La torre d'avorio,e la torre d'ebano erano abitati rispettivamente dalla principessa bianca,e dal principe nero.
La principessa bianca e il principe nero,avevano tentato di incontrarsi,si inviavano messaggi tramite lettere portate dal guardiano senza volto.
Erano lettere piene di amore.
Un giorno si diedero appuntamento nel bosco luminoso,ma lo ritrovarono grigio e tetro.
E le sue strade apparivano labirintiche.
Fu così che entrambi approdarono al lago dei ricordi,ma lo trovarono prosciugato.
Scoprirono così che il lago dei ricordi in cui avevano fatto il bagno entrambi era profondissimo.
In verità, non pareva aver fondo.
Era un abisso.
''Ma come ho potuto nuotare in questo abisso,giocare,e non rendermi conto che era così profondo?''
Entrambi si dissero.
Al fondo dell'abisso vi era però una luce.
Somigliava ai bagliori del bosco luminoso,ma era immersa in una nebbia.
Entrambi ne furono attratti.
Scesero nelle profondità,ma essendo scalzi si ferirono i piedi.
Era tutto cosparso di rovi e pietre aguzze.
Alfine decisero di prendere della iuta che avevano con sé e indossare dei calzari.
Dopo un tempo incalcolabilmente lungo arrivarono al fondo.
C'era una cattedrale,metà bianca e metà nera,al suo centro un pozzo d'oro e accanto un calice d'argento.
Quando entrarono, la videro terribile ed angosciante.
Erano entrambi disorientati.
Quando si incontrarono, non si riconobbero.
''Io cerco la principessa bianca,nella torre d'avorio.''
Disse il principe nero.
''Io cerco il principe nero,nella torre d'ebano''.
Disse la principessa bianca.
''Sono io.''
Risposero all'unisono.
Ma non si credettero e scoppiarono in una risata.
''Che ci fa la principessa bianca in questo abisso?
''Io la sapevo felice e splendente,nella torre d'avorio,e che avrei dovuto arrampicarmi in cima,per incontrarla.''
Disse il principe nero.
''Io sapevo anch'io che sarebbe venuto, l'ho aspettato nella mia torre d'avorio,ma lui non è mai venuto,così ho deciso di cercarlo nella foresta,e mi sono trovata qui.''.
''Strane cose accadono quando si scende dalla torre, io credevo di trovare la foresta luminosa,e ho trovato la foresta più buia e tetra che io abbia mai visto, credevo di trovare il lago dei ricordi,ma l'ho trovato prosciugato e sono finito in questo abisso.''
Disse il principe nero.
''Anche a me è successa la stessa cosa.''
''Di certo,pensò il principe nero,la principessa bianca non indossa calzari di iuta''.
Pensò il principe nero.
''Di certo,il principe nero,non indossa calzari di iuta.''
Pensò la principessa bianca.
E si salutarono.
Provarono a risalire dall'abisso,ma non vi riuscirono.
Così disperati tornarono indietro.
Si sedettero entrambi e si raccontarono di quanto fosse doloroso quell'istante.
''Io ho male ai piedi,disse la principessa bianca,il percorso fin qua,me li ha feriti''.
''Lascia che io te li massaggi''.
Disse il principe nero.
La principessa bianca era indecisa.
''Lasciare toccare i miei piedi da uno sconosciuto?''
Pensò fra sé e sé.
Ma aveva male e accettò.
Così si tolse i sacchi di iuta dai piedi.
Lui le massaggiò i piedi e le tolse i dolori.
Ma nel farlo si inginocchiò e si tolse i calzari di iuta anche se ne aveva vergogna''.
In quel momento lei riconobbe lui,e pensò:
''Possibile che il principe nero sia sceso in questo abisso e io lo trovi qui?
''Sì ,si disse,ha i piedi feriti come i miei''.
Così lei lo baciò.
Lui rimase incredulo.
''Possibile che io trovi la principessa bianca al fondo dell'abisso?''
Allora la guardò negli occhi e disse:''La principessa bianca mi ha scritto in una lettera che i suoi occhi hanno il colore del cielo,ma in questo abisso io non riesco a vedere più il cielo,sono troppo distante da esso.''
Allora il principe bianco disse alla principessa nera:
''Sono molto stanco proverò ad attingere acqua da quel pozzo.''
Prese il calice d'argento e tentò di attingere acqua,ma nel farlo vi cadde dentro.
Prese il calice d'argento e tentò di attingere acqua,ma nel farlo vi cadde dentro.
A quel punto la principessa bianca,disperata,si gettò nel pozzo anche lei.
Caddero nel pozzo e si immersero nelle sue acque buie e profonde.
Disperatamente cercarono di non annegare,e quando oramai l'acqua aveva raggiunto i loro polmoni emersero nella superficie e videro il cielo.
''Che significa?'' chiese il principe nero,alla principessa bianca.
''Tu guarda il cielo,e guarda i miei occhi e capirai.''
Le rispose la principessa bianca.
Lui guardò e contemplò i suoi occhi.
Erano dello stesso colore del cielo.
''Ma tu sei la principessa bianca''.
Disse il principe nero.
E ti ho trovato in fondo all'abisso della disperazione.
''Quello non era la disperazione'' disse la principessa bianca.
Ma la paura che hai delle tue emozioni più profonde.
''Guardati intorno,non lo riconosci?''.
''E' il lago dei ricordi,e attorno c'è la foresta luminosa.''
''Ma dove siamo?''
Allora la principessa bianca rispose:''siamo dall'altra parte del mondo,l'acqua dei ricordi è fluita via dai nostri cuori nell'abisso dell'eternità,e ci siamo dimenticati di noi stessi''.
''Ma nulla si crea e nulla si distrugge''.
''E l'acqua dei ricordi non si è persa nell'abisso,di cui tu hai tanta paura,ma è rifluita dall'altra parte del mondo.''
''Solo quando ci siamo dimenticati di noi stessi,ci siamo incontrati e riconosciuti.''
''Ora prendi un pò d'acqua e beviamola insieme dal calice d'argento.''
La bevvero.
E in quel momento i loro occhi si aprirono e capirono che il messaggero senza volto in realtà li aveva divisi.
''Chi è il messaggero senza volto?''
''Il principe dell'esercito che ha iniziato la guerra tra bene e male,luce e buio,gioia e dolore.''
''Lui ci ha ingannati.''
''Ci ha fatto credere che le nostre dimore fossero sulla torre d'avorio e la torre d'ebano''
''In verità la nostra dimora è sulla torre di cristallo''.
''Guardala!''.
La guardarono.
Era splendida e trasparente e permetteva alla luce del sole di filtrare.
Salirono insieme sulla torre di cristallo e si spogliarono delle loro vesti bianche e nere.
Allora si desiderarono e si congiunsero.
Ma lui non riusciva per quanto si sforzasse a venire.
Allora lei gli disse:
''Perché stringi il calice d'argento?''
''Lascialo cadere nel lago''.
''Ora che ci siamo incontrati ha perso il suo scopo''.
''Dimentica e amami''
Lui lo lasciò cadere e solo allora si lasciò andare e finalmente raggiunsero l'amplesso.
Solo allora impararono che per godere dell'amore dovevano dimenticare tutto.
''Amare non è un sentimento''.
''Amare significa guardare avanti,nonostante tutto ciò che hai subito''.
E quando il calice raggiunse il lago riaprì l'abisso.
E il lago dei ricordi si prosciugò.
Ma questa volta al posto dei rovi c'era una vallata di erba soffice e morbida.
Scesero dalla torre di cristallo e camminarono scalzi sull'erba verde mano nella mano verso il sole.
Ora i loro piedi non dolevano più.
''Ora prendi un pò d'acqua e beviamola insieme dal calice d'argento.''
La bevvero.
E in quel momento i loro occhi si aprirono e capirono che il messaggero senza volto in realtà li aveva divisi.
''Chi è il messaggero senza volto?''
''Il principe dell'esercito che ha iniziato la guerra tra bene e male,luce e buio,gioia e dolore.''
''Lui ci ha ingannati.''
''Ci ha fatto credere che le nostre dimore fossero sulla torre d'avorio e la torre d'ebano''
''In verità la nostra dimora è sulla torre di cristallo''.
''Guardala!''.
La guardarono.
Era splendida e trasparente e permetteva alla luce del sole di filtrare.
Salirono insieme sulla torre di cristallo e si spogliarono delle loro vesti bianche e nere.
Allora si desiderarono e si congiunsero.
Ma lui non riusciva per quanto si sforzasse a venire.
Allora lei gli disse:
''Perché stringi il calice d'argento?''
''Lascialo cadere nel lago''.
''Ora che ci siamo incontrati ha perso il suo scopo''.
''Dimentica e amami''
Lui lo lasciò cadere e solo allora si lasciò andare e finalmente raggiunsero l'amplesso.
Solo allora impararono che per godere dell'amore dovevano dimenticare tutto.
''Amare non è un sentimento''.
''Amare significa guardare avanti,nonostante tutto ciò che hai subito''.
E quando il calice raggiunse il lago riaprì l'abisso.
E il lago dei ricordi si prosciugò.
Ma questa volta al posto dei rovi c'era una vallata di erba soffice e morbida.
Scesero dalla torre di cristallo e camminarono scalzi sull'erba verde mano nella mano verso il sole.
Ora i loro piedi non dolevano più.