mercoledì 31 maggio 2023

La meccanica quantistica e il mare

I cipressi in cerchio

vinti e composti

cupi deliziosi neri vini

sorseggiano gli dei,

una volta fermentati

i nostri un tempo

giovani  mosti

 dolci occhi,

ora fra ritti cupi pini,

bevono

edonisti e silenziosi,

la delizia di tempi morti,

ma è solo vivo oltre i cipressi

e sotto la terra

oh sciocchi.



Mentre guardo le luci

che si accendono

nella città lontana

entro nel bosco vivo

oltre il cerchio di morte

tanto egli è tempio sacro

quanto ella è profana.


Sento gli dei antichi

temo non vogliano

dispiegarci la conoscenza.


Ma a chi sorpassa la morte

non è più comminata

forse questa sentenza...


Prova a dire in versi la scienza:


Quando tu vedi alzarsi

l'onda sulla riva del mare

il tuo occhio

è superficie

lei si innalza e si infrange

sulle rive

del tuo sguardo infelice,

del tuo tempo

gioia Beatrice.

Ti fa grazia

l'immensità

a te riva e spiaggia,

la dolcezza dell'eternità

lo sente più la il tuo cuore

che la tua mente non saggia.


Da dove nasce l'onda?

Forse dai metri precedenti?

Eppure si ella si muove

di tale velocità,

ma è forse alta quella del lago?

O della pozzanghera?

O tanto è alta

quanto è grande l'oceano

e commensurata

alla sua profondità?

E se fosse tutta la voce di Oceano 

e Teti

in un attimo distratto

a sussurrarti degli abissi di Nettuno

i segreti?

E le nereidi danzanti

 quando l'onda si erige

e crolla il luminoso sogno

infranto,

concesse sulle rive

dei tuoi occhi

l'eterno nuovo canto?


Tu non puoi sapere

se origina a Gibilterra o 3 metri in là

inchinati e contempla

le carezze degli abissi

la dolce mano della profondità.


E alla fine questa 

incomprensibile

dualismo onda particella,

caro fisico

le metafore non sono

certo

la misteriosa realtà.


Lascia che ella si svesta

e si conceda

solo a chi vuole lei.


Ma se la poesia

non è solo un ancella,

ma il Paride

che dette il pomo a Venere

la più bella,

non vedi che questa funzione d'onda

che si infrange

sulla tua osservazione

della realtà

in una spiaggia di particella,

chiediti da dove viene

se dalle profondità di Orione

o da 3 metri più in là.


E' tutto l'universo

che sta in un singolo punto

il senso dell'onda che si infrange

l'attimo

in cui

il mare sta in un catino,

anche Dio ha i suoi limiti

spiegalo da capo 

non aveva capito

il senso di quello sciocco bambino

il padre Sant'Agostino.


Ascolta il termine

il confine

nell'attimo che l'onda muore

e si infrange,

si manifesta l'aretè

l'immenso sconfinato

finalmente esiste IN TE.


2 commenti:

  1. Parole perfette per un insieme di concetti che sono fra l' onirico e l' ode pindeliana in prosa .

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  2. Piacerebbe al Professor Rovelli...Bravissimo come sempre !

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