sabato 25 gennaio 2020

Il mistero di chi siamo

Polvere di stelle
angeli resi ciechi
dalla luce, 
cadono nell'abisso
dell'angelo ribelle,
trovano il sommo duce.
Cadono
su pianeti lontani
incidono segni sacri
scrivono libri profani,
disegnano segni arcani
spezzano i simulacri.
Io 
sono un angelo caduto
o un demone innalzato?
Sarà solo un dio muto
che pronuncerà
il verdetto,
che pronuncerà
il mio fato.
Cristo ebbro
di vuoti
cieli tersi
i tuoi occhi
contemplano
milioni
di universi.
E se le le piramidi
verranno
corrose dal vento,
il faraone nero
troverà il momento,
di risorgere
in nuove forme
di trovare la tana
di Cerbero
seguendone le orme.
Nell'ade
noi cadremo
vuote cattedrali
dove echeggia
per sempre
il nome di chi amo,
il mistero
di chi siamo.

domenica 19 gennaio 2020

Canto di Ecate

Io sento
il canto di Ecate,
le vergini
crocefisse
sul Golgotha
di luce.
Ma Venere
sorgerà
ancora.
La sua verde
luce
il richiamo
dal mare,
la grande voce,
lo spirito
del tempo,
lo spirito
dei cieli
che piangono
con me.
Io sento il canto
di Ecate
fra le mille lune
di Orione,
io sento
di Ecate
e di Persefone,
le stelle
perfide
la mia congiuntura
la mia costellazione.

Nata sotto la Luna

Sei nata
sotto la Luna,
i prati verdi
aspettano
il tuo passo,
il giorno
della fortuna.
Cadono le stelle
a ogni tuo sguardo,
si precipitano,
ai tuoi piedi.
Il vento soffia
nei tuoi capelli,
cavalli che corrono
nella notte,
il crine ribelle.
Le nubi
formano
il tuo manto,
a te io
intono il mio canto.
Non verrà
ascoltato,
il canto
di chi silenzioso,
ama
è come
il cielo d'inverno,
 ancora io attendo
il giorno
che nevicherà
nel mio inferno.

giovedì 16 gennaio 2020

Mani

Alberi spogli
la pioggia cade
sotto i lampioni accesi,
io ricordo solo
confusi riflessi,
tra i grattacieli
gelide spade
nel cuore della terra,
io sparo nel buio
io combatto
la mia guerra.
Io sento le croci
nel cimitero
degli sguardi
perduti,
delle mani
nelle mani
che si sono
lasciate.
Io sento
l'acqua,
e il dio del
mare
è così grande,
mai così grande
come io ti potrò
amare.
Ma le nostre
mani
no,
non si potranno
lasciare
attraverseremo
le porte
del gelido mare
a occidente
e quando la morte
gelerà
le nostre membra
saranno gelide
e contorte,
Persefone e Core
concederà
un nuovo raggio
di sole
alle nostre mani
al mio amore.

mercoledì 15 gennaio 2020

Sangue blu

Sangue blu,
sangue
che non ho mai
conosciuto,
soltanto
il tuo diniego,
il tuo rifiuto.
Ma la luce
dei tuoi occhi
come
luminosi specchi,
la mia vita
il mio arcobaleno
le tue caviglie
il tuo seno.
Non ti ho mai
avuto,
sangue blu
non ho mai conosciuto.

domenica 12 gennaio 2020

Sotto la pioggia

E le luci della città
erano spente,
e tu nuda sotto la pioggia,
mi guardavi morire
mi guardavi vivere
sotto i cigli dei lampioni.
E le luci delle città
vegliavano eternamente,
mentre la luna volava
via
nella lacrima
di una pozzanghera.
Mentre Dio dorme
i fari delle auto
ghermiscono
l'asfalto bagnato
con stridori
e luci passeggere.
Mentre le luci della città
erano spente,
tu nuda
sotto la pioggia,
avevi freddo,
ho soffiato in una rosa
perché i candidi boccioli
fossero la tua veste,
la veste umida
di carne madida
sola sotto la pioggia,
la veste del mantello
della notte
di chi non riposa.

martedì 7 gennaio 2020

Specchio

Scivolare negli abissi
i tuoi gelidi
occhi fissi
pieni della vita
che mi hai rubato,
il mio futuro
il mio passato.
E se io di te
non mi fossi
innamorato,
non mi chiedere
il perchè
ma così è stato.
E se io in te
avessi visto un ragno,
solo uova acerbe,
tu avida di guadagno.
Ma io
ho visto la vita in te,
sì lo so solo adesso
ho visto lo specchio
della mia anima,
di me.

Angelo

Se gli angeli,se
avessero le ali,
io chiederei loro il perchè
dei miei dolori,
dei miei mali.
Ma tu non hai le ali
solo occhi
 dai mille colori,
ninfa dei venti
delle mille felicità,
guardi lo scorrere
 dei cieli,
senza tempo
senza età.
E quando il gelo scenderà
nelle nostre membra
il sole nei tuoi capelli,
le tue lacrime
rimembra.
E quando il sole
si è inabissato
tra le onde e i flutti,
nell'oceano della morte
tu sola rimarrai
nel mio cuore,
nel cuore di tutti.
Silenziose sono le stelle,
silenziose perché,
di te
 mio angelo,
sono le solitarie ancelle.
Il mio cuore malato
invoca pietà
di ritornare al passato,
ma questa è la grande
la terribile età
Negli abissi scendere
ma dai demoni
non lasciarsi prendere
se il mio angelo
li scaccerà.
Ci sono anche angeli
senza le ali
è la luce dei tuoi
occhi
il sole nel buio
che non ha eguali.
Verranno incendi dal cielo
Sodoma e Gomorra
saranno fuoco
e spettacolo tetro
ma se io
indietro
 mi rivolgerò,
e cio è male
come la figlia di lot
sarò statua di sale.
Ma il mio angelo
mi terrà per mano,
guarderemo avanti
arriveremo lontano.



sabato 4 gennaio 2020

Eden

Eva porse la mela ad Adamo.
Così sarai simile a Dio.
''Dio?''
''E chi è?''
''Quello che ci ha creati e fatti a sua immagine e somiglianza''.
''E allora che bisogno c'è di mangiarla se siamo già creati ad immagine e somiglianza?''
''Bho non lo so,me l'ha detto il serpente''.
''Il serpente?Ma parla?''
''Si,almeno così è scritto''.
''Cioè questa roba fa parlare i serpenti ed essere simili  a qualcuno a cui siamo già simili?''.
''Tu sei strana Eva...io a volte proprio non ti capisco''.
''Non c'è niente da capire tu devi farlo perché a me ha aperto gli occhi.''
''Va bene,per me va bene qualsiasi cosa basta che non mi molesti più''
E Adamo mangiò dell'albero del frutto del bene e del male.
E Adamo si svegliò tutto sudato nel letto da fuori una voce...
''Adamo perché ti nascondi?''
''Ma veramente io non mi sto nascondendo sei tu che sei invisibile e non si capisce dove cazzo stai,scusa il francesismo,se c'è uno che gioca a nascondino quello sei tu''.
''Adamo sei fuori dal paradiso terrestre''.
Ah adesso pure fai il Briatore,scusa la domanda,ma quando mai ci sono stato,da quando hai creato Eva io non ho pace,non fa altro che rompermi i coglioni con serpenti che parlano e adesso vuole essere simile a te quando è scritto a caratteri cubitali che ci hai fatti a tua immagine e somiglianza''.
''Adamo...Fammi un favore neanch'io ne posso più,onestamente mi ha rotto i coglioni,ma se tu non te ne vai,me la ritrovo fra le balle per il resto dell'eternità''.
''Va bene ma ad una condizione''
''Quale?''
''Che ti mostri per quello che sei,io non ti ho mai visto''.
Eva entrò in quel momento,e guardò fisso negli occhi Adamo.
''Ho capito''.
''Sei una donna pure tu''.
''Bene io faccio le valigie arrivederci a tutti serpenti che parlano compresi,questo ''paradiso terrestre'' è un delirio.''
Eva lo prese a braccetto.
''no tu con me non vieni...''
''Ah sì e allora io mi incazzo e da adesso se non mi vuoi io ti minaccio porto il serpente con me''.
''Io di serpente ne ho già uno''.
Adesso Eva si fece seria e disse:
''Ma non hai capito?''
''Cosa?''
Che cos'era il paradiso terrestre?
''Il paradiso terrestre era credere che a comandare fra l'uomo e la donna fosse l'uomo''.
''Si e infatti io me ne vado perché se quello lassù è come te è meglio andarsene,di donna che comanda cè ne ho già una,ci manca solo un'altra che sia onnipotente''.
''E tu sai che ti dico onnipotente?''
''Io ci tengo a ribadirlo,IO NON SONO FATTO A TUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA E NE SONO ORGOGLIOSO TIENTI LA TUA PUPILLA PER TE''.
Così facendo sbattè la porta del pardiso terrestre e se ne andò.

venerdì 3 gennaio 2020

Il canto del beato

Sirena eterna
tiepida lanterna,
luce di fredda stella
alle fonti del creato,
del cielo
canta su rivi oscuri
chi squarcia il velo,
il canto del beato.
Non c'è aurora
per chi rema a occidente
non c'è aurora
per chi non sente,
il canto del beato,
il canto di chi una lacrima
ha congelato.
Nel freddo del dolore
una lacrima congelata
il mio primo amore.
Sarà cristallo
luci di arcobaleno,
nella notte
sarà aurora
nel suo candido seno.

Il vascello

Tra le brume
il vecchio vascello
ondeggiava
lento fra le spume.
Il vascello 
dei non ancora nati
dei soli morti,
degli amori spezzati.
Dichiarar guerra
al proprio cuore
cadere come senza terra
nell'abisso del terrore.
Queste cose
io purtroppo sento,
queste cose
di tutte queste io 
mi pento.
E se è troppo grande
è il mio dolore,
non importa
crescerà da questo seme
il mio più grande fiore.
Irrorato da lacrime finte
celavano la gioia intima
le sue sfumature variopinte.
Il futuro è l'ignoto,
ma dell'orbita del sole
tu non potrai arrestare il moto.
Sorgerà tra le brume
e disperderà del passato
il vascello,
tutti i ricordi sono solo una lacrima
un triste ritornello,
più io non lo farò cantare
abbandonerò il vascello al mare.

giovedì 2 gennaio 2020

Le tue mani

Blu dei tuoi occhi
migrano aironi
vasti cieli immensi
inconcepibili suoni.
Lento è il silenzio
liquido dolce assenzio
io mi abbevero
alle fonti blu della sera.
Verrà l'inverno
verrà la primavera
nulla è eterno,
tu sei solo statua di cera.
Si scioglie al calore
del mio lamento,
trepido dolce languore
di chi assapora l'attimo
assapora il momento.
Scorre il tempo
fra pianeti lontani
la vita è solo un lampo
noi le gocce
della pioggia eterna,
lascerò che cadano
che le raccolgano le tue mani.

mercoledì 1 gennaio 2020

Sirena

Dicono che le sirene non esistano.
Ma se io vi dicessi che ne ho vista una,anzi non l'ho solo vista...
Era prima dell'alba, di notte e stavo contemplando il riflesso della luna nel mare,quando nel firmamento rovesciato del mare fra le onde, un' increspatura si è fatta via via più vicina.
Io ho avuto paura e ho usato il mio fucile ad arpione per difendermi da quello che temevo essere un predatore venuto dalle profondità.
Quando poi mi immersi nell'acqua per trascinare a riva il corpo morto che galleggiava vidi uno spettacolo che mi distrusse:una donna bellissima con il corpo perfetto i lunghi capelli rossi umidi e gli occhi verdi aperti senza vita,due seni compatti e ben sodi,e una strana...
pinna caudale.
Avevo ucciso una sirena.
Me ne innamorai subito e decisi di fare qualcosa per riportarla in vita.
Ma il suo cuore non batteva più.
Allora decisi di uccidermi annegandomi legandomi con una corda al suo corpo morto.
Sprofondammo insieme quando mi resi conto che i suoi occhi vitrei ripresero vita,e le sue braccia mi avvolsero.
Volevo vivere con lei e salvarmi ma quel che vidi nei suoi occhi era perfidia.
Mi aveva ingannato in realtà non era morta ma voleva uccidermi.
Mai fidarsi delle sirene.
Tentai di divincolarmi ma lei mi strinse in un dolce inconcepibile amplesso.
Sentii che quella era la più bella morte concepibile e mi lasciai andare.
Aprii le labbra al suo bacio ed entrò acqua,quando mi ricordai di mia madre e dissi voglio vivere dentro di me.
Mi abbandonai al mio destino.
Affondai negli abissi e vidi una catasta di corpi al fondo del mare.
Erano le sue vitttime,ed io presto sarei stato una di quelle.
A quel punto ebbi un muto di disgusto e pregai Nettuno di punirla e di salvarmi.
Ci fu un sommovimento sotterraneo e uno Tsunami i nostri corpi furono travolti dalla marea e portati a riva.
I morti uccisi dalla sirena si confusero a quelli colti in fallo dalle acque.
A quel punto eravamo legati sulla spiaggia con lei che soffocava in mancanza del suo elemento naturale.
I ruoli si erano ribaltati,io preso da un moto di cattiveria la avvinghiai e le impedii di ritornare nel suo elemento.
Venni mentre i suoi occhi verdi venivano girati all'insù.
Ora ne ero sicuro.
Avevo ucciso una sirena.