lunedì 12 agosto 2019

Paroxetina

Oggi la dottoressa xxx saputo della nostra convergente passione per quella forma sofisticata e nascosta di sadismo chiamata psichiatria, ha posto un quesito clinico di natura urgentissima, che ha immediatamente sottolineato la sua spiccata sensibilità per i problemi intimi altrui,tipica degli aspiranti psichiatri,un quesito esiziale che andava risolto con urgenza e professionalità.
Siccome urgenza e professionalità sono i tratti più precipui della mia personalità (e chi dirà il contrario sarà sterminato nel quarto reich instaurato da me) mi sono subito preso a cuore il problema e ho subito messo la mia competenza al servizio della sua sensibilità di Donna,Dottoressa e Aspirante Psichiatra.
Senta dottor xxx,mi chiede fiduciosa la Dottoressa,ho questo paziente grave urgente...
''E in che cosa consisterebbe la situazione ingravescente?''chiedo premuroso...
L'ospite  xxx, per essere chiari, si masturba in continuazione e ogni giorno che passa tende a intensificare tale attività.
Io,mi dice, visibilmente preoccupata, non ho bene in chiaro quale procedura o farmaco possa utilizzare per aiutare a guarirlo da tale monomania.
Ovviamente l'opzione sadica più tradizionale,ovvero che lei usi il suo ditino,rigorosamente con un guanto in latex per svuotarlo completamente con un massaggio prostatico e dopo gli inserisca una cinturà di castità mentre lui è legato al letto non è praticabile,troppo esplicita vetusta,e poco professionale.
Io ovviamente per far colpo su di lei,senza neanche accendere il cervello immediatamente le sciorino tutta la mia competenza farmacologica:
''E' inutile che indugio Dottoressa,il farmaco che fa al caso nostro è la banalissima e commercializzatissima paroxetina,senza alcun dubbio e senza alcun rivale.Non che la farmacopea manchi di ulteriori opzioni,ma il farmaco in questione è prescrivibile per una banalissima sindrome depressiva,o per un ansia generalizzata,mentre gli altri necessitano di diagnosi che potrebbero non sussistere nel caso in oggetto,tipo sarebbe difficibile giustificare un risperidone senza un chiaro quadro psicotico''.
Di fronte alla mia rapidità nel rispondere,sinonimo di urgenza e professionalità la Dottoressa xxx che pure ha una grande stima in sè stessa,rimane un attimo sorpresa e tenta di mostrare che anche lei non sfigura.
''Ma anch'io gli avrei dato un SSRI mi sembrava un quadro  ossessivo dipendente da un disturbo di personalità in asse...''
Ma io la interrompo e con fare anche un pò pignolo e fastidioso:
''Mi scusi se interrompo le sue giustissime riflessioni sul grave disturbo di personalità del soggetto in questione, però io essendo principalmente uno psicofarmacologo mi permetto di farle notare che il termine SSRI è una dizione più di comodo,quasi se mi permette un brand commerciale,in realtà di selettivo la paroxetina non ha proprio nulla''.
''Purtroppo il profilo recettoriale della paroxetina è un profilo recettoriale sporco''...alla parola ''profilo recettoriale'' lei non sa resistere e prorompe in un bacio.
Siccome urgenza e professionalità sono i tratti distintintivi del mio carattere (e chi dirà il contrario sarà sterminato nel quarto reich instaurato da me),io la blocco e termino il pippone farmacologico ''in realtà solo farmaci come l'escitalopram e la sertralina possono essere definiti SSRI veri e propri,già la fluvoxamina interferisce con il recettore sigma1.
La paroxetina poi addirittura interferisce con la nitrossidosintetasi che hanno un ruolo chiave nell'erezione e funziona come una sorta di anti-viagra,inoltre tale attività inibitoria può perdurare anche dopo la sospensione del farmaco,anche per anni.
Lei ovviamente non troverà queste cose mai scritte in un bugiardino e nemmeno in un libro di testo anche perchè trattasi, come ho già detto, di prodotti commerciali e la GlaxoSmitheKline avrebbe un crollo delle vendite pauroso.
''Trattasi'', e qui lavoro di fino per compiacerla,''di una sostanziale cinturà di castità di  chimica,invisibile e non sfuggibile''.
Il concetto di ''cinturà di castità chimica invisibile e non sfuggibile pare essere il top della captatio benevolantiae e lei ne pare entusiasta.
Io me ne rendo conto,so di aver fatto colpo,e mi viene duro ,ma tento di mascherare il tutto per l'orrore che possa somministrare anche a me della paroxetina.
Poi lei mi guarda con degli occhi come se fossi il prof Cassano,al che non so resistere ,perchè finora non ve l'ho confessato ma anch'io soffro degli stessi disturbi del paziente in questione,e prorompo in un eiaculazione che nascondo con grave timore e imbarazzo sotto il camice.
Per fortuna so mascherare qualsiasi cosa, e lei non pare notarle anche perchè ora la sua attenzione è professionalmente concentrata sulla cartella clinica.
A quel punto succede quel che succede a tutti gli uomini quando si svuotano,e finalmente il sangue fuoriesce dai corpi cavernosi del pene per riaffluire al cervello,e  incomincio a parlare in modo sensato.
''Mi scusi dottoressa però c'è una domanda che le devo fare..
''Ma il paziente in questo momento ha a disposizione delle attività alternative?''
''No è in isolamento da 20 giorni''
''Ah''
Pausa.
''E sa scrivere sa leggere?''
''No è analfabeta''
Ah.
Pausa.
''E può interagire o comunicare con gli altri ''ospiti''?''
''No è in regime di isolamento per sospetta epatite C e tubercolosi attiva''
Ah .
A quel punto finalmente la corteccia cerebrale si accende e non resisto e le dico:
''Mi scusi dottoressa MA NON E' CHE NON HA LETTERALMENTE UN CAZZO D'ALTRO DA FARE?''
Lei cambia completamente lo sguardo e mi morsico la lingua.
Pausa,attimi di gelo.
Poi lei si ricompone e con fare premuroso mi chiede:
''La vedo sudato e un pò accaldato,non vuole che vada a prendere dell'acqua nell'altra stanza?''
Intuisco le intenzioni frutto della sua spiccata sensibilità di aspirante psichiatra,e subito rispondo:
''No grazie ho la mia bottiglia''.
''Ma lei non ha nessuna bottiglia con sè...''
Lo scorpione sta per mordere di un veleno spacciato per farmaco (a dirla tutta pharmakon in greco significa proprio veleno),e io mi devo difendere.
Uso un tasto speciale che fa squillare il mio cellulare,fingo di rispondere ''mi sta chiamando la direttrice del centro è una cosa inerente il mio contratto devo proprio scappare''.
Prendo e letteralmente mi volatilizzo.
Appena sono fuori ho bisogno di liberarmi la coscienza,anche se so che non lo farò mai digito su google sul cellulare ''come diventare agricoltori stagionali in Australia''.
Non lo farò mai,ma qualcosa di molto brutto sta per succedere ma io come tutti gli ipocriti devo lavarmi la coscienza.
Lavarmi da quella merda di paroxetina.