Era appassionata di aghi
e tramite aghi compiva i suoi sacrifici.
Si nascondeva sotto il ponte della Moscova,
la chiamavano
la ragazza del fiume,
perchè aveva sempre i piedi bagnati.
Quattro aghi dietro a un fantoccio
e milioni di persone morivano,
ma c'è del vero che non sono
mai morti,
c'è molto più nel fantoccio
che in milioni di uomini.
Ora quei fantocci sono ancora lì,
I Romanoff erano statuette di porcellana
sul suo camino scuro,vuoto e spento.
Fantoccio è anche il grande popolo
vincitore da occidente
che lei volle personalmente
perchè disperdesse di lei ogni ricordo.
La cercava la banda dei quattro
sotto il ponte della Moscova,
quattro è il numero di aghi
che serve a uccidere un'essere umano
da una mano sapiente
che sappia dove metterli.
Vestita di bianco
l'acqua le scorreva dietro
i lunghi capelli neri e la schiena
senza mai tornare indietro.
Lavorava in una sartoria
dietro una pesante vetrina
il destino scorre angusto e preciso
come il filo che procede
nella cruna d'un'ago.
Si dice che il re
così abbia ucciso la regina,
per punirla perchè trascorreva
troppo tempo nei mari del Sud.
Tra Ceylon e Giava
un'anima triste
mi ha sussurrato
il segreto della ragazza del fiume.
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