lunedì 20 aprile 2020

Dal cielo

Il falco osserva
lento
sopra le cime,
oltre il vento.
Domina impervio
arcigno
e sdegnato,
il popolo del cemento.
E se il filo d'erba soffocato
eleva a lui un lamento,
lui chiama a sè
i fratelli d'acciaio,
perchè tutto distruggano
con un bombardamento.
Mig sovietici
in alto i nostri calici,
oceani di sangue,
e sirene che urlano di notte,
non turberanno la quiete,
del dio
che se ne fotte,
ma almeno
le bombe al fosforo,
placheranno la sua sete.
E la neve si sfarina
alta dal cielo
mentre la pioggia di fuoco
illumina di rosso la notte,
e il dio è lì,
lì a brindare col nostro sangue,
lui che di noi se ne fotte.

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