venerdì 9 novembre 2018

Shambala

Gli alti palazzi di Shambala
sono più alti dei picchi dell'Himalaya
che biancheggiano sovrani
all'orizzonte degli ultimi belvedere.
La neve si inerpica
fresca e raggiante
sulle vetrate, come un'intarsio,
una trina finemente lavorata,
un enorme mandala di ghiaccio
che ha per centro il cielo azzurro
acceso d'oro puro
dal sole del più alto cielo.
Gli alti palazzi di Shambala
sono di marmo rosa come l'alba sulle nevi,
e di vetrate di cristallo,
trasparente come il vuoto supremo.
Le finestre sono di lapislazzuli blu a est
come gli occhi di Aksobhya,
che domina a oriente,
di ambra gialla a sud
come gli occhi Ratnasambhava
che domina il meridione,
di rubino rosso a ovest,
come gli occhi di Amitabha,
che domina a occidente,
di smeraldo  a nord
come gli occhi di Amogasiddhi
che domina il settentrione.
Al vento del Tibet
ondeggiano quiete fra le guglie
enormi sciarpe bianche di seta,
ad accogliere gli Dei e i Buddha del cielo
affinchè entrino benaccolti.
Il sole ricama con i suoi raggi
il luccicchio dell'oro dove
le statue e i vessilli
richiamano i buddha
per andare a  dimorarvi fra gli uomini.
Gli abitanti di Shambala
si svegliano nell'alba rosa dei picchi dell'Himalaya
 alla dolce pioggia di petali di fiori blu
soffiati da Akhsobya per meditare e pregare
e vanno a dormire
alla dolce pioggia di petali rossi
alla luce rossa del tramonto
soffiati da Amitabha
per andare a dormire.
Bruciano incensi che si innalzano
per migliaia di cubiti
per unirsi
al nirvana ineffabile,
bianco, stupendo, puro
infinita luce,infinita purezza,
fra le nevi di Shambala.
OM MANI PADME HUM.

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