Il merito e demerito dell'ebraismo è quello di avere indicato nel genesi l'origine di tutto nella caduta consistita nel mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male,ma nell'aver ignorato questo dato fondamentale per impastoiare l'uomo e persino Dio in questa falsa visione.
La differenza tra l'albero della vita e quella dell'albero del bene e del male è semplice: per il primo l'universo è un flusso dove ad ogni azione corrisponde una reazione,per il secondo l'azione e la reazione che appartengono all'universo sono ipostatizzate e congelate in due principi opposti come se l'universo fosse scisso.
Essere nella vita significa seguire il flusso e partecipare delle azioni e delle reazioni,essere nel bene e nel male significa non capire più niente,perchè l'universo è un flusso ed è sbagliato dividerlo.
Questa divisione mi ricorda molto il dualismo ''onda-particella'' che si riscontra nella fisica,la luce è un flusso,la materia è un'onda (sequenza di moto in una direzione,e in quella opposta) tuttavia se ''osservata'' ,''decade'' (mai termine fisico fu più azzeccato) in una posizione statica,particella e antiparticella.
TUTTO CIO' HA UNA SPIEGAZIONE:IL PROCESSO DELL'OSSERVAZIONE CI PONE AL DI FUORI DEL FLUSSO E CONGELA LA MATERIA COME SE FOSSE COSA ALTRA RISPETTO A NOI.
Ma questo flusso siamo noi,se ne usciamo si oggettiva.
Tuttavia sospetto che la conoscenza del bene e del male non sia tout court un errore,ma che alla fin fine sia stata permessa.
Io credo che ipostatizzare qualsiasi cosa,comporta l'ipostasi del proprio eguale e contrario.
L'universo che abbiamo di fronte non ci dice cosa siamo,ma cosa NON SIAMO,è una sorta di specchio.
In particolare ho avuto questa ''illuminazione'' delle anime specchio,ovvero noi abbiamo un'anima opposta alla nostra che ''permette la nostra esistenza'' come l'antiparticella permette l'esistenza della particella.
Attraverso l'anima opposta noi possiamo conoscere ''noi stessi''.
Ma questa conoscenza è effimera perchè noi non esistiamo come essere ma come divenire.