sabato 17 febbraio 2024

Realtà

Nel mare è la vita
nel mare è la morte,
le solitudini si incontrano
solo
per ritornare
negli abissi
dalle quali
son sorte.







martedì 9 gennaio 2024

L'anticristo 2.0, l'idolo Cecchettin

 L'imperativo categorico kantiano mi impone di fornire un ulteriore parere sulla gestione mediatica del caso Cecchettin.

Anche se si sta smontando il caso, proprio perché si sta smontando il caso.

Mi permetto di dire che questo pezzo è rivolto più agli ''interni'' della questione maschile, già avvezzi alle controargomentazioni alla vulgata femminista che non a visitatori casuali curiosi, non pratichi delle nostre controargomentazioni.

Io do per acquisito la controargomentazione che l'omicidio di Giulia Cecchettin NON è un qualche prodotto di una costruzione culturale collettiva chiamata ''patriarcato'', così come do per acquisito che non sussiste alcun trend di incremento di omicidi di donne da parte di uomini, né insomma per andare sintetici ritengo regga tutto il discorso pronunciato dai familiari della stessa assassinata urbi et orbi.

Il punto è questo:

La sua interpretazione.

Diceva un tale che mi duole citare, dal nome di Federico Nietszche diceva che ''non esistono fatti, ma solo interpretazioni'' e quando la gente pretende di parlare di ''fatti'' o peggio ancora di ''numeri'' o è perché sono in campagna elettorale (''fatti non parole''), o è perché hanno una cattedra da qualche parte, o semplicemente non accettano un contraddittorio o tutti e tre insieme.

Fatti una sega.

Nel senso proprio del termine.

Magari ragioni meglio.

Allora, tutto questo preambolo per dire cosa?

Che il signor Federico Nietzsche va quantomeno citato per comprendere che comunque in sostanza codesta predica ''femminista antipatriarcato'' Urbi et Orbi in seguito all'omicidio Cecchettin, pure in diretta papale da Fabio Fazio non è semplicemente ''ideologia''.

Magari lo fosse.

Le ideologie hanno una base collettivistica cui piace coinvolgere il ventre vuoto della gente parlando di nobili ideali, sono una creatura novecentesca e sembrano rimanere confinate li.

No signori questa roba è religione.

E' la nuova religione.

Tolta la D maiuscola a dio, codesti hanno pensato bene di metterla alla Donna.

E così ci siam capiti.

Tutta la retorica del femminicidio è' una replica in salsa moderna della passione e morte di Cristo.

Il Satana maschio prova a inficiare la venuta in terra del regno perfetto dei cieli in terra della ''parità'' della ''liberazione sessuale'', della manfrina LGBTQI e dunque la prende e le pianta dei chiodi nella carne e la ammazza.

Ma lei tramite il suo sangue compie la sua vittoria, in fondo...

Quale prova più evidente della tua ''invidia'' o satana maschio?

E Federico Nietzsche ebbe a dire che ''il sangue è un pessimo testimone della verità''.

Tutta la retorica del femminicidio è una trasposizione della passione di Cristo in chiave moderna fruibile dalle trasmissioni che parlano di cronaca nera.

Il sangue.

Io noto anche una crescente propensione ''religiosa'' di zelo di molti uomini nei confronti di questo nuovo oggetto di culto ''la Donna'', che ha qualche lieve precedente nel dolce stil novo di Dante, ma che adesso sta prendendo delle dimensioni di ''sostituzione'' della vecchia religione con la nuova.

L'uomo moderno fatica a credere in Dio.

Ed è complicato che noi ci crediamo nel senso proprio delle antiche religioni monoteistiche.

Il vuoto di religioni e ideologie che si è creato, nella nuova koinè anglo-social-internettiana tenta di creare nuove strutture religiose sulla base di quelle vecchie.

Io non sto in tutto ciò ''attaccando'' il Cristianesimo, o sostenendo che la sua matrice sia indecentemente negativa come Nietzsche però se siamo moderni e vogliamo esserlo sul serio dobbiamo esserlo sul serio.

La degenerazione social tv mediatica sta producendo nuovi idoli, e nuove religioni, nuovi preti, nuovi papi, nuovi martiri e nuovi dogmi.

Con questo concludo come ''postilla ulteriore''.

sabato 16 dicembre 2023

Contro la neolingua: parla come mangi!Zitti webeti!

 Italia 2023

Proliferano tutta una serie di nuovi termini atti a definire la realtà moderna.

Le riviste pazientemente ce li spiegano e passano in rassegna.

Ghosting, gaslithing , sexbombing, benching, sexting, manspreading.

Cosa vogliono dire?

Che il vostro interlocutore che li usa  è un idiota.

E basta.

Il linguaggio dovrebbe essere un punteruolo, un escavatore per tentare di penetrare in quella cosa misteriosa chiamata realtà. 

Inutilmente i linguisti se interpellati ci spiegano che non c'è nulla di male nel prestito anglosassone il linguaggio è una  cosa fluida e si evolve.

Già. 

Non c'è nulla di male nel prestito anglosassone. 

Sono d'accordo. 

C'e' invece qualcosa di molto negativo nella neolingua anglosassone concepita come categoria internettiana.

Il linguaggio così utilizzato, questi neologismi sono solo scatole di cartone in cui infilare tutta la realtà.

Chi sono quelli che usano questi termini?

Gli straccioni del pensiero.

I barboni del raziocinio.

Ma cosa diamine ti inventi il ghosting?

Si, i social hanno reso più dura la realtà. 

Anche una volta ci si lasciava però ora whatsapp acuisce la ferita.

Si, non risponde su whatsapp.

Va bene.

È ghosting?

 C'è un problema.

La scatola di cartone del termine.

Cosa vuol dire ghosting?

È implicito: ha un accezione negativa.

Ma...

Specifico, se una sconosciuta dopo due giorni di conversazione amabile su Tinder sparisce... è frustrante...d'accordo.

Ma se a non rispondere è  la donna con cui avete condiviso dieci anni della vostra vita è la stessa   cosa?

Ha lo stesso valore di frustrazione, di sofferenza?

Ovvio che no.

È questo il problema di questi neologismi, sono scatole di cartone in cui ci sta l'oro e la merda assieme, non vogliono dire nulla perché si riferiscono ad una app, ad un comportamento su una chat, ma escludono la realtà al di fuori.

Ti lasci?

Vuol dire qualcosa.

È doloroso.

Ti ghosta....

Ok dopo 10 minuti di conversazione appena conosciuta su tinder sparisce.

Ok frustrante.

Frustrante l'app.

Il ghosting cos'è però? 

Puoi mettere sullo stesso piano la sconosciuta della roulette online con una donna che ci sei stato assieme 10 anni?

A quanto pare si.

Dopo 10 messaggi o 10 milioni se non risponde è ghosting, magie dell' alienazione tecnologica.

Scatole di cartone semantiche.

Sexbombing?

Cosa vuol dire?

Sexting?

Devo andare sul dizionario?

Ma che mi frega?

E continuano...

Il problema non è il prestito dall'inglese.

Il problema è l'impatto del web sulla psiche sopratutto spiace dirlo, degli stupidi o dei "nuovi intelligenti".

Sanno tutto. 

Google gli ha dato il beneficio di soddisfare la curiosità. 

Google ha rivestito la loro ignoranza di saccenza.

Non si rendono conto che la realtà è alquanto differente dalle "ricerchine".

Non percepiscono neanche il decadimento del motore di ricerca.

Perché non hanno una visione della realtà loro vera e propria.

La rete rischia di avere un impatto negativo sulla mente umana per vari motivi.

Classifica, incasella, inchioda a un termine, la pratica già di per sé negativa del pensiero classificativo trova su internet la sponda giusta per proliferare.

Credono di sapere...

Oh stupidi google formati...

Che bisogno c'è della realtà se tutto è sulla vostra "query" su google.

Non cerchi più la " verità là fuori " la cerchi su google.

O su chat gpt.

E i risultati quali sono?

Da " storico" di internet devo dire...

Un po' deludenti.

La prima internet quella dell' era presocial era intellettuale fino all' eccesso, puntigliosa nella punteggiatura, cesellata nell' italiano, dispotica nel presentarsi come autorità intellettuale e severissima con tutti.

Non ti bastava essere gnocca.

La Ferragni?

Uno tsunami di ignoranza di bella forma rivestito di like che ha distrutto la prima internet.

I like?

Ma la punteggiatura?

E lei? Lei chi è?

Lei non usa un  italiano corretto.

Impari la punteggiatura!

Erano gli anni migliori e più sperimentali di internet non c'erano byte a sufficienza per ospitare foto di te.

Poi l'ignominia e la barbarie social.

Facebook.

Instagram.

Tiktok.

Il video e l'immagine contro la parola.

E il Cristo logos viene crocefisso ad un meme idiota.

Webeti.

Ecco l'unico neologismo atto a definirli.

Webeti.

Sexbombing?

Ghosting?

Sexting?

Gaslighting?

Benching?

Resilienza?

Body shaming?

Sei un webete se usi queste parole.

Non significano:NULLA.

Significano solo che se parli così sei un idiota.


giovedì 14 dicembre 2023

La ''nuova'' strategia della tensione

 Commento la cronaca attuale.

Oramai si assiste a un isteria continua sul cosiddetto ''patriarcato'' in cui l'omicidio della Cecchettin da parte dell'ex convivente è diventato il leitmotiv per risaltare h24 una ''mattanza'' di donne ad opera del cosiddetto ''patriarcato''.

Sono stupito da questo ''ritorno alle origini''.

Dall'epoca Covid in cui ''nulla più sarà come prima'' si ritorna al caro vecchio giornalismo isterico in cui a spaventare non è più il ''virus'' ma i cari vecchi ''mostri di una volta''.

Dagli anni 90 in poi, complice il mutato clima economico e politico si va configurando una tipologia di giornalismo che estremizza, polarizza e crea ''emergenze percepite''.

Dimenticate dunque ambulanze e bombole di ossigeno, la sirena del funerale H24 per la Cecchettin è il chiodo nella bara dell'era Covid.

L'era covid è stata caratterizzata da questo fatto: un sistema mediatico che in precedenza creava stati di allarme nella popolazione e cercava di creare un senso di insicurezza permanente per fatti di cronaca singoli e non di certo nuovi , si ritrova per le mani un pericoloso virus che arriva dalla Cina.

Ovvio che scoppia il delirio.

Abituati a creare enfasi e tono di allarme sulla ''bomba d'acqua'' (alias temporale) di fronte  al virus prima, e alle bombe poi della guerra di Ucraina si crea uno stato di puro delirio nel sistema mediatico.

Ora si assiste al curioso fenomeno per cui a questa fase di ''allarme eccessivo ma giustificato'' si rientra nella fase di ''allarme eccessivo non giustificato creato ad arte''.

Per paradosso, sia la la pandemia, che la guerra in Ucraina hanno avuto le loro voci critiche.

Chi si opponeva ai lockdown, chi criticava la Nato.

Curioso che nei media tutto sommato manchi un popolo di ''no-fem'' da additare al pubblico ludibrio dopo i famigerati ''no-vax'' e i temibili ''pro-putin''.

Qualcuno prova a lanciare le pietre addosso agli inesistenti critici della teoria patriarcale e prova a dire:

''Guardate chi critica la tesi del patriarcato:''sono gli stessi che erano no-vax e pro-Putin''.

Una delle cose curiose è proprio questa: in questa fase di ''ritorno alla normalità '' in cui si torna a parlare di ''femminicidio'' e di ''bombe d'acqua'' al posto di virus e trincee, ma anche al posto di parlare delle bombe vere e proprie che comunque paradossalmente cadono ancora in Ucraina e Palestina, manca un Orsini anti-femminicidio.

Nei media occidentali si può finché criticare la Nato e le decisioni pandemiche, le tesi femministe evidentemente no.

Faccio notare alcune cose en passant, è già stato detto, è già visibile da tutti coloro che hanno un pò di sale in zucca che ''non c'è nessun reale incremento degli omicidi né di donne, né di uomini negli ultimi anni''.

Se noi guardiamo le cronache degli anni 70 e 80 notiamo come in Italia il tasso di omicidio vuoi per movente politico, vuoi per movente passionale, vuoi in generale era molto più alto.

La possibilità concreta di rimanere feriti o uccisi nell'Italia di allora era concreta.

L'Italia era in una fase di apice creativo, da zimbello delle nazioni sconfitte era diventata quinta potenza industriale e quello che faccio notare è che proprio mentre viveva il proprio apice creativo consumava stragi e violenze quotidiane ad un ritmo inconcepibile al giorno d'oggi.

In qualche modo creatività e violenza sono legate, nel momento in cui l'Italia era in pieno boom esplodevano le bombe piazzate da servizi segreti deviati ed esponenti di estrema destra, Moro veniva assassinato, la banda della Magliana imperversava, erano anni violenti e creativi.

Gli appassionati di cinema ricorderanno che in questa fase l'Italia ha prodotto quanto forse di più violento della storia del cinema da ''Cannibal Holocaust'' di Ruggero Deodati a tutta una serie di pellicole definite B-movie e scopiazzate dal peggiore Tarantino ''Buio Omega'', ''Nekromantik'' e quanto di più osceno e violento poteva essere immaginato.

Lo stesso Lucchino Visconti attuava una trama improponibile al giorno d'oggi nel suo capolavoro ''La caduta degli dei'' in cui il figlio gay e travestito rifiutato dalla sua famiglia borghese si vendica della madre stuprandola dopo aver aderito alla nascente ideologia nazista.

Tolleranza non prevista ne prevedibile al giorno d'oggi neanche per l'immaginazione in cui il massimo che possiamo ambire a pensare oggi sono le faccine ''insta'' della ferragni.

L'Italia è morta, la sua creatività anche, le stagioni della pistola facile e delle stragi di stato sono oramai dimenticate, con la sua creatività e vita è declinata anche la violenza.

A quanto pare se con un singolo episodio di cronaca nera si può ottenere lo stesso effetto che con una bomba, la stessa tensione, lo stesso stato di urgenza, gli stessi commenti da parte di presidente del consiglio ed istituzioni, perché piazzare una bomba con dispendio di energia e soldi?

È una nuova strategia della tensione in cui crei tensione e senso di urgente bisogno di leggi sicuritarie e liberticide senza neanche bisogno di piazzare bombe, ti basta di amplificare a dismisura un singolo fatto di cronaca nera presentandolo come “quotidianità “ e imbracciandolo come se fosse concepito da una organizzazione.

Basta la cronaca nera a creare emergenza, non esistono raptus ci dicono e dunque il maschio patriarca moderno è un novello spettro comunista con le debite differenze che le BR erano un organizzazione politica reale che uccideva e rivendicava ed esisteva, il ''patriarcato'' per contro che cos'è?

Una definizione fluida e plastica adattabile a qualsivoglia situazione e persona, non esistente né rivendicante, non omogenea, senza capi, senza mandanti, senza cattivi maestri.

Ma che può ugualmente spaventare e irreggimentare, tanto più che ne fai parte senza volerlo, senza aderire a nulla.

E così, il ''mostro Turetta'' ci viene sbattuto contro quasi a ricordarci che in fondo a qualcuno è andata peggio che peggio della solitudine, c'è la solitudine assassina del Turetta, e noi patriarchi immaginari del ventunesimo secolo rimpiangiamo insieme a Burioni, Crisanti e Bassetti i tempi del telecovid e del televirus, dei teletamponi,  ora che l'emergenza che non c'è ha definitivamente scalzato l'emergenza che c'era.

Come prima peggio di prima.


venerdì 17 novembre 2023

Epilogo

 La luce della luna fredda sui colli faceva da lanterna alle solitudini dei boschi.

La terra emanava un profumo repulsivo.

Si sentiva un sentore di morte, il lumino del santo al crocicchio nel crepuscolo sembrava fare da specchio buio al gelo della Luna.

Non c'erano seconde possibilità, le braccia avvolgenti dell'oscurità si protendevano ad abbracciare le viscere, gli alberi i boschi, gli animali che raspavano nella penombra a formare un sincizio con il lume del santino e ad aprire una porta nel mondo di Ade.

Non c'erano seconde possibilità.

La terra promanava una sensazione come se l'erba dovesse crescerti nelle viscere.

Da lontano un crepuscolo rosato ad occidente faceva l'occhiolino alla vita che moriva infiltrandosi nella terra.

Mi avvicinai al santino e vidi che era una strano santino, una strana statua che sembrava del tutto identica a me.

La luce cinerea della Luna la illuminava.

Vidi che aveva un dito che indicava ad un anfratto.

Provai ad avvicinarmi e vidi che era stretto, sentivo una attrazione.

Entrai nel pertugio illuminandolo con la luce del cellulare e vidi una meridiana sul soffitto.

Entrai in quell'oscurità e persi il senso del tempo, non capivo se procedeva avanti o indietro, c'era uno spazio nero in cui entrai, o meglio, lui entrò in me.

Sentii un senso strano, non di pace, ma neanche di inquietudine vidi la bellezza che sfioriva, vidi i petali dei fiori, solitari che si staccavano per entrare nella terra.

Sentii il mio stomaco avvolto in questa sensazione una umidità che mi permeava.

La luce della torcia del cellulare vagava nel pertugio che si apriva sempre di più.

Sentivo le membra sempre più rigide e a un certo punto cercai con forza di uscire, ma le mie membra diventavano sempre più rigide, mano a mano che mi avvicinavo all'uscita.

Via via che cercavo di uscire la terra mi entrava nelle viscere e mi sembrava di diventare di pietra fino a che mi fermai immobile con la mano con il dito che indicava l'apertura.

Mi resi conto che ero diventato la statua di pietra che avevo visto all'ingresso, guardai la luce fredda della Luna e sentì che l'abisso nero era diventato la mia pelle.

Guardai la caducità e compresi che i fiori si sentivano soli e io avrei dovuto fargli compagnia per l'eternità.

venerdì 27 ottobre 2023

La candela

 Il lenzuolo si stendeva ampio e da esso emergevano le mille forme.

Mille volti e lui li contemplava.

Nel lenzuolo il vento della notte si era infilato e faceva crescere le mille forme i mille volti.

Ogni volto emergeva e poi spariva.

Lui li vedeva mentre era seduto.

Mille volti, uno dopo l'altro, o insieme.

Il suo volto emerse e poi anche il corpo, sotto il lenzuolo la stava accarezzando e le mani da sotto il lenzuolo carezzavano lui.

Era lei che lo amava da sotto il lenzuolo, la sentiva, la carezzava e le sue mani carezzavano lui.

Ma lui prese il lenzuolo e tentò di scoprirla, per vedere che rimaneva più il nulla.

L'aria sotto il lenzuolo fuggì nel vento della notte.

La luce della Luna inseguiva le nubi ed egli le vide.

Il ricordo di lei si specchiava nella Luna.

Anche le altre mille forme erano sparite.

Ciònondimeno era in lui il ricordo.

O fuori di lui?

Già quando aveva lasciato il lenzuolo per terra le mani si protendevano ed altre forme si formavano.

E allora comprese, comprese che doveva dimenticare se voleva ritrovarla.

Mille forme e come avrebbe potuto riconoscerla senza il ricordo?

Un'immagine era il ricordo, o cosa, qualcosa che pulsava nel suo cuore, si diffondeva nelle sue arterie?

O la candela che brillava nella stanza e illuminava le forme? 

Il vento l'aveva portata via e già in un altra stanza si stava alzando la sua forma?

Ma per le colline e per i dirupi c'era solo il silenzioso benestare della notte.

I lupi danzavano e ululavano alla Luna.

Ricordavano anche loro.

E vide il sole in uno scrigno, e il sole si spense.

Sotto di lui le onde del mare si infrangevano nell'oscurità.

Afferrò il demone che giaceva nelle profondità del mare e non colse nulla.

Nella stanza sentì il passo morbido di una donna che soffiò sulla candela e la spense.

La dimenticò.

Solo allora nel buio la riconobbe.


venerdì 13 ottobre 2023

Una mela d'Ottobre

 Anche se l'amore è perduto

E si sa

Nulla sfugge al fato

E chi mi perdonerà?

Perdonami tu

Che leggi adesso

non sono capace di farlo

io stesso.

Di certo che mentre

La sera muore

Io mi chiedo che cos'è l'amore?

Potessi riavere il tempo passato

Io non l' avrei lasciata?

Tu ti senti

Un vero bambino

A non saper prendere 

Per buono il destino.

Tu non sai cogliere i fiori

D'estate

Perché ti penti

forse  che d'autunno 

Le mani son vuote?

E lasci il compito

A una poesia

Del tuo dolore

Mandarlo via.

Le stelle lontane

Son buone a far rime

Ma buono a nulla

E chi scavalca le cime

Poi torna indietro

Al passato.

Come se si potesse

cambiare il fato.

Come se il sole

 che la sera muore

Più non tornasse il mattino.

E tu ti senti un vero bambino

A non saper prendere

Per buono il destino.

Eppure questo è l'amore

Gli occhi son nuovi

Eppure son quelli

Sentirsi sul viso

I tuoi capelli,

Aver mangiato

d'autunno una mela

Ad ottobre.