Sorridi fratello.
Sorridi alla natura.
Chi ha paura della natura?
Chi nella natura non ci va.
Io personalmente ho imparato a superare via via le mie paure del buio e delle campagne desolate di notte alla luce della Luna.
Ma quale lupo che non sia passato di qui non mi ha fiutato?
Quale istrice non conosce il mio odore acre?
Il mio sudore impenetrabile?
Quale zecca non mi ha annusato?
Quale zanzara non ha sentito che c'era sangue fresco per lei?
E io continuavo a perseverare nell'errore della scienza.
Ma in fondo gli unici che mi trattavano bene erano i fichi e l'uva, qui.
Gli unici che mi donassero se stessi.
Gli altri murati vivi (o morti) in un equivoco in cui non distinguevi più i ''bimbi'' del bar, da quelli del cimitero.
Tutti i volti uguali, sordidamente impermeabili a ogni genere di risposta all'umano.
Un qualcosa di fronte a cui anche l'omertà più omertosa ha i suoi problemi a raccapezzarsi.
''La gente da noi in Sicilia è un pò più malleabile''.
Mi disse l'ennesima signora sicula testimone del triviale silenzio urlante toscano.
La funerea natura dell'angoscia.
Ma io compio sempre l'errore di non capire gli elementi.
Un temporale in Piemonte è diverso da un temporale in Sicilia, ed è diverso da un temporale in Toscana.
A suo tempo per fuggire dai miei fantasmi avevo sentito la potenza del tuono sopra i colli.
Non avevo capito che i fantasmi altrui non volevano i miei.
Reo di pensarla come Lavoisier (l'uomo non è solubile all'acqua) non mi ero reso conto che in pianura l'acqua non è un problema e nemmeno i fulmini, in collina e in montagna si.
E quando ti esplode un tuono a 500 metri di distanza e tu continui a correre poi lampo botta, poi lampo blu botta decisa, la sopravvivenza che immediatamente annulla la memoria del passato che non passa con il lampeggiante blu della volante delle nuvole.
Esplodono blu elettrici e potentissimi creandoti la sensazione che si in fondo peggio di così non potrà andare perché in fondo la botta ti è arrivata vicino, diamine se ti è arrivata vicino.
L'acqua scrosciava a torrenti e letteralmente il blu a centesimi di secondi ti esplodeva come un onda d'urto di panico.
Un temporale somiglia a un bombardamento.
Di fulmini, non tanto di acqua.
Non avevo capito che in fondo i morti non mi volevano neanche del tutto seccare.
Se no lo avrebbero fatto.
E mi avrebbero preso insieme a loro.
E a qualcuno purtroppo da quelle parti li su quei colli è successo.
Nel laghetto bello sotto idem, qualche cretino più cretino di me che credeva nella bontà degli elementi si era bagnato nel laghetto per morire annegato.
E gli omicidi.
Insomma i morti prima di spararti in testa mi avevano sparato dei fulmini a salve senza che io me ne rendessi conto.
Sui colli finivo sempre per illudermi di trovare la mia dimensione.
Era o non era così?
La verità è che probabilmente sia per i vivi che per i morti vale la stessa logica omertosa, finché non ficchi il naso dove non devi ti è permesso andare ovunque.
Ci sono botole e pertugi là fra quelle colline?
E certo.
Botole pertugi, tombe e necropoli.
Anche necroPolizei.
Ogni popolo che abbia un legame coi morti tenta sempre di allontanare i ladri, i tombaroli e gli esploratori.
Avevano mormorato per tutta Europa quando purtroppo Carter aveva messo il muso dove non doveva.
Poi lo scienziato di turno aveva tutti rassicurato:
''Ma no, in un paese tropicale chi è che non può morire di puntura di insetto?''
I morti no di sicuro, sono già morti.
E i vivi?
A un certo punto mi sembrava di aver trovato la mia dimensione qui in mezzo ai colli.
E basta.
Credevo il problema fossero i vivi e stupidamente avrei persino portato altri vivi ad andare vicino ai fantasmi dei colli.
Un mio amico lo avevo visto peggiorare credendo fosse l'alcool, mentre ragiono adesso che era normale andasse in tilt.
Lo avevo portato sulla soglia dell'oltretomba...
Giusto per dimostrare che quello che dicevo era vero?
Ah ah ah.
Jaruf...
Guardavo la Luna, giorni fa e mi sembrava di sentirmi sereno.
Ironicamente (forse troppo ironicamente) ero andato vicino alla tomba o pozzo o necropoli con la sirena.
La volante dei morti.
Una roba che a me veramente pareva assurda e incomprensibile messa li.
Cosa ci faceva una sirena, una sirena insomma, muta con il lampeggiante li a girare a vuoto rossa per tutta la notte?
Chi ce l'aveva messa?
Lo scopo delle volanti è semplicemente mandare via la gente eppure qualcuno la volante la chiama.
Io ero di fianco alla volante dei morti adesso che cerco di ricostruire l'accaduto, lì a ironizzare cantando le canzoni di Loredana Bertè.
E di colpo mi arriva una chiamata.
Il collega del pronto che mi dice che in turno ci sono io.
Diamine che ansia.
Appena che mi rilasso subito questi ''umani vivi'' che ''reclamano'' la mia presenza...
Che strano sovente sembra che io praticamente non esista per loro.
Ma difatti io per loro infatti so di non esistere.
Diamine tempo che arrivo li e avevano chiamato la volante dei ''vivi''.
Mica simpatico...
Mi ero assentato?
Ti viene l'ansia...no?
Il problema è che a me o questi morti trovano il modo di terrorizzarmi o davvero non riescono a mandarmi via?
E che forse i morti non sono molto bravi nell'eloquio.
E i toscani nemmeno.
E a dirla tutta, io ho conosciuto troppe macchiette che credono che il silenzio sia forza.
Poi alla fine si riducono a caricature di sé medesimi.
Un segreto è sempre patetico ed infantile per definizione ai miei occhi.
I segreti giurin giurello, lo giuro su Dio che sto zitto, per paura del demonio e dell'inferno sono una roba che io ho archiviato all'età di 8 anni.
Io fondamentalmente detesto questa mania di parlare dietro le spalle.
Ma a dirla tutta mi rendo conto, che le parole, se dette male, o in modo stupido, o inadeguato possono solo essere una seccatura anche soprattutto davanti.
E' difficile spiegare questo a un toscano.
In un posto in cui tutti alimentano l'urlo muto del vento, gridando verità e bugie indicibili appena hai spostato la tua ombra di 10 mm dai loro piedi, credono sia garbo gridarti insulti inutili e discutibili in faccia.
E' tipico di chi rimane zitto per molto tempo credere che tu lo debba ringraziare per aver aperto la bocca a vuoto.
Ma io non parlo a vanvera.
E chi si permette di discutere le mie parole è la mia maledizione.
Io sono un greco e la mia parola è il chiodo che mi inchioda alla croce della realtà purtroppo.
Se ho detto una cosa, poi purtroppo, e sottolineo, purtroppo, a testa china dovrò mantenere la parola.
In troppi mi hanno sottovalutato.
Perché sono un ritardatario.
Ma io arrivo sempre se ho detto che sarei arrivato.
A testa china io porto il bambino Simone che ha fatto il giurin girello fino anche in Sudamerica se ho malauguratamente promesso ciò in un momento magari di euforia o di scarsa valutazione dell'entità della fatica.
Ma in fondo che vuoi che sia?
Ma in fondo hanno cercato di farmelo capire i morti che qui non mi volevano.
Io credevo fossero i vivi il problema.
Credevo che insomma la gente, avesse problemi di ''accoglienza''.
Poi realizzo chi ha chiamato la volante dei ''vivi ieri sera''.
Lo realizzo e capisco che è lui o lei ad averla chiamata.
Infine mi stoppo.
Sono un uomo solo.
Vivo o morto la mia compagnia non è gradita.
Comprendo e cerco di far comprendere a tutti (vivi e morti) che possibilmente, quanto prima
MI LEVERO' DAL CAZZO e non metterò più il muso dove non devo.
Grazie.
Se lo volete sul serio, non mettetemi i bastoni fra le ruote.
Il vostro Carter ha avuto l'intelligenza di bloccarsi alla soglia della tomba.
Non si era reso conto di essere così sgradito.
Si scusa coi morti e coi vivi anche se un pò (molto) a fare in culo ce li manda pure lui costoro.
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