venerdì 20 marzo 2020

Come la memoria storica del 25 Aprile sta falsando la nostra percezione del Covid19


Ci tengo a fare una puntualizzazione che non ho fatto nel precedente post.
Stiamo a casa un mese due mesi tre mesi,anche un anno poi usciamo fuori,facciamo una grande festa e un singolo caso di covid reinfetta tutti.
Quello che non ho puntualizzato forse perché era tardi è che QUESTA NON È UNA GUERRA come la seconda guerra mondiale dove gli uomini giocano con le vite degli altri e a un certo punto qualcuno vince e allora la guerra finisce.
La memoria del 25 Aprile ha falsato la nostra percezione,non ci sarà un 25 Aprile del Covid in cui tutti scendiamo in piazza a festeggiare.
Ci sarà un graduale adattamento della nostra specie a questo nuovo patogeno.
Gli indiani d'America e gli Aztechi sono morti in milioni per il comune raffreddore importato dagli europei, perché il loro sistema immunitario non era pronto.
Adesso anche in Messico o in Bolivia fanno uno starnuto e basta.
Io non voglio fare allarmismo né sminuire la cosa.
Però credo che la memoria storica della seconda guerra mondiale stia falsando la nostra percezione della cosa.
Tutti attendono il 25 Aprile del Covid,non ci sarà.
Un conto è la guerra cioè un processo in cui gli uomini si scannano senza motivo e a un certo punto la smettono o con le buone o con il pillolo nucleare,un conto è la natura di cui noi credevamo di essere padroni ma in realtà ha milioni di anni di esperienza più di noi.
Non ci sarà un 25 Aprile del Covid19,quindi è inutile che ci comportiamo come se fossimo in una guerra.
I nostri nonni sono scesi ad ammazzarsi nelle steppe gelate,noi dobbiamo stare solo sul divano?
Ho sentito ripetere questa frase troppe volte.
In ogni caso per me si tratta in entrambi i casi di comportamenti dettati dalla nostra parte più irrazionale e non dalla razionalità.
Il fatto stesso che pensiamo subito ai nostri nonni,indica che consciamente o inconsciamente attendiamo un 25 Aprile,magari seduti sul divano in attesa che lo dica il TG3.
Non credo sarà così,prima ne prendiamo atto,prima fronteggiamo realmente la situazione e la inquadriamo realmente.

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