lunedì 28 agosto 2017

L’ALBERO DELLA STREGA DI RHODE ISLAND


Ci sono luoghi in cui in pochi chilometri si concentrano decine di leggende, fenomeni paranormali, fatti storici misteriosi, misticismo e credenze. Uno dei più attivi in questo senso è Rhode Island.
Rhode Island è uno stato del New England, più piccolo della nostra Valle d’Aosta, ma incredibilmente pieno di misteri. Giusto per citarne uno c’è la città di Providence, dove Howard Phillips Lovecraft ha vissuto e ambientato gran parte dei suoi libri (creando un mondo di creature aliene e demoniache).
Ma Rhode Island è anche famoso per essere stato patria di vampiri e streghe, tanto che lo stesso Bram Stoker si ispirò ad alcuni fatti accaduti qui per il suo libro Dracula. Se i fenomeni di vampirismo oggi sono liquidati come isteria di massa dovuta alle epidemie di difterite e tubercolosi, per i casi di stregoneria diventa più difficile sminuirli come allucinazioni o invenzioni, anche perché pare che ancora oggi alcuni di quei casi si ripercuotano sulla vita della regione e le sparizioni o le fatture sembrano essere ancora all’ordine del giorno.
Forse la strega più famosa di Rhode Island è quella che nel 1700 visse nella cittadina di Smithfield; di lei per moltissimo tempo rimase un albero che secondo la leggenda era il luogo in cui lei trasferiva il suo spirito e traeva potere per i suoi malefici.
Sebbene alcuni vecchi alberi possano assumere sembianze spettrali e spaventose, questo in un certo senso andava oltre, arrivando ad ossessionare ed intimorire perfino l’amministrazione cittadina che fino a qualche anno fa ha preferito costruire la strada ai lati del fusto piuttosto che abbatterlo e poter costruire una via diritta.
La forma dell’albero era tale che i rami, specialmente di notte, formavano figure umanoidi e sembravano piegarsi anche senza vento come se quelle figure danzassero; questo, oltre ai molti spettri avvistati nei pressi dell’albero, ha alimentato per secoli la credenza che la strega non se ne fosse mai andata, ma vivesse nel tronco dell’albero assieme alle anime sfortunate che morirono per sua mano e dei morti più di recente nei molti incidenti stradali.
Iniziamo dalla strega di Smithfield. Di lei il nome è andato perso, ma si sa che nei primi anni del 1700 viveva nel bosco che costeggia in alcuni tratti la Log Road. Solitamente in questi casi sono solito dire che non si trattava di una strega vera e propria, ma di una donna incompresa e punita dall’ignoranza della gente; in questo caso ho dei seri dubbi che fosse solo una contadinella eremita.
Quelli che tutti chiamavano “strega” era una donna non più tanto giovane che oltre a non partecipare quasi mai alla vita cittadina, era solita scacciare chiunque dal suo terreno e procurarsi il cibo in maniera considerata primitiva perfino a quei tempi: mangiava frutti del suo piccolo orto, cacciava con bastoni e pietre gli animali del bosco, rapiva galline dai pollai della gente, beveva e si lavava nei torrenti.
Se queste fossero state le uniche bizzarrie della donna forse oggi non staremmo a parlare del suo albero, ma il fatto è che per quanto la gente si tenesse alla lontana di giorno, quasi tutti di notte si presentavano alla sua porta in cerca di un unguento per i loro dolori, una pozione d’amore, una benedizione contro la sfortuna o semplicemente ingraziarsela e scongiurare il malocchio. La donna chiedeva in cambio quasi sempre animali o formaggio e nei suoi rituali c’era quasi sempre di mezzo del sangue come ingrediente.
Tutto andò bene fino a quando da Smithfield iniziarono a sparire i bambini. La leggenda vuole che furono decine di bambini e non uno solo a sparire e i sospetti caddero tutti sulla donna eremita. I corpi non furono mai trovati, ma la donna venne processata e condannata a morte; poco prima che la sentenza venisse attuata lei riuscì a liberarsi dalle corde e scappò. Fu uccisa con delle frecce proprio ai piedi dell’albero di cui ho accennato poco fa, che da allora assunto il nome di “The Witch Tree”.
L’albero fino a poco tempo fa era situato proprio nel mezzo di un incrocio della cittadina di Smithfield, all’intersezione di Log Road e Mann School Road.
Il vecchio albero, rovinato dai molti schianti di auto e moto di persone che non sapevano che ci fosse un albero in mezzo alla strada, diveniva spaventoso soprattutto la notte, quando la luce della luna creava un bizzarro gioco di ombre tra i rami facendo apparire forme umanoidi sospese.
Danneggiato e pieno di cicatrici, l’albero però non è mai seccato e anzi è cresciuto forte e rigoglioso. Le voci nella zona di Smithfield ancora oggi parlano di numerosi fantasmi e ombre lungo la strada e nei pressi dell’incrocio, che si dice fossero gli spiriti di coloro che erano morti ad opera della strega o per gli incidenti causati dal suo albero per suo volere: le loro anime erano legate da una forza oscura e condannate a rimanere lì per sempre. Un tipo molto comune di fantasmi avvistati nei pressi dell’albero erano quelli che sembravano bambini spettrali, gli stessi spariti un tempo ad opera della strega.
Un altro tipo di apparizione erano luci vaganti che a volte emergevano dall’albero per inseguire i veicoli lungo la strada.
La tradizione popolare vuole che se qualcuno avesse guidato intorno all’albero per tre volte consecutive sarebbe apparso un motociclista spettrale che avrebbe inseguito l’auto fino a causarle un incidente mortale.
L’albero della strega è stato la causa di un bel numero di incidenti stradali e alla fine si è provveduto a tagliarlo; oggi l’incrocio è un una comunissima intersezione, nemmeno tanto pericolosa. Non si sa se le anime legate all’albero siano “passate oltre” o se vaghino senza meta lungo la strada; sta di fatto che gli incidenti sono notevolmente diminuiti.

domenica 27 agosto 2017

I mari morti della Luna

I mari morti della Luna
rilucono pallidi ed eterni
nella sera
sono lo specchio
a cui l'immenso
si agghinda la chioma
della suprema indifferenza
verso i mortali
che la guardano assorti
domandosi
perché l'isola del dolore
sia sorta tra i flutti
del mare infinito
della bellezza del cosmo

sabato 26 agosto 2017

Senza titolo

Demone del meriggio,Meririm!
hai lasciato cadere il guanto dorato del cielo
con cui stringevi la calda estate della pianura
negli abissi senza nome del vuoto,
la Luna signora umile chinandosi a raccorglielo
ha mostrato inavvertitamente il suo mantello,
incastonato di infiniti lapislazzuli di stelle.
Con le sue mani d'argento,i suoi raggi
invano cerca il guanto d'oro
nel mezzo della selva ombrosa
invano cerca...povera!fra lo stridore degli uccelli notturni,
ma io le prendo la mano d'argento
mi addormento e sogno
so dove si trova
in una vecchia foto
lo splendore dei tuoi occhi
coglie la luce con mani trepidanti
e la affida agli usignoli del primo mattino
perchè la portino nel cielo
e sia nuova alba.

venerdì 18 agosto 2017

Essere torinese capitolo 3

Essere torinese significa:
1)Comprarsi la Panda
2)Fare il putangiru con la Panda e fare sesso su di essa con improbabili peripezie acrobatiche degne di Yuri Chechi
3)nell'era della globalizzazione essere torinesi significa soprattutto esportare il culto del Dio fa,o detto alla meridionale DIOFFà

Mi è stato narrato che:
1)un'ingegnere torinese nella sede americana della Fiat-Chrisler nel Michigan all'ennesima sparata di Marchionne sia sbottato in un ''Dio fa'',da allora pare essere divenuto comune intercalare nel Midwest
2)un'ingegnere torinese più illuminato spinto dagli ormoni a varcare l'habitat ligure sia andato a Phuket in Thailandia dove dopo aver ingaggiato una prostituta locale si è accorto del banano fra le gambe e abbia pronunciato ''Dio fa'',da allora la frase pronunciata con un strano accento e simbolizzata in due ideogrammi quello del Dio e quello del Fa è entrata nel parlato comune della Thailandia e si sta infiltrando in Laos
3)un ingegnere torinese 50eenne a Dusseldorf mentre usciva con una minorenne del luogo si è visto negato l'ingresso dal buttafuori che ha contestato la minore età della ragazza al che ha esclamato Diofà,e da allora nelle periferie di Dusseldorf pare essersi diffusa l'espressione specie fra i gruppi elettronici berlinesi ebm e Agrotech Agrobrutal.
 to be continued...

Gran Torino

Torino,la citta' dove abito,non la mia citta'.
Comincio l'opera inutile di descriverla.
La leggeranno sì e no una decina di persone e fra quelle poche che sono torinesi batteranno i pugni nel ferreo campanilismo e urleranno:non è così.
Torino dal punto di vista strettamente fisico,è una città ben fatta.
Rigida,quadrata,ordinata,con ampi porticati e ampi viali,dà molto spazio al verde.
Intendiamoci,togliamoci strani sogni,Torino non è,e non sarà mai una città turistica,perchè non ha nulla di caratteristico,nulla di pittoresco e sbiadisce di fronte alla bellezza anche solo di comuni microscopici italiani.
E' una città costruita in modo razionale,tutto qui.
Detto questo, il suo handicap è il tessuto sociale di questa città.
Faccio degli esempi:l'altro giorno mi sono soffermato a guardare le zanzare che brulicavano dietro il vetro  della mia finestra sbattendoci contro,nello spasimo di succhiare un pò del mio sangue,della mia vita,senza rendersi conto che pur essendo a un metro da me c'era un muro invisibile che gli precludeva ogni accesso.
Questa è Torino,questa è la ''movida'' di Torino,di cui hanno parlato i giornali:
uno stuolo di insetti,venuti dalle paludi e dagli acquitrini della periferia per cercare di entrare in una casa piena di vetrate,ai loro occhi di insetto perfettamente aperta e comunicante con l'esterno,nella realtà chiusa a ogni elemento estraneo.
Torino è così,ci sono vetrine meravigliose piene di ogni ben di Dio,e ragazze con l'immancabile borsetta firmata,ma tutti guardano e nessuno entra nei negozi.
Tutti si riversano nel centro il sabato sera,per dimostrare di appartenere a questa città,e il risultato è che la città vera,reale,quella che conta,che esiste,si dà al coprifuoco e si ritira nei lussuosi palazzi.
Non vanno in cerca di locali, ancorchè chic,al massimo il giapponese, si ritirano proprio in feste private che si svolgono a tre metri sopra da quell'altra umanità che brulica, che ciondola ubriaca e semisvenuta credendo di essere protagonisti centro per il semplice motivo di essere nel centro di Torino.
Il risultato sono rarissime scopate in cessi lubrici che potrebbero benissimo essere sostituite dal comodo e molto meno faticoso e costoso sesso a pagamento sotto casa.
Di solito tra i trenta e i quarant'anni si sfiancano e optano per il meretricio sotto casa.
Una città si disfa anche così.
Ci sarebbe tutto un mondo da descrivere :quello delle prostitute,ma non mi perdo nelle stupide pruriginose voglie di conoscerlo di chi legge.
Dirò solo una cosa,il mondo della prostituzione è gestito come quello degli impiegati bancari e le prostitute per profilo caratteriale e professionale sono del tutto assimilabili a questi ultimi.
Le prostitute vengono fatte girare,di modo che sotto casa ne trovi sempre una diversa,questo perchè i clienti non si affezionino troppo e se le portino via.
Il bisogno affettivo maschile infatti è enorme,e tutte quelle cose che avete sentito dire sulla donna oggetto,sulle prostitute vittime di clienti ricchi e bramosi di sottometterle col denaro sono fumo gettato negli occhi.
Ma torniamo alla movida,perchè è su questo termine che mi voglio soffermare.
Movida è un termine straniero e come tutti i termini stranieri,viene importato per mettere sotto banco i termini del lessico italiano che sono ''scabrosi'' e descrivono una realtà non propriamente luccicante.
Per esempio ''single'', viene utilizzato per nascondere i termini ''scapolo'' e il più indecoroso ''zitella'',o il più lancinante di tutti:SOLO.
Al posto di cicciona o obesa viene importato il termine ''curvy''.
Ecco movida è il drappo dietro cui si nasconde un'altra parola: degrado.
Noi a dire il vero l'abbiamo sempre chiamato così, ''andiamo a degradare''.
La movida consiste nel ciondolare inebetiti alle due di notte con una bottiglia di birra o di tavernello, portato da casa,o in uno slancio di misticismo alcolico comprato a caro prezzo in un ''locale'',ovvero uno spacciatore di alcool ''trendy'' e niente più.
Perchè in effetti portarselo da casa fa povero e brutto ma è più realistico e concreto dal momento che lo spazio nel locale è minimo ed è sempre sovraffollato quindi anche con -3 gradi sotto lo zero ti ritrovi invariabilmente a bere fuori.
Lo scopo del locale è aggregare persone che non si conoscono,non ho mai visto succedere questo,tutti i gruppetti stanno rigidi e chiusi,spesso addirittura le ragazze con le ragazze,i ragazzi con i ragazzi.
Certo per fortuna non mancano le coppie,ma non c'è interazione fra sconosciuti.
Dunque questi non sono locali,ripeto sono semplici spacciatori d'alcool trendy.
E non potrebbe essere diversamente manca lo spazio fisico per girarsi.
La movida è degrado,gente che piscia ubriaca sui monumenti,bottiglie rotte,e dopo una certa ora scatta oltre al coprifuoco della gente che esiste,(noi anche se abbiamo un codice fiscale non esistiamo,siamo i fantasmi che popolano questa notte inondata di luce malsana) anche il coprifuoco della figa,rimangono solo più i cessi e gruppi di maschi che ti chiedono spasmodicamente ''hai da accendere'' ma solo se vedono che il gruppo gira una canna per scroccargliela.
Se vogliamo un'immagine meno cupa,la movida sono quelle zanzare che continuano ad affollarsi dietro al vetro,incuranti del muro invisibile che le separa dal sangue vitale di cui avrebbero bisogno.
Se dovessi fare un altro esempio immaginate la città come una rete,bene,tutte le città che funzionano hanno dei collegamenti tra centro e periferia o una zona intermedia,dove c'è una classe media che fa da filtro ma al tempo stesso da passaggio tra il centro e la periferia,Torino no.
I collegamenti sono centro-crocetta, centro-collina,crocetta-collina e al massimo centro-Moncalieri Amen.
Anzi a essere precisi dal centro partono collegamenti un pò in tutta Italia e in tutto il mondo,non sono infrequenti le linee centro-Milano,centro-Firenze o addirittura centro-Montecarlo.
Ma manca una linea che colleghi il centro con anche solo Lucento, Vanchiglia o barriera di Milano,figurarsi Falchera o Vallette.
E' una città che espelle e non integra,fatta a caste.
Data la sua natura, è normale che sia sempre stata una città di sinistra,i miei genitori mi raccontano di una città diversa,dove la gente anche quella normale abitava in centro,e entrava nei negozi del centro di un tessuto sociale più uniforme.
Non so se credergli,i vecchi invecchiando confondono la loro giovinezza con la realtà,ma è come se mi parlassero della glaciazione quando al posto dei pini mediterranei c'erano la tundra e i mammuth.
Temo che in questa città l'unico punto di contatto tra il centro e la periferia,l'ultima classe media rimasta,ancorchè ne sia estita una siano le prostitute e gli spacciatori.
Ma devo ricredermi anche fra gli spacciatori c'è un ordine gerarchico,spacciatori del centro e della crocetta e spacciatori della periferia.
Rimangono solo le prostitute,o forse neanche quelle.
A Torino anche le meretrici vengono scelte in base al censo.
Non so come sia altrove,ma qui è così.
Aspetto,i soliti commenti:non è così,io ho amici di qua,di là...
Che vi devo dire ogni fotografia parte da un punto di vista da una prospettiva,ciònondimeno è una fotografia,un'incisione su pellicola della realtà.
Questo io ho visto,questa è la mia fotografia e con buona probabilità QUESTA E' TORINO.GRAN TORINO.

giovedì 17 agosto 2017

Giorno d'estate

Giorno d'estate
vana gloria dorata
mentre l'istante
stilla lento
come goccia
essenza distillata
di profumo di fiori
sui ruscelli fra i prati,
sulle le montagne
gli dei ridono e sonnecchiano
sbuffano nuvole
da un narghilè scaldato
dal fuoco del sole,
passano ombre veloci
si incrociano macchie nere
d'uccelli
nel mare d'oro del pomeriggio.

Il demone che ride di noi:che bastardo

Ci sono piccole cose che ci suggeriscono l'esistenza di un demiurgo beffardo,all'origine di tutto,un supremo stronzo che si diverte a prenderci per il culo assicurando gloria fama e successo a individui assurdi,solo per deridere quelli normali,un demiurgo che mette il superiore sotto i capricci dell'inferiore,che crea animali strani per puro divertimento,una ridda cachinnica di demoni che in un'arena osserva come le forme di vita si sbranano l'una con l'altra solo per un malsano senso del divertimento ed un umorismo cosmico che prende in giro gli scienziati o i filosofi che cercano di capirci qualcosa.
Solo il sorriso del Buddha mi infonde un pò di pace.
Dell'esistenza di tutto ciò lo intuisci da episodi incresciosi nella storia dell'umanità.
Prendi Yukio Mishima.
Un'esistenza perfetta, elegante,composta,raffinata come la sua prosa.
Il finale,pensato in maniera teatrale doveva essere il seppuku del samurai.
E invece si scade nel tragicomico fantozziano.
Al tizio che doveva finirlo gli si incastra la spada  nel collo,va nel pallone,l'altro impreca non so cosa in giapponese,finchè arriva uno più macellaio dell'altro e finisce il compito.
Sarabanda di risate nel mondo invisibile.
Poi quell'altro che ha sbagliato il colpo che fa?
Fa seppuku a sua volta.
Risate.
Nessuno là sopra o sotto ci prende sul serio.
Datemi dello psicotico,ma c'è qualcuno che ci ha creati al solo scopo di deriderci.
Prendi Nietzsche,una vita spesa per insegnarci a dir di sì alla vita e al demone che così ha voluto per essere ricompensato da lui morendo abbracciando la statua di un cavallo nell'infelice città di Torino.
O Galileo che passava il tempo a scrutare le stelle col suo telescopio,divenuto cieco nel carcere di Arcetri.
O Beethoven,una vita dedicata alla musica finito sordo.
Mere casualità?
Boh chi lo può dire.
Il caso ha un suo ordine,ride,ride di una inquietante risata demoniaca incessante.

mercoledì 16 agosto 2017

La notte

La notte è una magia
un occhio nero smisurato
che si apre
a scrutare
i neri abissi
della tua anima
tu chiami tutto questo:
sognare.

La mia vita

Ho tirato un sasso nello stagno
non ci sono state onde
è sprofondato nelle acque immote
silenzioso nelle profondità.

martedì 15 agosto 2017

Liebe

In difesa di Lovecraft

Che un emerito sconosciuto, debba a 9200 km da Providence accollarsi da solo il peso dell'apologetica di quello che è probabilmente il più grande scrittore di sempre, è ridicolo ma io ci provo lo stesso.
Fra gli accusatori di Lovecraft spicca il solito coglione saputello d'oltralpe, Houllebeck,scrittore mediocre e di mediocri intuizioni famoso solo per aver sparato a zero sull'Islam reo di essere l'unica struttura conservatrice rimasta in seno ad un'umanità OGM in preda al febbrile delirio pianificato dalle elites.
Il bello è che Houllebeck  lo fa dopo aver scagliato l'anatema massimo concepibile al giorno d'oggi,ovvero,''razzista'' credendo di insozzare in questo modo la memoria del Maestro.
Analizziamo quali sarebbero i principali difetti del Maestro secondo l'illuminato d'oltralpe:
Lovecraft è razzista
Lovecraft odia la vita
Lovecraft è misantropo (il che basta già a scagionarlo dall'accusa di razzismo, lui non odia qualcuno in particolare odia tutto il genere umano e basta, reo di essere mediocre e stupido).
Nei suoi romanzi non compaiono donne.
Nei suoi romanzi il sesso e l'amore sono inesistenti.
Pur essendo americano, non parla mai di denaro.

Ecco, se dovessi fare un decalogo di un libro ben fatto concluderei che queste sono le premesse per discriminare un libro interessante da uno degli sterili sprechi di corteccia di pino che popolano le nostre librerie.
Lovecraft è razzista?
Embè? tutti quelli che hanno un cervello funzionante lo sono.
E' brutto dirlo ma le razze non sono tutte uguali, c'è voluto il premio Nobel Francis Crick,noto per aver scoperto la struttura del Dna per rimarcarlo,affiancando la sua considerazione con un monito ''avoid boring people'',ovvero evitate i noiosi.
Come alcuni noiosissimi saputelli d'oltralpe.
O come gli psicanalisti,per esempio.
Sapete perchè la psicanalisi è diventata famosa?
Perché la maggior parte delle pazienti di Freud erano donne, e tutti erano presi dalla fregola pruriginosa di sapere cosa alberga nella psiche femminile.
Nyarlathotep, il caos strisciante, avrebbe detto Lovecraft.
E invece no Freud ha tirato l'ossobuco nella stanza dei cani:nella psiche femminile c'è il sesso,il sesso!
Stappiamo la bottiglia di champagne!
Non sono frigide, semplicemente inibite dall'oppressione patriarcale!
Su questo colossale errore si è costruita la rivoluzione sessuale, rivoluzione in cui le donne si sono sì liberate, ma liberate dal sesso appunto.
Questa fastidiosa proiezione maschile che ha voluto vedere in loro belve assatanate e ninfomani quando ci trovavamo di fronte ad un esercito compassato di algide e presuntuose segretarie.
Lovecraft le ha ignorate per una semplicissima motivazione: la donna è troppo ancorata al mondo reale e al suo dio quattrino per poter essere credibile nel ruolo di colei che tenta la soglia dell'universo sensibile a suo rischio e pericolo.
In secondo luogo chiariamoci, il tipo di romanzi di Lovecraft è antitetico a quello dei romanzieri russi e europei, non c'è nessun interesse ad approfondire la struttura psicologica dei personaggi maschili o femminili che siano.
Quello di Lovecraft non è un viaggio dentro la mente umana, il mondo e le consuetudine che ne derivano, ma un viaggio al di fuori di essa.
Consustanziale all'affermarsi della scienza che viene definita da Werner Heisenberg come un tentativo di espellere la componente antropologica al pensiero umano, Lovecraft crea un unicum,una letteratura depurata dalla componente antropologica e antropocentrica.
Chi se ne frega dell'uomo, sembra dirci Lovecraft,questa giovane scimmia presuntuosa, quando il mondo fu creato eoni di millenni fa, già popolato di razze, i grandi antichi, non sottomesse alle normali leggi biologiche, provenienti da altri universi, dormienti e pronte a riprendere il controllo quando i tempi saranno propizi.
Gente che non ha fretta insomma.
Poi il libro di Houllebeck proprio non si capisce, c'era bisogno di lui per capire che Lovecraft visse un'esistenza povera? 
E' Lovecraft stesso a dirlo in mille modi.
Sono i protagonisti dei suoi romanzi a dipanare ogni dubbio,un'esistenza vissuta prima nella solitudine della scogliere del New England, poi come chiunque provenga dal ''countryside'' segue il passaggio nelle periferie degradate di New York, il fetore e l'orrore di un'umanità che brulica dai quattro angoli del mondo come insetti e non già uomini.
Emblematica la descrizione che Lovecraft fa di New York,cito a braccio:
''Immensa babilonia dalle torri di pietra di un gigantismo mostruoso''...''ebbi un'intuizione che questa città non era una città viva,come Londra lo era della vecchia Londra,o Parigi della vecchia Parigi,era una città morta abitata da cadaveri senz'anima''.
Aggiungo io: ''il capitalismo è come la necrofilia chiamata su internet ''mexican sugar dancing'',ovvero la pratica necrofila in cui i cadaveri vengono fatti danzare tramite appositi elettrodi.
La nostra civiltà è morta e sepolta ma sembra viva perché le scimmie si sbracciano nella borsa:''compra!vendi!''
Concludo questo inutile omaggio al defunto Lovecraft con un'unica riflessione:
La sua letteratura è stata l'unica sufficientemente aliena dalle normali percezioni dei sensi che pur avendo venduto milioni di copie non è mai riuscita ad essere tradotta nel cinema.
Irriproducibile, misteriosa, onirica, straniante aliena a tal punto che nessun effetto speciale può coglierla, solo alcuni gradini della mente possono essere saliti da pochi sognatori esperti che possono avventurarsi nel suo mondo onirico, trasmesso dai grandi antichi,in attesa del loro risveglio, perché cancellino quel che rimane di un'umanità imbastardita e deforme tanto da muovere critiche al genio PER PURA INVIDIA.

sabato 12 agosto 2017

I cavalieri dell'ovvio

Ho passato metà della mia vita a fare il cavaliere dell'ovvio,a sancire che 2+2 fa 4 in una società che ritiene ostinatamente che faccia 5,precludendomi il piacere di usare la matematica per ottenere risultati più complessi.
Ho perso gran parte di quello spirito,perchè coloro che sanno che 2+2 fa 4 in verità sono molti,ma preferiscono tacere,credo a questo punto di guadagnarmi la stima dei contemporanei solo se sarò capace di comporre un teorema incurante dei cavalieri del falso,e che potrò portare all'uscita dei compagni di logica solo se sarò capace di affascinarli.
L'ovvio è inutile ripeterlo.

venerdì 11 agosto 2017

Ai ragni

Assassini della notte
della bellezza
dell'amore
involucri immondi di veleno
che avete sputato
in faccia a Dio
alle sue geometrie perfette
alle stelle.
Inquietanti ombre
venute dal grembo informe
del vuoto creatore
puoi sentire
il loro semplice sguardo
mentre si posa
su di te
e rabbrividire
al pensiero
che quella cosa
ti sta guardando.

Grandezza degli eroi

Che Guevara,Marylin Monroe,Kurt Kobain,James Dean questi ''miti'' non mi sono mai piaciuti,essi sono venerati come miti esclusivamente per il fatto che sono morti giovani,alberi dai bei fiori i cui frutti nessuno ha mai saggiato perchè tagliati prima di entrare nell'autunno della vita.
Nella parabola Castro-Che Guevara c'è da una parte il mito,il bel fiore morto prima di dare un frutto amaro,dall'altra la realtà,il frutto colui che si è disvelato per quello che realmente è:un dittatore.
Non c'è una differenza ontologica tra i 2 se non nella maggiore avvedutezza del primo ragion per cui la mia stima va senz'altro a Castro che ha difeso il popolo cubano nell'onta del mondo fino all'ultimo dei suoi giorni.
Quest'ultimo ha affrontato qualcosa di più terribile della foresta boliviana:il crollo del suo impero,del suo sistema di valori,di tutto ciò in cui credeva,e non ultimo il disfacimento di sè medesimo.
Per questo io dico,che gli uomini hanno inventato la guerra come escamotage per difendersi da questo ''compimento'' degenerativo della vita.
Hanno fiutato l'insenso della vita e gli hanno preferito una morte eroica,hanno voluto cercare l'immortalità nel marmo di statue sempre giovani che li commemorano.
Giulio Cesare stesso è andato consapevolmente incontro alla morte,in questo modo un pugno di uomini,anzichè l'intera Roma l'ha ucciso.
Se avesse perseverato nel vivere sarebbe stato esiliato da Roma come un reietto,ora invece Cesare è sinonimo di grandezza.
La grandezza è appunto la scelta del momento più opportuno di chiudere il sipario.

giovedì 10 agosto 2017

Homosaurus il mostro del po

Anche il po ha le sue leggende metropolitane

L'Homo Saurus, il mostro del Po

Il primo incontro con l''Homo Saurusrisale al al 10 agosto 1986 quando una signora che abitava vicino al Canal Bianco nei pressi di Pincara in provincia di Rovigo, alle 23 sentì degli strani rumori provenienti dal bosco ed ebbe la sensazione di sentirsi spiata, di sentire un sibilo e una strana sensazione.
Alcuni giorni dopo, il 13 agosto alcune persone (tra cui il figlio della donna) all'una e mezzo della notte videro provenire dal canale una luce bianca abbagliante emanata da un oggetto semisferico.

La luce si spense poco dopo e si iniziarono ad udire strani rumori in avvicinamento che costrinsero i testimoni ad allontanarsi dal luogo per la paura.
 Successivamente molti testimoni sostennero di aver visto nella zona luci strane tra cui:
Il sig. Renzo Munari (la cui testimonianza è apparsa anche in televisione) che affrema che mentre si trovava a pesca l'acqua del canale aveva cominciato a bollire e lui stesso era stato percosso da una scarica elettrica, che gli aveva provocato un formicolio strano e dei malesseri nei giorni successivi.
Vide l'essere: un umanoide con una tuta azzurra a maniche lunghe, occhi chiari  e tratti orientali, carnagione scura, alto circa due metri, capelli di colore arancio.
 
Ci furono immediatamente indagini sul caso e gli esperti si recarono sul luogo.
Nella zona furono trovati animali morti e spolpati e tracce anomale di radioattività.

Proseguendo le indagini gli ufologi dell’USAC Dr. Sebastiano Di Gennaro, Stefano Baratella e Giovanni Mantovani rilevano parecchie impronte del mostro che fotografarono e di cui eseguirono calchi (esposti tutt’ora presso la sede del centro).

Successivamente, intorno al 1988 oltre alle impronte di piedi vennero individuate anche impronte di mani palmate di dimensioni anomale.
Aumentavano gli avvistamenti: diversi pescatori della zona affermano di aver sentito tonfi nelle acque e di aver visto esseri mostruosi, umanoidi molto snelli, alti oltre i due metri, con 4 dita palmate nelle mani e 3 artigliate nei piedi, il corpo verdastro e coperto da squame, la testa  allungata e gli occhi di colore giallo o rosso fosforescente.

Nel luglio del 1988 a Villanova di Castenaso (in località Budrio di Bologna) alcuni testimoni affermarono di aver sentito, nella notte, urla metalliche, disumane e di aver visto un essere alato sui palazzi della città.
I rilevamenti trovarono impronte ed una strana peluria bianca e nera sparsa sul terreno.

Numerosi furono altri casi di avvistamenti In località lontane tra di loro come Ro Ferrarese, Cologna, Budrio, Polesella tra cui uno particolarmente spiacevole, l'annegamento di una ragazza di nome Eleonora Rizzati, di 14 anni, vicino ai suoi vestiti furono trovate impronte di 38, 48 e 60 cm e unghiate nel terreno.

Un signore di Villamarzana riferì di aver visto un umanoide con occhi rossi a pochi metri da lui che si rituffava in acqua.
Altro testimone è Giampietro Fiocchi che, mentre pescava, si imbatte in un umanoide con un'andatura barcollante.
Ci furono casi inspiegabili come erba bruciata e calpestata in modo strano, avvistamenti di globi luminosi, strane impronte e cani che abbaiavano senza nessun motivo.
 
Uno degli episodi più straordinari si verificò nel marzo del 1989 a Cologna, dove fu ritrovata una strana sostanza carnosa allo stato solido sparsa al suolo.
Gli esperti pensarono che fosse un rettile in decomposizione.
Prelevarono un campione per analizzarlo in laboratorio e giunsero alla conclusione che era una sostanza alquanto strana, quando sottoposta ad alte temperature si disidratava e diventava di colore verdastro.
Sottoposta alla fiamma azzurra invece esalava un forte odore di cheratina bruciata.
La sostanza sarebbe quindi composta da polimeri e una proteina, cosa impossibile per la scienza moderna perché contro le proprietà conosciute degli elementi.

Cosa sarà questo umanoide?
Un alieno venuto dallo spazio oppure un ipotetico dinosauro che non si è estinto ed è diventato intelligente?


Da oltre 20 anni il professore Sebastiano Di Gennaro si sta occupando di questo caso e in merito ha pubblicato il libro “HOMO SAURUS”.

ItaliaParallela vuole indagare su questo mistero e vi fornirà presto informazioni su tutta questa vicenda.


Per info: http://www.usac.it/

Antonella Balboni

mercoledì 9 agosto 2017

Agosto batte Natale

Agosto se non fosse per la sua natura generosa i suoi cieli durante i temporali,quell'atmosfera indefinibile alle 5 del pomeriggio quando hai l'impressione che il tempo si sia definitivamente fermato in un'attesa del prossimo istante che NON VERRA',è peggio di Natale quanto a tristezza.
Ti svegli alle 7 del mattino perchè fa già caldo nel letto scendi sotto,il televisore già acceso da un misterioso poltergeist,incomincia a bombardarti
1)il novellino Campiello
2)scappa,scappa scappa con panealba,il grissino non fritto ma tostato
3)il jumbo jet in 357000 edizioni che non si capisce cosa centra con l'aceto
4)sulla sette onnipresenza di David Parenzo che lancia inchieste sull'origine geografica del tiramisù

dopo circa 10 minuti chiudi la tv senza nemmeno guardare il meteo,guardi fuori dalla finestra e vedi l'Arizona senza il fascino dell'Arizona.
Ti senti stanco come se non avessi dormito affatto,come se quei 10 minuti fossero più stancanti di una giornata di lavoro guardi l'orologio 7:30 ti rimetti a letto come uno zombie accasciandoti nella penombra che via via diventa incandescente rimpiangendo di non aver aderito al bando per la spedizione nel polo sud,e rimpiangendo Cthulu e la notte eterna ti accasci ed entri in un dormiveglia
nel quale concepisci i peggio incubi.
Ho sognato nell'ordine:
1)Il contenuto del post chtulu-mexican sugar dancing (e ho omesso i particolari più macabri)
2)la battaglia degli aghi in Giappone,un'improbabile battaglia tipo quella delle arance solo che al posto dell'arance ci sono gli aghi e l'obbiettivo e uscirne con un tatuaggio come quello di Belen sul pube
3)finally una guerra atomica lanciata da Kim Jom Sung e come sottofondo due giovani che fuggono da Los Angeles e vengono raggiunti da un missile di Kim e la musica che scandisce ''scappa,scappa scappa con panealba,il grissino non fritto ma tostato''.
Tostato da 20 milioni di gradi.
Mi sveglio sudato è mezzogiorno,scendo e tiro un sospiro di sollievo il mattino è finito,la luce gentile del pomeriggio mi accompagnerà verso un nuovo più sereno mondo onirico,basato su storie di tavolette Oujia andate a male,fantasmi in un'anticipazione temporalesca autunnale di Halloween.

martedì 8 agosto 2017

Cani e gatti inquinano come 13 milioni di automobili

Uno studio che ci dimostra quanto i vegani proprietari di cani e gatti impattino sull'ambiente
Cani e gatti possono avere un impatto negativo su ambiente e cambiamenti climatici. Ma la colpa è dei padroni, che spesso nutrono le mascotte di casa con troppo cibo di origine animale: solo negli Stati Uniti, vengono prodotte dagli animali domestici 64 milioni di tonnellate di anidride carbonica all'anno, pari alle emissioni di oltre 13 milioni e mezzo di automobili. La stima arriva da uno studio condotto dal professor Gregory Okin dell'Università della California, Los Angeles e pubblicato su Plos One.

La ricerca

Dalla ricerca emerge che cani e gatti sono responsabili per il 25-30% dell'impatto ambientale dovuto al consumo di alimenti di origine animale negli Stati Uniti. Se ci fosse un Paese abitato solo dai cuccioli domestici statunitensi, sarebbe la quinta nazione al mondo per consumo di carne. Una soluzione possibile, afferma la ricerca, non è quella di ridurre il numero di cani e gatti, quanto piuttosto quella di alimentarli in modo più sano. La situazione potrebbe migliorare con una dieta più equilibrata e ricca di vegetali. In questi anni, infatti, si sta verificando un paradosso: mentre molte persone cercano di limitare il consumo di carne con una scelta più sostenibile per l'ambiente, spiega Okin, pochi si chiedono quanto pesi sull'ecosistema la carne usata per produrre alimenti per gli animali domestici: "Non sto consigliando di sbarazzarsi di cani e gatti o di farli diventare vegetariani - sottolinea il ricercatore - ma dobbiamo considerare che oltre a produrre molti benefici, questi animali hanno anche un enorme impatto ambientale".

Troppo cibo a base di carne

La produzione di carne ha un impatto ambientale notevole perché, rispetto agli alimenti di origine vegetale, richiede una maggiore consumo di acqua, energia e suolo, con conseguente aumento di emissioni inquinanti. Secondo le stime della ricerca, negli Stati Uniti ci sono 77,8 milioni di cani e 85,6 milioni di gatti, che spesso mangiano alimenti di origine animale. Ecco perché "non è più possibile escluderli dai calcoli" che definiscono l'impatto ambientale dovuto alla produzione di cibo. Gli animali domestici consumano, secondo la ricerca, quanto 62 milioni di americani (circa un quinto dell'intera popolazione). I cuccioli di casa, inoltre, consumano mediamente più alimenti di origine animale delle persone stesst (il 33% del totale contro il 19% dell'uomo). "I risultati – si legge sulla ricerca – indicano che la dieta di cani e gatti rappresenta una porzione significativa dell'energia spesa negli Stati Uniti per produrre derivati della carn"”. Un problema con cui si dovrà fare i conti, visto l'aumento della popolazione di animali domestici e quella che lo studio definisce "umanizzazione", ossia la tendenza a trattare come umani i migliori amici dell'uomo: non è un caso che anche fra cani e gatti siano in crescita i casi di obesità.

sabato 5 agosto 2017

Il vero amore

Dai tuoi occhi
dalle tue pupille
è piombato un cielo nero
il mio cuore batte sottoterra
nessuno lo sente
una spada lancinante
lo tiene ancorato a una tomba
candele nere
bruciano di rossa fiamma
un denso fumo nero
ottenebra i miei occhi
e opprime i miei polmoni.

giovedì 3 agosto 2017

Nuovi ordini dal soviet supremo

Fufi (che è un essere umano che si chiama con un nome di cane,esiste io lo conosco e già questo non va bene)vuole prendere un gatto,la questione è annosa,come deve comportarsi il soviet supremo?
Chiaramente stiamo assistendo a un rammollimento e a un imborghesimento della classe subalterna cui bisogna prendere dei rimedi.
Gli animali  domestici con i loro cappottini e con il loro costo esorbitante e le pubblicità purina one con cui si spendono più soldi per i cani che per i barboni sono una manifestazione del dominio culturale della classe borghese.
Dunque urgono soluzioni:
1)prima soluzione la più immediata,quella suggerita dai compagni maoisti ''involtini primavera'',
c'è la contrarietà dei nostri fratelli dell'isis che definiscono il cane ''animale impuro'' e siccome nel nostro pantheon di divinità fondamentaliste c'è anche Khomeini saltiamo questa soluzione
2)seconda soluzione: trasferimento di massa di animali domestici su Antonov diretti a Mosca per essere fucilati sulla piazza Rossa,simbolica ma impraticabile, presto il mausoleo di Lenin sarebbe sostituito da fosse comuni per animali domestici:inaccettabile spostare la mummia di Lenin,con il gatto di Fufi fucilato e poi imbalsamato a memoria dei posteri.
La soluzione devo dire mi solletica perchè l'idea di imbalsamare il gatto di Fufi è simpatica e può prendere risvolti inaspettati perchè l'idea di creare nel tempio del comunismo una succursale dell'antianimalismo più becero è semplicemente meravigliosa,ma so che i compagni protesteranno,perchè Lenin è pur sempre Lenin anche se io non mi fossilizzerei in questo modo i tempi cambiano,anche le mummie esibite nei musei,oltretutto gli animalisti si recherebbero a Mosca a protestare e ce li leveremmo dai coglioni per un pò.
A Mosca ci sarebbe il trattamento ''gay pride'' ovvero secchiate di acqua benedetta a -30 gradi sotto lo zero,da parte di vecchie incattivite dall'ortodossia Cristiana (a noi vanno bene tutti gli ortodossi,purchè siano ortodossi) e mazzate da parte di tutti gli estremisti di tutti i tipi.
Soluzione divertente ma impraticabile.
3)terza soluzione quella optata dall'ala cosmista del partito.
Se non sapete che il cosmismo era la religione ai tempi di Stalin,che Yuri Gagarin ne era il sommo sacerdote siete degni di essere mandati nello spazio, il cosmismo consisteva nello spedire nello spazio gli indesiderabili con la scusa del socialismo UNIVERSALE a cui convertire anche gli alieni capitalisti pervertiti che hanno fatto accordi col governo USA (VERGOGNA VENDUTI!) per sollazzarsi sparando sonde anali nel culo di obesoidi del New Mexico.
Cioè il gatto di Fufi sarebbe mandato in orbita per conquistare il pianeta Rosso,vivrebbe tranquillamente la sua vita fino alla fine dei suoi giorni,ma rigorosamente su Marte nella sua tutina spaziale con stella rossa e quel cavolo di paralume in testa che rende gli animali domestici ridicoli.
Invieremo uno a uno tutti gli animali domestici sul pianeta rosso spostando la merda che producono sul pianeta rosso e con loro chi pensa che gli animali siano meglio degli uomini.
Così è deciso,ci sono obiezioni?