giovedì 30 aprile 2020

Pandemie elites e gestione del rischio

In queso breve post cercherò di affrontare la questione fondamentale di cosa stia in realtà succedendo.
Non mi piace la dicotomia ufficialista-complottista,anche perchè è una dicotomia fasulla.
Il punto è che noi stiamo analizzando le cose dal punto di vista sbagliato.
A mio personale avviso questo ''virus di wuhan'' non rientra in alcun progetto dell'oligarchia.
Se guardiamo ai tweet di Trump di gennaio vediamo come la sua ossessione fosse l'Iran e non Wuhan.
Il problema è che non si finirà mai di sottolineare come la mortalità del virus sia sovrastimata,di come siano le comorbilità ad incidere nella mortalità.
Il problema essenzialmente è uno.
Chi è ai vertici ha un assoluto bisogno di conferme e di controllo per mantenere la falsa percezione di essere migliore rispetto agli altri.
Il problema del coronavirus,è che lungi dall'essere come hanno detto molti una strategia malthusiana di riduzione della popolazione,è proprio un poderoso ceffone allo status quo.
Di per se' è una minaccia gigante agli equilibri geopolitici mondiali,pensiamo al prezzo del petrolio in negativo che mette direttamente sotto attacco l'industria dello Shale oil statunitense.
Senza addentrarci in dettagli nei fatti questo virus è stato visto dai potenti come una minaccia neanche tanto al loro potere,ma alla percezione che hanno di sè medesimi.
Questa percezione è basata sul fatto che chi si trova al potere ha una percezione della realtà dove il rischio è estinto e tutto è basato sulla logica win-win.
Prendiamo le grandi banche d'investimento che sfornano la classe dirigente di tutti i paesi delle cosiddette democrazie,costoro sono abituati da sempre alla logica win-win,se il mercato va su loro incassano sulle loro speculazioni,se tutto crolla sanno che la banca centrale fornirà loro fior di quattrini lo stesso per salvarli.
E' il cosiddetto moral hazard.
Ora salta fuori questo virus e nelle loro menti si concretizza il rischio seppur remoto di essere contagiati e morire.
Ecco che imbizzarriti non tollerano la minaccia e danno in escandescenza con provvedimenti che più che il frutto di una macchinosa operazione per acquistare potere e' il frutto di un disperato tentativo di non perdere neanche il potere ma proprio la propria vita.
E' la reazione scoordinata e frenetica di chi si trova da sempre in un ambiente a rischio zero,e percepisce l'introduzione di un seppur minimo rischio nelle proprie vite come inammissibile.
L'incapacità di gestire il rischio,frutto di decenni in cui se l'azienda falliva loro comunque ricevevano benefits per milioni di euro,se la banca rischiava di fallire loro avevano la banca centrale a sostenerli,li ha viziati.
Ora che si concretizza una minaccia ''per loro'' impongono misure draconiane,senza una logica e senza un perchè.o meglio perchè non sanno gestire l'ansia seppur minima che a tirare le cuoia siano proprio loro.
Si proprio loro.

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