Ci ritroviamo in uno scenario temporaneamente ad alta inflazione con materie prime di tutti i tipi e generi alle stelle, salite a questi livelli ben prima della guerra.
Ora quest'inflazione viene attribuita a molti dalla guerra, non è così.
L'inflazione che state pagando non è ''colpa di Putin e della guerra'', è colpa della scellerata scelta di instaurare il lockdown come inutile e folle strategia di contenimento del virus.
Vediamo il grafico della percentuale di crescita della moneta M2 negli ultimi 10 anni in area dollaro.
Come potete vedere (tralasciate il commento sopra non è piu' valido) dal 2020 anno di implementazione del lockdown le banche centrali hanno incrementato a livello di liquidità in modo massiccio per compensare il crollo del PIL da chiusure generalizzate.
Ora questa inflazione monetaria si è riverberata sull'inflazione al consumo.
Come potete vedere l'inflazione con un ritardo di circa un anno dall'inizio del lockdown ha cominciato a salire ben prima della guerra.
Vediamo il grafico del petrolio
Ora, nessuno ha la sfera di cristallo ma quello che vedete tra le due linee convergenti è un triangolo.
I triangoli sono figure di congestione di prezzo, dopo avere avuto il tipico incremento iperbolico di prezzo ,il prezzo non crolla immediatamente, il triangolo è una figura di congestione in cui massimi e minimi convergono fra due rette convergenti, se rompe in alto il prezzo fa un altra scalata, se rompe in basso il prezzo crolla.
Tendenzialmente l'operatore esperto attende che il triangolo sia rotto in una direzione o in un altra prima di posizionarsi.
Ma in genere il triangolo rappresenta una figura di ''redistribuzione'' e dunque di inversione del trend:le cosiddette ''mani forti'' che scaricano sulle ''mani deboli'' ovvero i piccoli investitori lasciandoli col cerino in mano.
In sostanza, cerco di essere sintetico, presumo che nel giro di un tempo non definibile, ma a breve termine (in linea di massima circa un anno) ci sarà un crollo del prezzo del petrolio.
Credo che da parte di Draghi che dovrebbe essere una persona colta e sostenere che bisogna tagliare i consumi energetici per la ''pace'', piuttosto che ''il riscaldamento globale'' è quantomeno naif.
Ritengo comunque in linea di massima che tutto quanto il clamore global warming-energie rinnovabili non sussista per un reale pericolo dell'utilizzo dei combustibili fossili e del presunto effetto serra indotto da CO2 , ma per garantire piu' potere alle banche centrali.
In sintesi cerco di riassumere il concetto : il petrolio è il grido di dolore che se sale oltre un certo livello critico costringe le banche centrali a ritirare la liquidità.
Le banche centrali giocano a gonfiare bolle enormi, ora la velocità con cui scoppiano dipende da ''quanta attività reale coinvolgono''.
Se per esempio la banca centrale gonfia una bolla, e questa bolla è immobiliare, a un certo punto a fare saltare il gioco è il costo del cemento e dell'acciaio e del legno che rendono impossibile un ulteriore crescita.
La base dell'economia reale è il petrolio, dal petrolio non deriva non solo l'energia per fare girare il mondo ma anche tutta l'industria chimica, dunque tessile, farmaceutica, non ultimi fertilizzanti e prodotti per l'agricoltura.
Ora se nel 2006 le banche centrali sono state costrette ad alzare i tassi e a far scoppiare la bolla è perchè il petrolio stava avendo un incremento esponenziale ed era arrivato a 150 dollari al barile, prezzo che anche in questa nuova situazione non ha ancora raggiunto.
Il petrolio e gli energetici sono la soglia di dolore che costringe le banche centrali a bloccare la festa quando troppa liquidità si riversa sul petrolio.
Per questo ritengo che la nuova tendenza sia quella di spingere le bolle ''virtuali'': il bitcoin, il metaverso, i giganti tecnologici, è piu' una necessità di assolutizzare la finanzializzazione del sistema e staccarla da qualsiasi elemento reale che possa bloccare questo sogno di bolla infinita.
Perchè è ovviamente impossibile.
Prima o poi se le banche centrali riversano liquidità nei mercati virtuali, questa troverà la sua strada per arrivare alle materie prime e alla realtà.
Ora poi un altro takehome message che ci ha insegnato questa situazione è che CHI POSSIEDE LE MATERIE PRIME DA VALORE ALLE VALUTE.
E questo crea un problema se sauditi e russi ti voltano le spalle a te banca centrale americana perchè il dollaro sebbene non nel breve periodo rischia di essere detronizzato-
Ovviamente questa non è l'unica condizione che da valore a una valuta ma i teorici MMT paiono piuttosto poco interessati a comprendere realmente quella complessa macchina chiamata economia.
Nel momento preciso in cui Putin ha detto di pagare petrolio e gas in rubli, il rublo è risalito bruscamente.
Dato l'incremento dell'inflazione le banche centrali stanno finalmente alzando i tassi, Bernanke che è stato un grande banchiere centrale ora dimenticato, una volta interrogato sul pericolo inflattivo rispose che lui avrebbe potuto eliminare l'inflazione in un quarto d'ora.
Una frase un po' ad effetto ma Bernanke sa il fatto suo, se le banche centrali tolgono la liquidità facile nel giro di mesi, massimo un anno tutto, azioni, materie prime, criptovalute, oro ecc... è destinato a crollare di valore.
Tutto tranne una cosa, il dollaro e i titoli del tesoro americani.
Quindi c'è poco da scegliere tra condizionatori pace o altro, nel giro di poco la domanda di petrolio è destinata a crollare e con essa il prezzo.
E Putin rischia seriamente con una crisi economica deflattiva incombente in tutto il mondo di aver sparato una cartuccia a vuoto.
Ora in Europa tuttavia non si è nella stessa situazione di sicurezza degli Stati Uniti, il problema dell'Europa è che per la zona euro-sud non c'è un reale acquirente dei titoli di stato al di fuori della banca centrale.
Questo significa che se la banca centrale europea imitasse la FED americana, il famoso spread impennerebbe e la banca centrale rischierebbe di trovarsi in un empasse tragica.
Se calmiera il tasso d'interesse dei titoli di stato euro sud con acquisti diretti con moneta ex nihilo l'inflazione nell'area euro sud sale, se invece interviene bloccando gli acquisti e alzando i tassi imitando la FED calmiera l'inflazione ma rischia di porre i debiti pubblici euro sud in una situazione greca.
Ritengo tuttavia improbabile che lascino fallire l'Italia il suo debito pubblico perchè è talmente grosso da detonare nel sistema finanziario con conseguenze imprevedibili.
In un certo senso, conviene porre l'attenzione sulla guerra.
Porre tutta questa attenzione sulla guerra russo-ucraina può oscurare la ferita sanguinante del debito euro-sud che a dirla tutta non si è mai chiusa.
Non se ne parla semplicemente, ma il problema rimane.
Sic stantibus rebus oggettivamente all'Italia conviene in questo momento rimanere sotto l'ombrello americano e non mi riferisco a un discorso di tipo militare.
La BCE non può interrompere del tutto gli acquisti di titoli di stato euro-sud, può al massimo simbolicamente alzare i tassi strangolando purtroppo le imprese puntando a contenere la liquidità in quel modo.
Per certi versi deve fingere di imitare la FED e lasciare che sia lei a togliere gli alcolici che ubriacano i mercati e mandano Tesla su Marte.
E' tempo di tornare sulla terra.
E' tempo di crash azionario e di ritorno alla deflazione.
E per quanto sembri strano se poi arriva un lockdown di quelli tosti e il petrolio ritorna in prezzo negativo io dico andate avanti voi che a me viene da ridere.
Putin l'Europa poteva mangiarsela in un boccone se faceva questo gioco:
Tu mi compri il petrolio in euro, io te li reinvesto in titoli di stato italiani e spagnoli euro-sud.
In questo modo sarebbe entrato di soppiatto nella stanza dei bottoni europea e avrebbe scalzato la BCE e la Trojka dei vari Marii, Mario Monti, Mario Draghi ecc...
Voleva prendersi l'Ucraina?
Andava fatta entrare nell'euro e ricattata allo stesso modo da un Putin finto-galantuomo che una volta trasformata in Grecia la ricattava a suon di prestiti.
Ha scelto di lanciare una guerra che per carità, militarmente la potrà anche vincere, ma che nei fatti, al primo proiettile sparato ha già perso.
Ora comunque lungi da me prendere una posizione, il male che sta soffocando non solo i media tradizionali, ma anche la rete è questa mania di schierarsi.
Di parlare ossessivamente sempre degli stessi argomenti.
In fondo se si parla sempre e solo di codesta guerra è proprio per impedire di vedere i reali bubboni e purtroppo la rete sta venendo fagocitata da un'immensità di informazione spazzatura che non aiuta di certo la pluralità di visione che poi è la conditio sine qua non , per unirsi o dividersi in un dialogo costruttivo.