martedì 27 giugno 2023

L'origine evolutiva della schizofrenia

 Perché un essere umano dovrebbe sentire delle voci, vedere complotti anche laddove non ce ne sono, e al tempo stesso sentirsi attratto da giochi d'azzardo e droghe?

Evolutivamente parlando la risposta è tremendamente semplice.

E' sempre una questione di economia energetica.

Ed è sempre una questione della dinamica preda-predatore.

La dopamina è probabilmente fraintesa nel sistema percettivo umano, venduta al pubblico come la molecola del ''piacere'' inteso come ricompensa, viene tralasciato l'aspetto del ''piacere'' del rischio.

La cosiddetta ''ludopatia''.

Spesso ad attirare chi ha il vizio del gioco non è il microscopico guadagno, ma la sensazione che sta ''rischiando'' di non vincere.

In tutto ciò a livello evolutivo intervengono due fattori.

Da una parte in un contesto naturale sei preda, dall'altro sei predatore.

Il sentire le voci equivale ad una amplificazione estrema della sensazione da ''preda'', della sua necessità di sovrastimare le minacce o addirittura rilevarle dove sono assenti per salvare la propria vita dai predatori.

Per contro il gusto del ''rischio'' equivale proprio a questo, a uscire dalla propria tana consapevoli della presenza dei predatori , ma per certi versi eccitati in modo piacevole ad affrontarli, per procacciarsi la preda a propria volta.

Ovvero la ricompensa.

Ora su YouTube o su internet girano fandonie sul ''dopamine detox'' per cui le patatine fritte, piuttosto che i videogiochi, riempirebbero la nostra vita di ''ricompense'' che si ripercuotono sulla nostra salute mentale.

Ancora una volta internet ha fallito e si fa latrice di disinformazione spacciata per scientifica.

Anche un film horror è ''dopaminergico''.

La paura dell'essere predati e il senso di piacevole rischio che sperimenta ''il cacciatore cacciato''.

Prendi Alien.

Il mostro contro cui gli umani si coalizzano facendo sostanziali battute di caccia nell'astronave Nostromo.

E' tutto molto arcaico.

Quale sensazione deve provare un Masai che affronta i leoni?

Molto simile.

Eppure si attribuisce all'adrenalina questo genere di sensazione.

Ma l'adrenalina interviene come molecola che obbliga la ''preda-predatore'' a scegliere se combattere o scappare in tempi brevi.

Non è una molecola di ''paura'', e nemmeno di ''gratificazione dopo il rischio''.

Il cosiddetto ''film di paura'' è molto dopaminergico, ma nessuno vi dirà di evitarlo nelle scempiaggini ''dopamine detox''.

E con questo abbiamo chiarito il grande paradosso che in natura, paura e piacere si avvicinano molto, per la semplice ragione che il piacere della preda mangiata, può solo essere raggiunto nel momento in cui ti assumi il rischio di essere divorato dai ''mostri''.

Ergo mangiare le patatine al cinema di fronte al film horror è perfettamente ''naturale''.

Come anche godere del proprio spavento.

Ma perché certe persone pensano realmente di essere in un film horror?

In linea di massima in primo luogo, si suppone che i loro antenati ci siano stati in un horror naturale, ergo evolutivamente parlando gli è convenuto sopravvalutare le minacce ma anche al tempo stesso saperle vincere col gusto del rischio.

In secondo luogo, questa massimalizzazione corrispondeva a una necessità fisica:

Quella di riempire lo stomaco.

Ergo la dopamina svolge e continua a svolgere un ruolo di economizzatore energetico.

Per quale diamine di ragione alcuni farmaci antidopaminergici scatenano la cosiddetta ipertermia da neurolettici?

Indubbiamente bloccando la dopamina l'organismo spreca.

Il fatto di massimizzare le paure e le ricompense a livello percettivo corrisponde alla dinamica di una sorta di contapassi.

La natura ti dice:

tutto subito anche perché nella tana ci sei stato troppo.

Ergo sia a livello di temperatura corporea che si abbassa sia a livello di ''movimento'' sei caldamente invitato a ''farlo col minore dispendio di energia possibile''.

L'adrenalina ti spinge a combattere o scappare ignaro delle tue riserve lipidiche e di glucosio, perché è il neurotrasmettitore dei 5 minuti.

La dopamina no, ti conta i passi, e se sono troppi incominci ad avere il disperato bisogno di una ricompensa qualsiasi ma anche il terrore dei predatori che ti urge a fare in fretta.

A non fermarti troppo a godere della preda, o diventerai tu stesso preda.

Facile pensare come un cervello umano possa vederci un complotto, quando è appunto il dato di fatto della natura, anche umana.

Sul meccanismo di azione del Ferrinject

Sarò sintetico 

La capacità del carbossimaltosio ferrico di incrementare rapidamente la ferritina  dovrebbe dipendere da questi fattori in serie causale

1)Utilizzo del carbossimaltosio uno zucchero in grado di bloccare il ciclo di Krebs inibendo probabilmente l’entrata del glucosio normale all’interno della cellula

2)Incremento del fosfato libero per via del blocco della reazione di sintesi ADP+P=ATP dipendente dal ciclo di Krebs e fosforilazione ossidativa.

3)Effetto del fosfato intracellulare libero che accumulandosi c velocizza la reazione di chelazione del ferro e sua deposizione in ferritina

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/2007131/

4)Stimolazione della secrezione del FGF23 per smaltire il fosfato che tuttavia eliminando il fosfato riduce la capacità di formazione di ferritina


La ragione per cui l'insulina manda a 0 l'FGF23 come dimostrato in diversi studi è che minimizza la quantità di fosfato libero nell'equazione ADP+P convertendolo tutto ad ATP.

La ragione per cui il carbossimaltosio lo incrementa è perché evidentemente va a bloccare o rallentare l’ingresso di glucosio convenzionale.


P.S. antagonizzando l'effetto del FGF23 si può incrementare ulteriormente la deposizione di ferritina inibendo lo smaltimento del fosfato.


 

martedì 20 giugno 2023

La torre dell'alchimista



 I corpi bianchi nudi giacciono in cerchio.

Io sono l'alchimista, io guardo la notte dall'alto, prigioniero della mia torre.

In centro a essi, disegno il glifo.

Sono prigioniero della mia torre.

Sopra i loro corpi, pietra dopo pietra, io costruisco la mia torre.

Che loro siano a ottagono.

Pietra dopo pietra, la mia torre si innalza.

Se posso farvi una confidenza, è così sciocco, credere a qualcosa.

Io vetro dopo vetro, coloro le navate della mia torre.

Quando sorgono le stelle, io so che essi sorridono, e che nelle pietre, e negli uomini giace il buono.

Prima che le stelle si presentassero sulla volta al mio occhio, io ero.

Io sono l'alchimista e le stelle giacevano in cerchio.

Dalla parte opposta dell'universo.

In centro ad esse ho disegnato il glifo.

Io sono l'alchimista e guardo la notte dall'alto.

Io sono prigioniero della mia torre.

Vuoto dopo vuoto, io ho costruito la torre dell'Universo.

Cuore dopo cuore, corpo dopo corpo, insetto dopo insetto, essere vivente dopo essere vivente, sofferenza dopo sofferenza, morte dopo morte, ho costruito una torre di esseri vuotati di se stessi dal fondo dell'universo.

Le 8 stelle sognano, e sulle navate, coloro i diafani sogni delle loro vite.

Nubi interstellari, deserti, venti, rami, pietre.

La luna sorride nei colori dei  sogni delle vite , sulle navate della torre, i vostri occhi.

La torre di cui sono prigioniero si fa sempre più alta.

E dall'altra parte dell'universo, la torre dell'alchimista, quella fondata sugli 8 corpi nudi, pietra dopo pietra, sabbia dopo sabbia, quarzo dopo quarzo,  cresce.

Un giorno le due torri si incontreranno al centro dell'universo , dicono gli sciocchi.

Perché la torre è una, e il bianco e il nero , il bene e il male mentono, dai tempi.

Si fonderanno dicono gli stolti.

E allora i corpi nudi apriranno gli occhi e si solleveranno, e con le loro membra, si scuoteranno di dosso l'immensa mia torre ed essa crollerà nel cuore nero dell'abisso.

E dall'altro lato le stelle apriranno i loro occhi e conosceranno i colori, e la luce, e le lacrime, e guarderanno nei loro cuori con quelle luci, e coi loro raggi si scuoteranno di dosso pianeta su pianeta, galassia su galassia.

Queste apocalissi fatue, sono disegnate sui vetri della mia torre, quando sorrido alla notte, guardando le 8 stelle dormienti, le cullo, nei loro sogni.

Io sono l'alchimista.

E sono ancora prigioniero della mia torre.

Essa cresce sempre più alta.

Guardo la notte dall'alto.

Ho messo al dito lo smeraldo.

E non credo troppo alle leggende.

Il mio trono precipita e rimane fermo, esso è già al centro dell'universo infinito.

Amico.

La mano che ha disegnato il glifo.

E' la mia.

E se la torre cresce, pietra dopo pietra, molecola dopo molecola, cellula dopo cellula, è perché voglio che chi lo conosca  e si risvegli, invece di rimanerne schiacciato, abbia la forza di sollevare, il peso immenso, il dolore cosmico, e l'immensità labirintica dell'intero universo, e di alzarsi e fare crollare la torre.

Fragili le menti che si avventurano, e poveri i corpi.

Sorridi alla tua stessa ombra.

Gli 8 corpi sognano, le 8 stelle anche.

La torre è infinitamente pesante.

Per questo mai cadrà.

E fra 8 stelle, 8 corpi e 80 triliardi di ombre disegnate sulle navate di vetro io sono prigioniero della mia torre, e credimi, chino la testa nella speranza, che qualcuno possa realmente svegliarsi e sollevare tutto ciò.

Fratello, tu potresti essere, o no.

Io l'ho creata, codesta torre, non già per fare me prigioniero, ne te,  ma perché l'essere la cui forza ferale abissale, l'intelligenza iniqua, sollevi tutto ciò egli, egli solo ,egli sarà Dio.