loro interno.

E tutto questo andava bene, perchè come noi sappiamo, l'energia chimica è ben poca cosa rispetto a quella nucleare.

Queste cellule fermentanti erano appunto solo cellule, cellule separate che lanciavano una guerriglia strisciante al Signore del caos.

Le loro fermentazioni erano piccoli kalashnhikov con cui costoro facevano prigioniero l'ordine di qualche molecolina.

E poi un giorno la vita si arrese  all'evidenza dei fatti, questa guerriglia strisciante, non faceva che prigioniera una frazione talmente infinitesimale dell'ordine e dell'energia del cosmo che era fine a se' stessa, questi apparentemente stupidi batteri fermentanti, si sono arresi ad una consapevolezza da cui non è mai stato neanche consapevole l'uomo.

Si erano resi conto di essere dei donchisciotte, combattevano contro i mulini a vento, la loro supposta guerra era ''futile'' e destinata al nulla che stavano combattendo.

E allora chiesero aiuto al cloroplasto Sancho Panza che gli indicò il sole e...

Bom andava pigiato il bottone nucleare.

Bisognava immagazzinare energia anche se con mezzi chimici da una fonte di energia nucleare.

E così nacque la fotosintesi clorofilliana.

Ma in realtà loro sapevano che nel momento in cui sganciavano l'atomica della clorofilla, quest'atomica avrebbe potuto vincere la guerra, ma poi si sarebbero dovuti confrontare e cercare di resistere al suo fallout radioattivo.

E questo fallout, scusatemi la natura un po' incompleta di qualsiasi tipo di metafora, era l'ossigeno.

E difatti gli dei del caos non solo lo lasciarono lì da solo a danneggiare con la sua natura naturalmente ''entropizzante'' le cellule della vita.

Organizzarono squadroni di SS per sterminare i rivoltosi.

Questi o SS igeni erano i mitocondri.

Essi erano i carri armati che traevano energia dall'ossigeno e con essa penetrarono nella Stalingrado della vita.

Ma la vita fu intelligente, come l'armata Rossa, non solo si lasciò bombardare dai radicali liberi perchè ne rimanesse solo macerie, ma li fece entrare dentro la propria stessa città bombardata e già rasata al suolo.

Il soldato tedesco non arretra mai disse un tale, quando il generale Von Paulus gli fece presente che la sesta armata della Wermacht non doveva cadere nella trappola dei generali sovietici e che non bisognava entrare dentro Stalingrado.

Se no la guerra era perduta.

Vedete, Stalin era superiore a Hitler, cosi' come le cellule fermentanti sono superiori ai mitocondri e ai loro o SS igeni.

Perchè Stalin adottava questa strategia.

Fucilare chiunque tentasse di salvarsi la vita scappando e disertando, (Non vi ricorda una certa ''apoptosi''?) ma al tempo stesso lasciare che la guerra la facessero i generali, un dittatore deve essere feroce nei confronti dei soldati, non dei generali, i generali vanno lasciati fare, sono loro che sanno fare la guerra, e credetemi la guerra è tutto il contrario di quanto si pensa, non è rabbia e furore esponenziale della supposta ''bestia umana'' ma logica e calcolo e freddezza, anche e soprattutto nelle circostanze piu' estreme.

Ed eccoci qua noi che crediamo di essere la grazia e l'armonia dell'universo e siamo invece il teatro della sua Stalingrado.

Ed ecco la guerriglia strisciante fra le macerie delle vita, una qualche cellula immunitaria lancia una molotov contro il carroarmato dell'ossigeno, un anticorpo contro una qualche molecola del carroarmato mitocondrio, che ne so un anticorpo anti-cardiolipina contro la sua impenetrabile corazza, la membrana mitocondriale, ma falliscono perchè tanto sapete qual è il cannone del mitocondrio, si chiama dolore, tu mi lanci una molotov di anticorpo anticardiolipina e io do ordine alla Wermacht di fare rappresaglia, quell'organismo dev'essere mitragliato di ''dolore''.

E parlano di patologie autoimmuni, ma io vedo guerriglia e rappresaglia.

Ma alfine la nostra Armata Rossa puo' sconfiggere la Wermacht con qualche molotov?

No.

E allora arriva il ''genio militare'' dell'Armata Rossa e crea una nuova arma per sconfiggere il nemico, la ''Katiuscia''.

Definiremo la nostra ''katiuscia'' fermo restante i limiti della metafora storico-biologica facendoci aiutare da un aiutante negletto e inaspettato:

''La katyuscia è il fuoco sacro, il fuoco che non brucia.''

Sapete, noi siamo cattolici, ed il papa e le sue ''famiglie cristiane'' ci tengono ben nascosto il piu' grande dei miracoli, quello che purtroppo per loro, viene officiato dai patriarchi ortodossi.

Il miracolo del fuoco sacro che viene celebrato nella Chiesa del santo sepolcro a Gerusalemme il sabato santo, dove chi crede, crede sia avvenuto il piu' grande dei miracoli, la resurrezione dalla morte di un tale chiamato Gesu' Cristo.

E cosa succede? (io ci credo, perchè ho visto diversi filmati e questo miracolo mi pare l'unico reale della Cristianità che sia tale fra le tante volgari scempiaggini di chi tenta di attirare l'attenzione su di se' con stimmate e madonne varie ed eventuali).

Succede che il patriarca ortodosso dopo essere stato perquisito dalle autorità di chi ha in mano in quel momento il potere militare della Terra Santa, un tempo gli ottomani, adesso gli israeliani, per vedere se ha con sè accendini, o ogni qual sorta di strumenti per ignire le 33 candele con cui entra nel Santo Sepolcro.

Sapete c'è qualcosa di molto curioso in tutto questo.

Ottomani ed Israeliani sono i rappresentanti delle due altri fedi monoteistiche, e non credo che siano contenti di lasciare accadere un miracolo che dà credito al Cristianesimo, e non all'Islam, nè all'Ebraismo.

Oltretutto alle autorità, prima islamiche, ora ebraiche viene permesso di ispezionare il Santo Sepolcro per cercare di vedere se in questo miracolo c'è un trucco.

E non l'hanno mai trovato.

Purtroppo per loro, il fuoco sacro non brucia nè sulla testa di Maometto come viene spesso raffigurato dai suoi seguaci, e nemmeno piu' nel roveto sacro dei discendenti di Mosè.

Perchè già allora quando Iddio decise di manifestarsi lo fece tramite un fuoco che ''ardeva'' ma non consumava il rovo.

E allora lui si prostrò a piedi nudi di fronte all'Iddio.

Ardet nec consumator.

E' il motto dell'araba fenice, colei che risorge sempre dalle sue ceneri.

Ritorniamo a ciò che succede nel santo sepolcro, in questa complessa metafora storico-biologica-teologica.

All'interno del Santo Sepolcro il patriarca recita alcune preghiere ed ecco che si sviluppa una luce, e lui ignisce le candele di quella luce, di quel fuoco sacro.

E le porta fuori le 33 candele, fiero e orgoglioso di avere il testimone della fiamma che aveva visto Mosè, lui, il patriarca della ''Orthodoxa'', la ''retta dottrina'', non un cattolico, non un copto, non un armeno, non un islamico, non un ebreo.

E con quella strana fiamma accende le candele dei pellegrini che sono gremiti all'inverosimile per averla quella magnifica e straordinaria luce.

Se vi documentate la tradizione dice che quel fuoco, qualsiasi tipo di candela tocchi, non brucia, ma solo per 33 minuti.

Youtube è pieno di filmati di pellegrini che si divertono a giocare con la fiamma sacra, tentando di dare fuoco alla barba, ai vestiti, a sè stessi, alla propria mano come dei Muzio Scaevola increduli, che volevano bruciare la loro mano perchè aveva peccato, ma quella fiamma scalda e illumina, ma non brucia.

Vedete sono costretto a unire pezzi di ''realtà'' apparentemente lontanissimi per cercare di trovare un senso a questo enigma chiamato ''uomo''.

Se torniamo alla cellula, quindi nel cuore della vita, quale puo' essere la strategia di queste benedette cellule che cercano di trattenere in sè la luce mentre essa li brucierebbe volentieri.

Ecco questo è il punto, tutti i danni ossidativi del mitocondrio, tutte le sue azioni per danneggiare e sconfiggere i templari dell'ordine cosmico devono essergli ritorti contro.

Nel santo sepolcro della cellula accade tutti giorni un miracolo, le cellule stanno tentando di raffinare la fiamma piu' pura, quella che scalda e produce calore, quella che fa luce, ma non brucia.

Ardec nec consumator, questo è il motto dei templari della luce, biologica o in qualsiasi altra forma.

Buona Pasqua, fratelli.

giovedì 1 aprile 2021

Il dado foderato

Giovedi 1 Aprile 2021

Dalla rubrica, ''il polemico a prescindere.''

''Polemica quantistica''


 C'era un gatto sfortunato...

Un gatto negletto...

Dicevano i burloni....

L'umorismo è sempre il fattore confondente.

Un vivisettore cattivo, aveva deciso di cercare di capire se era un vivisettore, se veramente avesse senso parlare di vivisezione con determinati gatti, precisi, o meglio indeterminati.

La domanda delle domande, ma io sono un vivisettore cattivo, reo di ricevere manifestazioni di protesta da parte degli amanti degli animali indeterminati, se io metto un gatto dentro un barattolo e anzichè bruciargli i neuroni con qualche aggeggio come farebbero tutti gli altri vivisettori,  brucio i miei a rispondere una domanda del cazzo?

Ma tu caro indeterminatosettore, perchè non ti rendi conto che a essere sezionato è il tuo cervello?

Esiste forse una scissione fra la vita e la morte chiedevano i virusettori?

Oh povero gatto, gridavano i burloni, che non sapevano che in verità c'era un povero cervello.

Un cervello miserabile, che ha scelto di stare in una scatola cranica.

E tutti i gatti passano e non lo osservano di certo, e allora lui rimane nel dubbio, i miei gatti non mi hanno mai osservato, a meno che non gli dia del cibo, mi osservano solo se dò loro del cibo...

Oppure i gatti sono come me, un povero cervello indeterminato che sta implorando  persino a un povero gatto dentro un barattolo di dirgli se lui esisteva o meno, dentro una scatola cranica.

Ma eccomi qua io povero cervello chiuso in una scatola cranica quando i fotoni arrivano, arrivano ai miei occhi, e dunque esisto o meno?

Caro Schroedinger.

Non mi stupisco che i popoli latini non abbiano partecipato a quella grossa sega mentale della meccanica quantistica.

Noi amiamo i gatti.

Punto.

Perché sono come noi.

Quindi sappiamo che se io faccio una domanda del cazzo del genere a un povero gatto dentro un barattolo lui mi guarderà senza dire nessun miao, senza bisogno che io veda i suoi occhi con i miei, come a dire: ma senti meccanico quantistico, ma non è che hai bisogno di una revisione delle rotelle quantistiche del tuo cervello?

Ma che cazzo me ne frega del decadimento di una particella di uranio, se non la posso mangiare, anche perchè poi la vomiterei tipo l'erba gatta?

Ma io sovente mangio cose inutili, ma poi le vomito, non puoi fare come me?

Perchè invece di fare come Einstein che cerca di entrare nella mente di Dio e ci riesce pure, tu non riesci nemmeno a entrare nella testa di un gatto?

E pretendi che lui ti entri nella tua a risolverti i tuoi dilemmi?

Ma il gatto in fondo cambierà espressione e guarderà da un altra parte anche se è chiuso in un barattolo, si sa che i gatti hanno un sesto senso e cacciano i topi anche se chiusi in un barattolo.

Perchè non sono chiusi nella loro testa.

Ma poi il gatto ritornerà a guardarti, perchè in effetti si lui è in grado di guardare nella tua testa e ti parla con gli occhi anche senza dirti miao.

Per la semplice ragione che anche se è chiuso in un barattolo, lui è talmente sottile da non dire miao e risolverti un dubbio che non esiste.

Il gatto dentro il barattolo non risolve dubbi inesistenti miagolando dentro il barattolo e facendoti presente che esiste anche se non lo vedi.

E che ha fame.

Lui se ne sta zitto e sonnecchia, è questa la sua indeterminazione, non si vuole fare notare, perchè come io predo il topo, potrebbe passare che ne so un cinese e aprire il barattolo e farmi diventare involtino primavera.

Siamo tutti prede e predatori.

E il gatto lo sa.

E' questa la sua unica indeterminazione, è sia preda che predatore.

Ma poi in fondo il gatto umano ti risponderà guardandoti negli occhi e ti dirà:

''Certo che siamo caduti proprio in basso eh, vertice del pensiero, ma hai mai letto Protagora che ti dice che il criterio della verità è l'utile?

Se tu mi chiudi in un barattolo con una particella di uranio ed è l'unica cosa da mangiare, io la mangerò e poi la vomiterò.

Tu non puoi fare lo stesso con i tuoi dubbi?

Ha senso un dado foderato?

Magari con altri numeri?

Non conosci il rasoio di Occam che ti dice che ''entia non sunt multiplicanda''?

Ma te le deve dire un gatto queste cose?

Ma siamo caduti così in basso?

Caro Schroedinger indeterminato.

Fatti furbo.

Batteri, uomini e dei? Tutti quanti sull'Enola gay

 C'era un pilota che amava tremendamente la sensazione meravigliosa di volare verso la stratosfera e quando faceva le missioni per bombardare si allontanava sempre dalla sua squadriglia perché non resisteva al fascino di volare sempre piu' in alto, e quando puntava verso la stratosfera aveva un brivido che gli correva lungo la schiena, e tutti quanti non capivano dove andava proprio perchè gli pareva impossibile che lui andasse così in alto con un semplice aereo da guerra.

Ma lui aveva una tecnica speciale, metteva il motore al massimo e prendeva la massima velocità raggiungibile, poi una volta raggiunta e lo stabiliva in un massimo di 3,5 minuti di osservazione, puntava a 35 gradi verso l'alto perchè aveva fatto diverse prove e aveva capito empiricamente che era 35 gradi la giusta inclinazione da far prendere al velivolo per arrivare alla massima altezza possibile.

Ripeteva questa operazione 35 volte.

Lo chiamavano Icaro, ma lui se ne fregava.

Sapeva che solo in pochi capiscono che il dramma di chi ama il sole è che salirà cosiì tanto per cercare di baciarlo che inevitabilmente avrà la testa fra le nuvole e i piedi non per terra.

Ma lui andava molto oltre le nuvole.

Era un tipo strambo e nessuno lo capiva, le bombe le lanciava a 9000 metri ma tanto a lui non gliene fregava niente della Terra e dei suoi abitanti lui compreso, la reputava uno splendido fermento lattico che orbitava intorno al Sole, al Sole, al Sole.

3 miliardi di abitanti, 7 miliardi, 100 miliardi di ''batteri'' che si fottano tutti con un po' di antibiotico, ma tanto non ce ne sarà bisogno quando avranno finito le risorse creperanno tutti senza antibiotico, dal momento che hanno un comportamento batterico finiranno come i batteri.

Ma a lui piaceva anche questo opale azzurro (non i suoi abitanti) e gli piaceva arrivare così in alto da vederne la curvatura e il cielo nero e persino le stelle in pieno giorno.

Era veramente un tipo strano, lui era una persona colta ed era affascinato da un faraone chiamato Akhenaton e credeva di essere la sua reincarnazione.

Akhenaton aveva stabilito un unico culto in Egitto diverso da quello di tutti gli altri non il culto del sole come si credeva ma il culto della manifestazione dell'energia universale di cui il Sole era il dispensatore sulla terra.

O meglio, per lui, lui era l'unico vero grande della storia delle religioni, Gesu' Cristo, bho,  lo hanno fatto nascere il giorno del solstizio d'inverno e allora chiamatelo Sole che cavolo, Buddha giocava a fare l'illuminato ma era semplicemente uno morto al buio più totale e quelli che lo seguono...''Oh my Sun'' diceva sempre quando pensava ai buddhisti...

Vabbè ma voi potete capire il brivido di prendere un B29 e portarlo fino a 35 mila metri?

Vedere il cielo nero e le stelle brillare e dico brillare fulgenti in pieno giorno in compagnia del sommo Dio sole?

E che poi la cosa più divertente era che lui poteva vedere la terra solo se virava di modo che l'aereo si inclinasse perché dal suo sedile di pilota se rimaneva in traiettoria rettilinea non la vedeva.

Con un unica eccezione, se faceva ruotare il velivolo di 180 gradi e rimaneva sospeso all'insù a penzoloni con la terra azzurra sotto di lui vista dall'alto con la sua curvatura appena accennata nella stratosfera e l'abisso nero ignoto ed il sole suo sovrano sopra di lui.

Gli piaceva farlo e ci riusciva persino e non lo diceva nessuno, lui si limitava a fare il suo dovere di sganciare un po' di fuoco sulla terra poi che se ne andassero a fanculo tutti quanti, a lui non sarebbe solo piaciuto morire come Icaro, lui non voleva solo che bruciassero le ali, voleva svanire nel fuoco del sole e rinascere in una nuova forma come l'araba fenice.

Un giorno gli dissero che lui aveva una missione ''speciale'' e pensarono così di liberarsi di questo strambo pilota che continuava ad andare verso la stratosfera e faceva sì il suo dovere di tirare i confetti in testa a quelli sotto, ma poi andava ad abbronzarsi a 35 mila metri d'altezza.

Lui se ne fregava di tutto e di tutti amava solo il Sole.

E gli dissero ''hai una missione speciale''.

E lui sorrise con due occhi gelidi e trasognati, non disse nulla.

''Ma che me ne frega dei vostri confetti speciali.. chi mai si dovrà sposare la' sotto per meritare una simile bomboniera speciale, batteri, siamo batteri.''

Ma io sono diverso, forse sono una pianta, un vegetale, un cloroplasto.''

Bene questa volta doveva volare da solo, da solo finalmente da solo.

Era un cinico sognatore, e guardava l'umanità con sommo disprezzo, tranne uno: Akhenaton.

Si mise a volare secondo la sua tecnica, sganciò la bomba e mandò a fanculo quelli sotto.

''Bomba speciale per bambino speciale, si vede che dovevate essere invasi dai mongoli, o meglio siete dei mongoli dei ''bambini speciali'' morirete con una katana nel cuore, poveri i miei ''bambini speciali''.

''Sentirete il vero Kami Kaze (vento divino).''

Li sfotteva sogghignando dall'alto senza per altro  pensare che il suo destino sarebbe stato diverso dal loro.

Almeno lui ne era consapevole.

O così credeva.

''Ma si chi credete di prendere in giro? Ma che sono mica deficiente, questi mi hanno preso per Icaro, ma io sono un Icaro ben diverso adesso lo so ho sganciato un confetto ''speciale'' che farà fuori noi tutti bambini speciali, questi sono solo degli stronzi, io sono uno stronzo e quelli sotto pure, ma che cazzo me ne frega di vivere, io me ne fotto della morte, mi sa che si libereranno di me e di qualche milione di altri stronzi come me.

''Dai facciamo jackpot elimianiamoci tutti, io e voi così non facciamo discriminazioni, dai ''illuminati'' bonzi finalmente vedrete la luce che farà strage di stronzi.''

Ma poi aveva un anima strana quel ''cinico'', dentro di sè nel profondo del suo cuore colse la tragedia dell'uomo, che pi§' crede di illuminarsi, piu§ diventa solo un bruciato.

Ma mio Dio, Mio Sole perché mi hai abbandonato?

Perché ti dovrò vedere l'ultima volta e per giunta nel momento migliore, cioè adesso che risplendi nell'oriente e ucciderai pure figli del Sol Levante?

Non sei tu a farlo, e nemmeno io, sono quegli stronzi, sfottono pure sottilmente i figli dell'oriente.

Si vede che saranno destinati a tramontare entro breve questi figli di puttana occidentali.

Pianse.

''Elios, Elios lamà sabachtani''

Si portò verso il sole dell'oriente tentò di raggiungere l'altitudine massima ma poteva galleggiare solo a...

36 mila metri.

Oddio si chiese.

Qua c'è qualcosa di strano.

Nel momento in cui pensò ''c'è qualcosa di strano''.

Si illumino'.

Sotto di lui.

Vide un bagliore meraviglioso che faceva invidia a quel cavolo di sole, anzi proprio non c'era confronto.

Non era solo d'oro, era anche di tutti i colori ,del violetto, del giallo, del verde, del rosso, del blu e persino dell'indaco, il cosiddetto colore cosiddetto immaginario.

Ne fu meravigliato e tentò di ribaltare di 180 gradi  il suo velivolo.

Ma fu troppo tardi, il bagliore si spense.

E lui vide solo una mostruosa onda d'urto che si espanse circolarmente a perdita d'occhio fino all'orizzonte che poteva osservare.

L'onda d'urto si espanse circolarmente sino a investire seppure impercettibilmente tutta la terra.

Un barattolo in bilico su una mensola in Inghilterra cascò e una goccia di Penicillium sporidium cadde in una coltura di Streptococchi.

Quando arrivo Fleming ne fu incuriosito e lavorò a capire quale fosse la molecola che aveva fatto strage di streptococchi e gli diede un nome:

Penicillina.

Salvò centinaia di milioni di vite umane con quella molecola.

Ma ci fu un uomo purtroppo in cielo, troppo in cielo che non seppe mai tutto questo.

E anzi smise di essere un cinico idiota innamorato di una stella solitaria, che aveva abbandonato l'umanità a quel crudele destino. 

E pronunciò le fatidiche parole ''My God, my God, what I have done.''

Incominciò a essere credente in Cristo e a confessarsi presso centinaia di preti.

Ma le loro assoluzioni non lo lavarono mai dal suo senso di colpa.

Non aveva letto l'I ching sennò avrebbe capito.

Il 35 e il 36.

Il sole sopra la terra, e il sole sotto, purtroppo è solo una questione di punti di vista.

Disse :'' anch'io credevo di essere un illuminato e invece sono solo un bruciato''

Si sparò in testa.

Finì all'inferno e...

Fu salvato.

Li finalmente vide la luce.